Capitolo 3.

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VFC.

La ragazza, pregava che il dolore sparisse.

Era una tortura per lei.

Jacob, intenerito da quella scena, prese una spugna e la lavò con cura, stando attento a non farle ancora di più male.

La ragazza ad un tratto si girò verso di lui e con gli occhi, lo supplicò di smettere.

Era abituata al dolore, ma voleva che questo, una volta per tutte, smettesse di inseguirla come un lupo fa con la sua preda.

Senza darle tempo di respirare.. senza via di scampo.

Jacob, capì al volo e non se lo fece ripetere due volte.

La prese a mò di sposa, senza curarsi del fatto che i suoi vestiti a quel contatto, divennero umidi e fradici.

La fece sedere sul bordo della vasca e prese un asciugamano, con il quale avvolse il suo corpo.

La ragazza, si rilassò visibilmente quando l'asciugamano entrò in contatto con il suo corpo.

Successivamente, le prese la mano e la porto in camera, dove la fece sedere sul letto.

Poi le diede una sua maglietta e lei si vesti in maniera buffa e faticosa.

Era abituata ad avere stracci addosso, non magliette con un profumo così invitante.

Jacob rise a quella scena, facendo abbassare il capo della ragazza che in quel momento, credeva che la stesse deridendo per la sua inesperienza e goffaggine.

"Non ti sto deridendo."-le rivela l'uomo, facendole alzare il capo con due dita.

Ad un tratto, vennero interrotti da qualcuno che bussava in maniera decisa.

Entrambi si girarono verso la porta e lei, come se fosse stata appena bruciata, si nascose dietro le robuste spalle del suo compagno.

"Avanti."-disse solo Jacob e dalla porta, fece capolino il suo beta, Boyd, un uomo leggermente palestrato, con gli occhi castani e i capelli biondi.

Boyd, osservò per un momento la ragazza, facendo ringhiare Jacob dalla gelosia, poi si rivolse a quest'ultimo.

"Perché non guarisce?"-gli domanda al suo Alpha.

"Non lo so, sembra che non mangia da giorni."-gli risponde Jacob, mentre si siede sul bordo del letto.

Lucy, spaventata dal Beta, si sedette a terra, in mezzo alle gambe del compagno.

Ai due uomini, sembrò strana quella reazione.

"Perché si comporta così? Ti ha detto come si chiama?"-gli domanda Boyd.

Jacob, guardò prima la ragazza, che ricambiò il suo sguardo e poi, guardò di nuovo l'amico.

"Non lo so.. è muta."-gli risponde Jacob, esasperato e deluso dal fatto di non poter sentire la voce della sua compagna.

"È vero? Sei muta?"-le domanda Boyd, mentre entrambi la guardavano incuriositi.

Lei leggermente, scosse la testa in segno di negazione e questo gesto, fece spalancare gli occhi di Jacob dalla sorpresa.

"Perché non parli allora? Non ti faremo del male."-la informa Jacob.

Lei scosse di nuovo la testa.

Boyd, si allontanò due secondi e tornò poco dopo, con una penna e un foglio bianco, che successivamente, dese alla ragazza.

"Sai scrivere?"-le domanda Boyd.

Lucy, annuì leggermente e prese in mano sia la penna che il foglio.

"Mi scrivi il tuo nome?"-le domanda il compagno e lei, scrisse il suo nome.

"Lucy.."-ripetè lui, facendo un sorriso che alla ragazza, sembrava la cosa più bella del mondo, oltre ai suoi occhi.

Avevano trovato momentaneamente, un modo per comunicare e il fatto che lei non fosse muta, rallegrò l'umore del suo compagno.

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