EPILOGO | 31. Desolazione

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EPILOGO

~ Spazio autore ~
Eccoci qua, trenta capitoli sono andati ed ora siamo alla fine.
Stasera chiudiamo con anche l'epilogo (due capitoli). Grazie a tutti di aver seguito, votato e commentato "Heaven is a place on Earth".
Ed è così che @drogonthug vi dice ciao!
~ Fine spazio autore ~

Il vento soffiava impetuoso nel cielo scuro, quasi come per preannunciare una tempesta imminente. I lunghi fili d'erba grigi e i cespugli morti si chinavano al passaggio dell'aria rivelando qua e là vecchie lapidi malconce appena illuminate dai deboli raggi di un sole pallido nascosto dietro le nuvole. Non certo il miglior posto dove un ragazzo di neanche diciannove anni potesse svegliarsi.
Light si guardò intorno spaesato. "Ma non dovrei essere morto a questo punto?" Si mise una mano sul petto per sentire il battito del proprio cuore. Niente. Provò con il polso. Ancora nulla. Era come se il sangue non circolasse più nel suo corpo.
Si alzò in piedi. Sentiva un dolore atroce sulla schiena, simile a quello inferto dai graffi di Rem in termini di intensità. Ma stavolta era un dolore diverso, era come se qualcosa stesse cercando di bucargli la carne dall'interno. E così era.
Il dolore divenne via via più lancinante: qualcosa gli stava veramente bucando la schiena. Dapprima trattenne le urla, ma non per molto. Gli occhi gli divennero rossi e fu costretto ad accasciarsi al suolo, accanto a un cumulo di ossa. "Che diamine di posto è questo? E dov'è Ryuzaki?" Non appena gli passò quel nome per la testa il dolore svanì.
Fece forza sulle gambe e tornò in piedi. Respirava affannosamente, ma oramai il peggio doveva essere passato. La schiena non bruciava già più, eppure sembrava decisamente più pesante. Si sentiva strano, percepiva il proprio corpo in modo totalmente diverso da sempre. Un semplice ordine dal suo cervello fece sbattere tre volte le sue grosse ali da pipistrello. "Cosa mi sta succedendo?" si chiese incredulo.
- Né inferno né paradiso, Light, questo era il patto, il prezzo da pagare - dissi io scendendo dall'albero da cui osservavo la scena.
Mi guardò come per chiedere spiegazioni.
- Sei stupito? Pensavo volessi diventare un dio. Desiderio esaudito...
- Ryuk, che cosa stai dicendo? Dov'è Ryuzaki?
Mi misi a ridere per la sua ingenuità, un tratto che non era mai stato tipico di Light Yagami.
- Non lo rivedrai. Tu, Light, ora sei uno di noi - risposi indicando il mio quaderno della morte.
- Uno shinigami? - chiese preoccupato - È questo che stai dicendo?
- Esatto - intervenne Sidoh, il dio della morte a cui io avevo rubato il primo Death Note per andare nel mondo degli umani.
- Si dicono già tante cose su di te qui: hai ucciso Rem e detieni il record di omicidi con il quaderno della morte come essere umano - commentò lo shinigami del quarto Kira, di cui onestamente non ricordo il nome.
- Spero ti piaccia giocare a carte, perché qui non c'è molto altro da fare - soggiunse ironico un altro mio simile, anzi, un nostro simile.
Il ragazzo rimase immobile, quasi paralizzato. Forse per il Light di qualche mese prima non sarebbe neanche stato così terribile trasformarsi in un dio della morte. Ma un mondo senza Ryuzaki che senso poteva avere? Sapeva benissimo che la morte li avrebbe divisi, ma non era ancora pronto.
- Light, questo è per te - gli allungai il Death Note di Rem - Penso che sia tuo di diritto dopo il vostro scontro.
- No... - farfugliò - No, no... Ryuzaki!
Chiamava invano il detective come un disperato.
- Ryuzaki, dove sei?! - e si mise a correre.
Gli altri shinigami ridevano di lui. D'altronde il nostro mondo funzionava e ha sempre funzionato così.
- Ha ancora quelle stupide cose che gli umani chiamano emozioni.
- Già, ma per uno di noi portano solo guai, pensate a Garlach e Rem.
Volai verso il nuovo arrivato in fuga. Correva piuttosto veloce, ma non gli sarebbe servito a nulla. Ben presto mise il piede in un cespuglio e cadde al suolo.
- Lo sai, vero, che uno shinigami può volare?
- Ryuk - mi disse alzandosi in piedi - Dov'è Ryuzaki?
- Beh, vecchio mio, le sue di ali saranno senz'altro bianche e coperte di piume.
Non rispose, ma strinse il pugno.
- Se ti può consolare se la dovrebbe passare bene.
- No. Il nostro paradiso era sulla Terra. Insieme.
Lasciò andare la mano rassegnato e con una lacrima sul viso. Non c'era nulla che potesse fare: quello era il prezzo per le sue azioni in vita.
Gli passai di nuovo il Death Note di Rem. Stavolta non lo rifiutò: lo guardò un attimo e poi lo legò alla cintura.
- Benvenuto tra noi, Light Yagami.

Heaven Is A Place On Earth (Lawlight)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora