10. Sorpresa

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Stanza buia, una tapparella socchiusa, entrava appena un pallido raggio del sole nascente. "Non riuscirò mai ad arrestarlo" aveva pensato Ryuzaki guardando Light. In fondo però il ragazzo era veramente diverso e non stava più morendo alcun criminale per mano sua. Il caso si poteva dunque dire risolto, no?
Certo, non era esattamente quello il finale che ci si potesse aspettare. Yagami non avrebbe pagato per le sue colpe, questo era ingiusto, ma dopo quella notte L non era più disposto per alcuna ragione a lasciare che qualcuno o qualcosa, fosse pure la giustizia stessa, glielo portasse via. Forse era egoista, sì, ma quando gli sarebbe capitato di innamorarsi così di nuovo? "Sono un essere umano anch'io, ho le mie debolezze oltre i dolci..."
Allora aveva concluso che si sarebbe fatto spiegare in dettaglio i suoi vecchi piani. Poi avrebbero messo il Death Note in un posto sicuro e a quel punto addio Kira e L, sarebbero rimasti solo Light e Ryuzaki, due ragazzi innamorati profondamente l'uno dell'altro.
- Buongiorno, Kira - sussurrò all'orecchio del ragazzo quando gli vide aprire gli occhi.
- Ryuzaki, che ore sono? - chiese questo assonnato.
- Direi le sette di mattina con un 19% di probabilità - rispose premendo l'interruttore per sollevare le tapparelle.
- Certo che dormi proprio poco - commentò ridendo.
- Sei tu che dormi tanto - replicò con lo stesso tono.
Si avvicinò per baciarlo, ma la porta si spalancò facendo un un gran rumore.
- Light, devi subito svegliarti - tuonò Soichiro Yagami entrando di corsa e accendendo la luce - non troviamo più R...
La faccia perplessa del sovrintendente quando vide suo figlio e L insieme sotto le lenzuola fece venir voglia al detective di seppellirsi. Come avevano potuto dimenticare di chiudere la porta a chiave la sera prima?
- Papà, ma perché cazzo non bussi prima di entrare?! - gridò Light.
Ryuzaki rimase pietrificato, non si era mai sentito tanto in imbarazzo.
- Light, modera il linguaggio! Non ti ho insegnato a parlare in questo modo.
Il ragazzo rimase in silenzio, aveva la fronte sudata e respirava affannosamente.
- Ascolta, quello che fate voi non mi interessa, ma se sei un uomo d'onore non puoi tradire Misa in questo modo senza avvertirla. Ci siamo capiti?
Annuì.
- Beh, mentre voi ve ne stavate qui a sfogare le vostre strane voglie, Kira ha ripreso ad uccidere i criminali.
Ryuzaki trasalì. Possibile che Light avesse mentito dando il quaderno a qualche complice? No, non era possibile, il ragazzo era stato, seppure per la prima volta, sincero. Dunque c'era in giro un altro quaderno della morte ancora. Per una volta stava andando tutto per il verso giusto e ora doveva proprio comparire un nuovo Kira?
- C'è di più. Ryuzaki, per quanto è appena successo sono costretto a darti le mie dimissioni, la situazione diventerebbe troppo imbarazzante.
- Ma papà, cosa dici? Io sono innamorato di Ryuzaki, che male c'è? - dicendo questo il giovane Yagami si lasciò sfuggire una lacrima.
Un Light così emotivo decisamente non poteva più essere Kira, doveva per forza essercene un altro. Era dolce vederlo così e Ryuzaki lo capiva bene: anche il ragazzo doveva essere stato travolto da un'onda di amore ed emozioni negli ultimi tempi.
- Lascia, Light. Sovrintendente Yagami, al di là di cosa c'è tra me e suo figlio, qui al quartier generale vogliamo risolvere il caso Kira, indipendentemente dalla nostra vita privata. Abbiamo bisogno di uomini con saldi principi come lei, ma ovviamente è libero di restare o andarsene.
Ryuzaki si sentì un po' in colpa a mentire, d'altronde proprio per la propria vita privata aveva deciso di coprire Light. Soichiro si voltò dando le spalle alla stanza.
- Avete ragione, il nostro unico obiettivo è catturare Kira. Ora mettetevi addosso qualcosa e scendete, vi mostreremo cosa abbiamo trovato - concluse uscendo.
Sia Light sia Ryuzaki erano scioccati, un po' per l'irruzione del padre del primo e un po' per la notizia del nuovo Kira.
- Non c'entro io, Ryuzaki. Ti spiegherò tutti i piani che avevo, ma non ti ho mentito su nulla, provo davvero ciò che ti ho detto! - era visibilmente preoccupato.
- È strano da dire, Yagami, ma ti credo - posò la testa sul petto del ragazzo.
Fu così il primo Kira e L si trovarono in un colpo solo ad avere una relazione e lavorare insieme per catturare il quarto Kira. E a loro non dispiaceva affatto.

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