25. Stratagemma

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Le pesanti gocce di pioggia avevano sciolto e portato via tutti i residui del manto bianco che per giorni aveva coperto i marciapiedi e le strade. Light se ne stava sdraiato senza maglietta tra le calde coperte di lana, Ryuzaki con la faccia sulla sua spalla e gli occhi ancora chiusi.
Era incredibilmente raro e dolce vederlo ancora addormentato così. D'altronde quei due lati del detective, quello più dolce e romantico e quello più passionale e virile, li conosceva solo lui. Non che a sua volta Ryuzaki non fosse l'unico conoscitore dei desideri e delle emozioni di Yagami: la cosa era reciproca, quasi simmetrica.
Come fosse nata quella cosa tra i due non lo sapevano neanche loro. Un giorno volevano eliminarsi a vicenda, il mattino dopo quei nemici giurati, come molti altri giorni fino a quel 28 gennaio, si erano svegliati nello stesso letto. Poco tempo ancora e L era arrivato alla folle idea di mentire e coprire il più grande serial killer di sempre, mentre Light aveva rinunciato a voler diventare un dio. Non potevano permettere a Mikami o chiunque altro di porre fine a quel bellissimo sogno. Perché anche se era sveglio, a Light pareva proprio questo: un bel sogno.
- Ryuzaki - sussurrò accarezzando la fronte del ragazzo - Dovremmo andare dagli altri, è piuttosto tardi.
L sbadigliò e socchiuse gli occhi.
- Non dormivo da trentasei ore...
- Sì, ma ora svegliati, ci saranno le ciambelle.
Il detective fu subito in piedi a sentir parlare di dolci. Per lui erano praticamente come delle mele!
Quando si presentarono davanti ai colleghi con un'ora di ritardo, i capelli spettinati e un pacco di donuts sotto braccio, questi li guardarono piuttosto male.
- Ryuzaki, stiamo cercando il Death Note da un mese senza successo - iniziò Aizawa - E siamo fortunati che quell'uomo non abbia amici o parenti che ne denuncino la scomparsa!
- Senza prove non possiamo trattenerlo, specie se continua a dichiararsi innocente - aggiunse Soichiro - Non siamo sequestratori.
- Ma che stai dicendo, papà? Da quando è in quella cella gli omicidi si sono fermati - intervenne Light stupefatto.
Nessuno poteva negare questo fatto. Sui giornali e alla televisione si sentiva sempre più spesso di sommosse e disordini legati a gruppi di fanatici di Kira che passavano da sfilare in improbabili cortei a prendersela con le auto parcheggiate. Non proprio il target per cui Light aveva immaginato il mondo ideale trovando il Death Note insomma, ma gente il cui nome sarebbe più probabilmente finito su quelle pagine.
Prese la parola Ryuzaki.
- Capisco le sue perplessità, sovrintendente. Purtroppo però Mikami è l'unico sospettato e, come dice Light, Kira non sta più uccidendo, forse proprio perché è chiuso in quella cella.
- Scusate, ma come Misa ha rinunciato al Death Note, Mikami non potrebbe aver fatto lo stesso? - intervenne di nuovo Aizawa - In fondo sono passati ben più di tredici giorni ed è ancora vivo.
- Se così fosse non potremmo più recuperare il quaderno - mormorò Soichiro.
- Noi abbiamo i quaderni di Higuchi, Misa Amane e dello shinigami. Quello di Mikami sarebbe il quarto, ma se poi ne saltasse fuori un quinto o un sesto? - domandò Aizawa.
- O magari anche un settimo o un nono! - intervenne Matsuda per non sentirsi escluso, palesando solo la sua avversione per la matematica, o almeno per i numeri pari.
L alzò una mano e la agitò per richiamare l'attenzione.
- Potreste smetterla di parlare, per favore? Devo riflettere.
Prese una ciambella coperta di pasta di zucchero colorato e la addentò. Light lo guardò sorridendo e scosse la testa. "Sei sempre il solito, Ryuzaki" pensò. Tutti gli altri rimasero a bocca aperta: non si erano mai abituati del tutto ai modi originali del detective.
L rimase seduto con il mento vicino alle ginocchia a mangiare la sua ciambella. Solo quando ebbe finito di masticare l'ultimo boccone ruppe il silenzio.
- Concederemo a Mikami ancora dieci giorni per confessare di sua spontanea volontà. Ma poiché è improbabile che ciò accada, porteremo qui un condannato a morte che diventerà proprietario del quaderno di Higuchi e farà lo scambio degli occhi con Ryuk, lo shinigami che non avete voluto incontrare ma che ora è qui tra noi.
Salutai con la mano, ma naturalmente non potevano vedermi.
- Il condannato guarderà Mikami in volto e ne leggerà nome e durata vitale. Se la seconda non fosse visibile, concluderemmo senza dubbi che è Kira.
- Ma, Ryuzaki, così la vita di un uomo... - replicò il sovrintendente.
- Non gli diremo nulla, solo di riferirci cosa legge sopra la testa del presunto Kira. Non vedrà le nostre facce e una volta terminato il lavoro rinuncerà al quaderno, perdendo il potere degli occhi dello shinigami e ogni ricordo legato al Death Note. Perderà metà della sua vita residua, sì, ma in compenso non verrà giustiziato e dunque ci guadagnerà e basta.
Gli agenti annuirono perplessi, Light guardò L con un fiero sguardo di approvazione. "Quello è il mio ragazzo!"

Heaven Is A Place On Earth (Lawlight)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora