Heaven Is A Place On Earth (Lawlight)

23. Mikami

Teru Mikami si svegliò nella cella dove mesi prima Light si era fatto rinchiudere per far cadere i sospetti su di sé. Aveva un'aria confusa ma anche spaventata, non più lo sguardo serio e severo che i ragazzi ricordavano. Al di là delle sbarre una stanza vuota, una porta, delle casse e una videocamera puntata su di lui.
In questo modo L poteva controllarlo completamente, mentre il prigioniero poteva solo sentire una voce camuffata.
- Vuoi parlarci tu, Yagami?
- Come? Sul serio?
- Sì - rispose Ryuzaki - Ne sei senz'altro capace, ma soprattutto... I nostri colleghi hanno avuto l'inaccortezza di avanzare del panettone.
Ciò detto Ryuzaki iniziò a togliere candito per candito suscitando l'ilarità di Light. Poi il ragazzo si avvicinò al microfono e mise il dito sul pulsante per parlare.
- Teru Mikami!
- Sì! Dove sono? Tu chi sei? - domandò impaurito il prigioniero voltandosi di scatto verso la telecamera.
- Teru Mikami, a suo carico ci sono pesanti accuse di favoreggiamento nei confronti di Kira.
- Ma con chi parlo? Posso sapere chi mi ha sequestrato e trascinato in questa cella?
- Questo al momento non è possibile. Signor Mikami, con il dovuto rispetto, le domande le faccio io. Mi dica come si dichiara in merito alle accuse.
- Come mi dichiaro? Innocente! Sì, è vero, non nascondo di appoggiare gli ideali di Kira, come molta gente d'altronde. Ho anche detto la mia in qualche trasmissione televisiva, ma da qui al favoreggiamento c'è una grande differenza.
Light fissò Ryuzaki, che si limitò ad annuire.
- Molto bene. La informo che i miei uomini stanno perquisendo casa sua. Le lascio del tempo per riposare e riflettere se ha qualcosa da confessare.
Lasciò andare il pulsante e tolse l'audio a Mikami, che dal monitor sembrava stesse imprecando contro la videocamera.
- Che idea ti sei fatto, Yagami?
Light si lasciò sfuggire una risatina.
- Beh, è più bravo di me a recitare la parte dell'innocente. Eppure trovo strano che abbia ammesso di appoggiare le idee di Kira, ma credo che non sia opportuno interrogarlo oggi.
- Già, dovremmo lasciarlo isolato per un po' e vedere cosa succede.
Era quasi mezzogiorno. Il sovrintendente era tornato a casa di Mikami con Aizawa e Mogi per perquisirla. Naturalmente gli agenti speciali erano stati congedati e avevano anche ricevuto un'opportuna mancia come invito a non parlare di quanto accaduto con amici o colleghi, senza che Soichiro ne fosse informato.
A L era stato riferito che non c'era traccia del Death Note nell'appartamento. Matsuda aveva inoltre descritto le condizioni al momento dell'arresto, tra cui quel convulso ripetere "Eliminato!"
Ryuzaki finì la fetta di panettone e si leccò le dita. Era una situazione problematica. Mikami aveva tutte le carte in regola per essere Kira e quella mattina non era ancora morto nessuno. Tuttavia prenderlo subito dopo l'inizio del gioco psicopatico sembrava una conclusione troppo semplice, nonché poco convincente se non fosse saltato fuori il quaderno.
- Non aveva nemmeno delle mele in casa... - commentò il detective per stuzzicare Light.
- L, lo sai che gli shinigami mangiano solo mele? - ridacchiò l'altro.
- Non hanno certo le mani rosse in fondo...
Non sapevano davvero cosa fare con il prigioniero se non aspettare che capitolasse o sperare di trovare qualche prova per incastrarlo, per cui finirono per chiacchierare dei tempi in cui Yagami se ne stava tranquillo in camera sua a fare strage di criminali. Poche settimane prima a dire il vero ma, quantomeno per il susseguirsi di tutti quegli eventi, sembrava passata una vita.
E in fondo quelle vicende li avevano decisamente cambiati, quasi fino a farli diventare altre persone. Light aveva mollato i suoi sogni di onnipotenza per scivolare tra le braccia di Ryuzaki, che a sua volta era riuscito persino a perdonarlo per tutti quei crimini. Liberarsi di Kira, fosse Mikami o chiunque altro, sarebbe stato il passo finale. Come i ragazzi avevano concordato, però, c'era ancora da aspettare.