17. Treno

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Un rumore stridente insopportabile, quello del treno verde che frenava in stazione. L lo guardò stupefatto, non era abituato a salirci spesso e lo riteneva un oggetto interessante. Al contempo però era in ansia perché odiava stare a contatto con le persone e la prospettiva di incontrare la madre e la sorella del suo ragazzo lo tormentava.
- Rilassati, Ryuzaki, la mia famiglia ti adorerà - cercò di tranquillizzarlo Light più volte prendendogli la mano.
Trovarono subito posto, sul vagone c'era ben poca gente. Da una parte una donna un po' in carne con le borse della spesa e un uomo piuttosto giovane, capelli lunghi neri, occhiali, una borsa da palestra e lo sguardo incredibilmente serio, forse un professore universitario o giudice. Dall'altra tre ragazzacci rumorosi che puzzavano terribilmente d'erba.
- Tieni, ho portato una cosa - disse Yagami passando un auricolare a Ryuzaki, che annuì e se lo mise nell'orecchio.
Il ragazzo prese il suo lettore mp3 e... "Ooh, baby, do you know what that's worth? Ooh, heaven is a place on earth!"
Quella era un po' la loro canzone, dopo le disagianti avventure ad Aoyama la avevano ascoltata più volte su un CD che per qualche inspiegabile ragione si trovava in uno scatolone al quartier generale.
- Hai sentito che Misa è stata ingaggiata da Valentino per delle sfilate a Milano, in Italia? - chiese Ryuzaki.
- Davvero? No, onestamente non ho più sue notizie da quando mi ha lasciato la forma delle sue dita in faccia - ridacchiò.
- L'ho sentito dire da Matsuda un paio di giorni fa. Almeno dovrebbe essere abbastanza impegnata da non volerti tormentare.
- Ovvio, da Matsuda... Chi se non lui poteva tenersi informato su queste notizie da giornale di gossip?
- È pur sempre Matsuda...
- Naturalmente è stata sua anche l'idea di mettere quell'albero di Natale e tutti i festoni, così come la festa la sera della vigilia.
- Beh, però è bello il Natale.
Yagami guardò negli occhi il ragazzo, che a sua volta lo stava fissando con quello sguardo tipicamente da L. Onestamente non se lo aspettava.
- Hai idea di quanti dolci ci siano in giro a Natale?
- Ah giusto, come ho fatto a non pensarci? - commentò Light ridendo.
In quella uno dei drogati scese, gli altri due pensarono di prendersela con la signora con le borse.
- Ehi grassona! Si vede dove va a finire tutto il cibo che ha comprato.
- Sì, si vede proprio!
Starnazzavano come galline in un pollaio prima che il contadino le strangoli per farci il brodo. Uno dei due si mise davanti alla donna, palesemente spaventata.
- Mi scusi, devo scendere - disse lei cercando di allontanarsi.
Il ragazzaccio però non le permetteva di passare.
- No, credo proprio che scenderà dopo e si farà un pezzo di strada a piedi, così butta giù qualche quintale - e rise come un idiota.
- Ehi drogato! - esclamò Ryuzaki, non poteva sopportare quella scena - Quando hanno iniziato a picchiarti i tuoi genitori?
- Che? - rispose l'altro perplesso e incazzato.
- Quando hanno iniziato a picchiarti i tuoi genitori? Per essere così è la spiegazione più probabile.
Light si mise una mano in fronte. Non sperava certo di trovarsi in una situazione del genere, ma ormai l'unica scelta era togliere la giacca, tirare su le maniche e prepararsi a lottare insieme al detective. Fece lo stesso anche l'altro drogato con il suo giubbotto sporco.
- Cosa volete? Non sapete neanche sedervi come delle persone normali! Vi ho lasciati in pace finora, ma avete superato il limite! - esclamò il primo stringendo il pugno e avvicinandosi a Ryuzaki.
- Così è lui il capo, eh? - domandò ironico Yagami al secondo tossicodipendente.
Fece come l'altro, strinse il pugno e si avvicinò a Light per colpirlo. Il ragazzo però non aveva nulla da temere: sia egli stesso sia L se la cavavano piuttosto bene nella lotte corpo a corpo, come avevano sperimentato mesi prima. L'unico rischio è che uno dei due potesse avere un coltello, cosa che purtroppo si rivelò vera.
- La pagherete! - strillò il primo drogato.
Il coltello però lo impugnò prima il secondo.
- Allora ti ho sottovalutato, forse conti qualcosa... - commentò Light ancora con tono ironico.
- Come osi, finocchio...
Emise un suono soffocato e lasciò cadere il coltello a terra. Stringendosi il petto con una mano fu presto in ginocchio. Lo stesso capitò all'altro. Sudavano dalla fronte, dalle braccia e da tutto il corpo, divennero pallidi come cadaveri.

Heaven Is A Place On Earth (Lawlight)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora