Capitolo IV

841 29 1
                                    

I giorni passano e finalmente domani iniziano le lezioni, non so cosa aspettarmi, il percorso non sarà facile ma ce la metterò tutta per arrivare fino in fondo, Francesco decide di passare questa notte con me, da quella volta dopo la serata al pub siamo diventati molto intimi, non so se definirci una coppia o semplici amici che ogni tanto si lasciando andare, non ne abbiamo parlato apertamente ed evitiamo di toccare questo argomento, so solo che il sesso con lui è diventato sempre più una parte fondamentale di queste prime settimane qui a a Torino.
Appena abbiamo tempo ne approfittiamo per tornare su quel letto che ogni sera ci vede sempre più in sintonia, che sente ogni nostra emozione, dove vorrei passare più tempo possibile con lui.
Ci addormentiamo subito dopo aver trascorso la serata insieme e mi sveglio non appena la prima luce del giorno inizia a penetrare dalla finestra della mia camera, in fretta e furia mi preparo per questa prima giornata di lezione, infilo nella cartella le prime cose che trovo, non avendo la minima idea di cosa si porti in Università e mi dirigo alla fermata del bus.
L'università non dista molto da casa ma sono così pigro che non ho voglia di camminare così credo che aspetterò ogni giorno l'autobus pur di non fare quattro passi, la struttura è così grande che non ho idea di come riuscirò a ricordarmi le aule dove si terranno le lezioni da frequentare.
Sono in ritardo il primo giorno, decido di correre anche se ancora non so esattamente in che aula andare, così mi scontro con una ragazzina, intenta anche lei a correre per raggiungere la sua aula evidentemente.
Mi dice qualcosa ma parla così veloce che non riesco a comprendere tutto il discorso, l'unica cosa che riesco a capire è che anche lei viene dal Sud Italia, ha un accento tipico siciliano, mi scuso per l'accaduto e improvvisamente si tranquillizza, anche perché scopriamo che ci stiamo dirigendo alla stessa lezione e siamo entrambi in forte ritardo, l'unica cosa che mi dice mentre cerchiamo in tutti i modi di trovare l'aula è il suo nome: Floriana.
"Se per te va bene, vorrei scusarmi per l'incidente di questa mattina"; Le dico con tono dispiaciuto e lei accetta volentieri di uscire nel pomeriggio per un caffè.
Ci dirigiamo verso quel bar che ormai conosco molto bene e ordino il mio solito caffè, lei è molto cordiale, non smette per un secondo di parlare della sua vita, del suo fidanzato, con il quale è fidanzata da circa cinque anni e adesso vive nel suo paese d'origine, vicino Catania, della sua famiglia che è molto simile alla mia per certi versi e delle sue ambizioni.
Il pomeriggio in sua compagnia passa così velocemente che mi dimentico dei miei impegni con Francesco, la saluto e la accompagno in stazione, aspetto con lei che arrivi il treno e ci dividiamo, non prima di averle dato il mio numero di telefono e appuntamento per il giorno seguente, per andare a lezione insieme.
Francesco ha deciso di venirmi a prendere dalla stazione per non farmi tornare a piedi da solo, Matteo è tornato per qualche giorno dai suoi genitori così abbiamo casa tutta per noi, appena arrivati vado a cambiarmi mentre lui prepara la cena, non è un mago ai fornelli e ogni tanto sento rumori di pentole e stoviglie che cadono, però apprezzo il suo impegno, come se volesse far andare bene questa storia che ancora non ha una "etichetta" ben precisa, chi siamo? fidanzati, amanti?
"Provo qualcosa di serio per te, non te lo so spiegare"; afferma tutto d'un tratto mentre io sono intento nel mangiare, mi lascia un momento perplesso ma anche io credo che lui sia qualcosa di più che del semplice sesso per me, sa coinvolgere quella parte che ormai giaceva dentro di me da tempo e sa risvegliare la mia voglia di farlo e rifarlo.
Non so cosa rispondere nell'immediato e faccio quello che mi sembra più giusto in questa situazione, lo bacio appassionatamente e lo porto con me in camera.
Ci liberiamo di ciò che portavamo e finiamo col fare l'amore, questa volta con la consapevolezza che sappiamo entrambi che il nostro sentimento è ricambiato, prima di dormire però mi giro verso di lui, ormai mezzo assonnato:" Voglio stare con te, non mi interessa che è presto o cosa potrebbe succedere, io voglio te"; mi bacia passionalmente, è un si.

La volta buona Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora