CAPITOLO 7

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"Dai entra, comincia a fare fresco fuori." la invitò Federico appoggiandole una mano dietro la schiena.

"Mh, ma che buon profumino. Ma allora sai cucinare sul serio Bernardeschi." lo schernì la fotografa poggiando la giacca nera e la borsa sul divano.

"Sfotti, sfotti. Resterai estasiata dalla mia cucina."

"Cosa mi hai preparato calciatore?" chiese la ragazza affacciandosi nella cucina moderna di Federico.

La casa era davvero carina: sul moderno ma molto accogliente, era quasi tutta in legno a parte alcuni particolari in acciaio.

"Aspetta, tu mangi tutto vero?" chiese Fede preoccupato.

"Tutto tutto. Sono una buona forchetta Fede, lo sai." gli sorrise per tranquillizzarlo.

Il calciatore posizionò sulla tavola apparecchiata i piatti già colmi di cibo e invitò la ragazza a sedersi spostandole la sedia, proprio come un vero gentiluomo.

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" Sai che era davvero buona la cena... Sei stato bravo Bernardeschi." sorrise Greta guardandolo sedersi sul divano davanti a lei, mentre finiva il suo bicchiere di vino rosso.

"Devo svelarti un segreto..." ammise lui avvicinandosi un po' di più alla ragazza.

"Davvero?! E sarebbe?!" domandò divertita Greta.

"Mi hai aiutato Roberta a cucinare." sussurrò al suo orecchio facendola scoppiare a ridere.

Federico pensò di non aver mai visto niente di più bello.

"Ne ero sicura... Bhe, però sei stato carino ad invitarmi e sono stata davvero bene." sorrise arrossendo Greta.

"Anch'io sono stato bene, molto." Federico la guardò intensamente negli occhi spostandole un ciuffo sfuggito dalla coda.

Erano vicinissimi, i loro nasi quasi si sfioravano e i loro occhi non ne volevano sapere di smettere di guardarsi.

"Mi sa che stiamo per fare una stronzata." sussurrò Greta appoggiando una mano dietro la testa di Federico.

"Io credo di no."

Le afferrò il viso appoggiando delicatamente le sue labbra su quelle  della ragazza lasciandole un piccolo bacio a stampo che ben presto si trasformò in uno ben più appassionato.

Greta salì sulle cosce di Federico il quale le poggiò le mani sui fianchi approfondendo ancora il bacio, Greta si allontanò leggermente per prendere fiato cominciando a torturargli il collo.

"Oh Signore, Greta fermati adesso o potrebbe succedere di tutto." sospirò il numero trentatré.

Greta si accomodò sulle cosce del calciatore ridacchiando leggermente, pensò che Federico in quel momento fosse un quadro dipinto da Dio: aveva la camicia totalmente sbottonata, i capelli scompigliati, i segni di quella serata sul collo e sul petto e gli occhi stupefacenti, ancora più verdi e lucidi del solito.

"Sei bello." ammise la ragazza carezzandogli la guancia leggermente barbuta, non lo aveva notato prima ma si era anche tagliato i capelli.

Promise Me | Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora