19. Paradiso

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Mezzanotte, fuori si era messo a nevicare. I fiocchi cadevano a terra facendo sembrare la strada un dolce su cui Ryuzaki avesse sparso dello zucchero a velo. Gli agenti, con ogni probabilità Soichiro incluso, erano tornati a casa per riposare.
Che ci fosse Kira dietro tutta quella storia era evidente, così come che si trattasse proprio dell'uomo del treno. Eppure era difficile per entrambi i ragazzi ricordarne bene il volto, senza contare che non avevano idea di chi fosse. In aggiunta dovevano supporlo dotato degli occhi dello shinigami, pertanto in grado di uccidere senza conoscere il nome delle proprie vittime.
- Perdonami, Ryuk, ma vorrei sapere una cosa da te - commentò L voltandosi verso di me posando il gelato che stava mangiando - Come mai hai portato il quaderno sulla Terra?
- A Light l'ho già spiegato... Mi annoiavo.
Il ragazzo rimase sconvolto dalla mia risposta, ma d'altronde non poteva capire non essendo uno shinigami. Yagami invece già dal primo incontro mi era sembrato un più esperto conoscitore di questa sensazione uggiosa. Chissà, forse per questo era diventato Kira.
- Per noia? Sta succedendo tutto questo perché tu ti annoiavi?
- Già - risposi, in fondo non era altro che la verità.
Il ragazzo mi guardò perplesso.
- Non ce l'ho con nessuno di voi, è questa la natura degli dèi della morte. E comunque tu e Light non vi sareste conosciuti se non fosse stato per il Death Note.
Ryuzaki rimase in silenzio. In cuor suo sapeva che non gli era mai capitata una cosa migliore. "Light, sei seduto dove ero io quando ho ammesso a me stesso di amarti... Se dovesse finire tutto bene chissà dove potremmo arrivare..." Ma prima c'era da catturare il quarto Kira.
- Dì la verità, Ryuzaki, anche per un solo momento non hai mai creduto che eliminare tutti i criminali possa rendere il mondo migliore? - domandò il figlio del sovrintendente senza smettere di guardare fuori dalla finestra.
- Questo non ha importanza, Yagami, tu o il nuovo Kira da soli non potete arbitrariamente decidere chi deve e chi non deve morire. Esiste un sistema di amministrazione della giustizia per questo.
- Lo so, forse io ero ossessionato dall'idea di farmi venerare come un dio - sospirò - Sai, dopo ad aver utilizzato il Death Note per uccidere sei destinato a non andare né all'Inferno né in Paradiso dopo la morte.
- Non ho mai creduto a nessuno dei due onestamente. Beh, anche se dopo ad aver visto ben due shinigami forse dovrei rivalutare la possibilità. Mi passeresti il lettore mp3, per favore?
Il ragazzo annuì, glielo passò e L lo attaccò alle casse del computer.
- "Ooh, baby, do you know what that's worth? Ooh, heaven is a place on earth."
- Senti, Yagami? Il paradiso lo devi cercare in questa vita, non serve diventare un dio.
Light sorrise vedendo il detective avvicinarsi e chinarsi su di sé.
- "They say in heaven love comes first
We'll make heaven a place on earth."
- Cercare? Ryuzaki, io l'ho già trovato - rispose abbracciandolo e asciugandosi una piccola lacrima che gli era sfuggita.
- "Ooh, heaven is a place on earth!"
L ricambiò l'abbraccio fece scivolare le mani lungo la schiena del ragazzo.
- Ti ci porto stanotte, Yagami... - gli sussurrò all'orecchio.
Era piuttosto imbarazzante restare lì sapendo cosa stava per succedere, per cui mi servii della solita scusa per allontanarmi.
- Ehm, ragazzi, io vi aspetterei fuori, eh? Vado a cercare delle mele magari! - e fuggii lontano, inseguito dalle note di "Heaven is a place on earth".

Heaven Is A Place On Earth (Lawlight)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora