Capitolo 4.

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Jacob's POV.

Lucy.

Il suo nome, è Lucy.

Dopo averle fatto il bagno, siamo tornati nella nostra stanza dove, grazie al mio migliore amico, abbiamo scoperto il suo nome.

Ero così imbambolato dalla sua bellezza, che non mi sono reso conto che se non poteva parlare, le potevo quantomeno chiedere di scrivere.

Osservo il suo corpo ferito ancora una volta, mentre le accarezzo i capelli.

Sono seduto sul nostro letto, con la schiena appoggiata ai cuscini e lei con gli occhi chiusi e con il capo sulle mie gambe, si bea del mio tocco.

Quardo l'orologio sulla parete della camera e noto con piacere che è ora di pranzo.

"Lucy, è pronto il pranzo."-le comunico e si volta verso di me.

Mi guarda con quei suoi occhioni blu confusa.

Possibile che non sa cosa sia il pranzo?

"Hai fame?"-le domando e lei annuisce timidamente.

La invito ad alzarsi e mano nella mano, ci dirigiamo verso la sala da pranzo.

Ad ogni passo, si sente di più il chiasso che il mio branco produce e noto che la mia compagna, è tesa.. spaventata.

"Finché starai al mio fianco, non ti succederà nulla."-le sussurro all'orecchio, una volta arrivati sulla soglia della sala.

Il branco, appena mi vede, abbassa il capo in segno di sottomissione.

Dei bambini di avvicinano correndo a Lucy e lei spaventata, si stringe a me.

"Sono solo bambini."-la rassicuro.

Lei li guarda incuriosita e poi, volge il suo sguardo sui piatti colmi di cibo, con occhi sognanti.

Congedo i bambini che tornano dalle loro madri, e mi siedo al mio tavolo con accanto la mia compagna.

Si guarda intorno spaventata.. ha paura.

Povera piccola, ha gli occhi lucidi.

Mi sposto di poco con la sedia e la invito a sedersi sulle mie gambe.

Lei non capendo, le faccio segno con le mani e appena capisce, mi salta addosso.

Iniziamo a mangiare tranquillamente, ma ad un tratto, si blocca, dopo quattro bocconi.

Si gira verso di me, e si tocca la pancia.

"Che hai, lupacchiotta?"-le domando, e lei, continua a toccarsi la pancia.

Continuo a non capire.

"Sei piena, Lucy?"-le domanda Aida, la compagna di Boyd.

Lucy, guarda la ragazza dai capelli ramati e gli occhi verdi e le fa segno di 'sì' con la testa.

Forse non è abituata a mangiare così tanto.

"Non sei obbligata a mangiare tutto.. Io mi chiamo Aida."-le comunica quest'ultima, e Lucy sorride guardando prima lei e poi me, che di rimando le sorrido.

VFC.

Il pranzo, si è concluso positivamente.

Dopo di esso, Jacob le disse di rimanere con Aida, perché aveva da fare con Boyd.

Lucy, voleva rimanere con Jacob.

Le piaceva Aida, ma lei non era il suo compagno.

"Ti piacciono i biscotti con pezzetti di cioccolato?"-le domanda, mentre guarda dalla finestra della camera di Jacob.

Lucy non sapeva cosa rispondere.. non ricordava più cos'è un biscotto.

"Li vuoi provare?"-le domando di nuovo, e Lucy, annuì.

Accompagnata da Aida, Lucy arrivò poco dopo in cucina.

Si guardò intorno e notò molte donne intente a lavare i piatti.

"Sono le volontarie. Aiutano a mandare avanti la casa del branco."-le dice Aida, facendola spaventare.

I suoi occhi, si illuminarono quando vide due biscotti.

Ora ricordava cosa sono, e ricordava anche che la sua mamma glieli faceva sempre, perché lei ne andava ghiotta.

Li divorò in un sol boccone.

Poi guardo Aida.

"Vuoi ancora?"-le domanda ma lei, scosse la testa.

"Cosa vuoi allora?"-le domanda lei, dolcemente.

"J-Jacob."-le rispose Lucy, facendole spalancare gli occhi.

Anche Lucy, rimase molto sorpresa.

"Vuoi Jacob?"-le domanda contenta Aida, e Lucy si mette a saltellare.

Le prende la mano e correndo, la porta da Jacob.

Entrò senza bussare facendo arrabbiare Jacob, ma quando vide la sua compagna si calmò.

"È successo qualcosa?"-le domandò Jacob, con una nota di preoccupazione.

"Sì."-le rispose Aida, guardando Lucy felice.

Jacob e Boyd, guardarono Lucy non capendo, e facendo abbassare a quest'ultima il capo dall'imbarazzo.

"Jacob."-disse solamente, per poi tornare a guardare il diretto interessato, che la guardava con una faccia sorpresa.

Jacob, non ci poteva credere.

Si alzò dalla sedia e si fermò davanti a lei, prendendole una mano.

"Ripeti."-la implorò.

"Jacob."-lei ripetè sorridendo.

Lucy, era contenta.

Aveva parlato, e non aveva ricevuto una punizione, ma un bacio sulla guancia dal suo compagno.

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