CAPITOLO 15

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"Vieni con me." Federico prese Greta per mano portandola nella sala relax che era deserta, Fede sapeva che era ancora troppo sconvolta per tornare dagli altri e dare spiegazioni. Chiuse la porta e le si avvicinó,"Greta io-" ma la ragazza lo interruppe.
"Tu avevi detto che mi saresti restato vicino, che ci saresti sempre stato con me. Invece prima non c'eri, io ero da sola!" singhiozzó colpendolo sul petto, ovviamente non smuovendolo nemmeno di un millimetro. Il cuore di Federico si frantumó in mille pezzi a vederla in quello stato ed era tutta colpa di quel pezzo di merda.

"Greta ascoltami." le fermó le braccia stringendole delicatamente i polsi e la guardó negli occhi verdi. "Io sono sempre stato qui, anche se tu adesso sei incazzata perché sono stato un coglione. Io ci sono sempre perché ti amo." le accarezzó la testa e l'abbracció stretta, ispirando profondamente il suo profumo che gli era mancato così tanto in quei giorni. "Vuoi che ti accompagni a casa?" Greta scosse la testa asciugandosi le ultime lacrime. "No, grazie. Ho la macchina e voglio passare da Giordano. Ci sentiamo dopo, puoi avvisare tu Paulo?" borbottó con la voce ancora rotta dal pianto. Fede annuì e la guardó andare via con lo sguardo rivolto verso il basso e le spalle ricurve.

In poco tempo Greta era arrivata al Sound, il negozio di musica di suo fratello. Ci si poteva trovare ogni tipo di strumento musicale, tutti i dischi dai più vecchi alle ultime uscite. I due ragazzi ci avevano passato la loro infanzia perché il negozio prima era del signor Paolo, un sessantenne sprint che considerava Greta e Giò i due nipoti che non aveva mai avuto e li aveva cresciuti a pane e rock. Era lì che Greta aveva imparato a suonare la chitarra ed era lì che aveva scoperto di avere davvero un bella voce, che peró sarebbe rimasta nascosta al mondo a causa della troppa timidezza della bionda. "Bimba, che ci fai qui?" domandó sorpreso Giordano alzando per un secondo lo sguardo dalla Fender che stava pulendo. "Volevo stare un po' con te." sorrise leggermente sedendosi dietro di lui e abbracciandolo, facendo passare le braccia sui suoi fianchi asciutti.

Restarono un po' di tempo così, lei accoccolata al suo fratellone e lui che si godeva le attenzioni della sua sorellina, che ormai era diventata una donna. "Che sta succedendo Greta?" domandó improvvisamente Giordano.
Greta sospiró. "Ho visto papà stamattina, è venuto allo Juventus Center per parlarmi." Lo sguardo del ragazzo si incupì istantaneamente e strinse i pugni lungo i fianchi.

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Greta non seppe come ma si ritrovó davanti alla porta di casa Bernardeschi, con il pugno bloccato in aria, indecisa se bussare oppure no

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Greta non seppe come ma si ritrovó davanti alla porta di casa Bernardeschi, con il pugno bloccato in aria, indecisa se bussare oppure no. Ancora non avevano parlato di quello che era successo tra di loro ma Greta voleva scusarsi per quello che gli aveva detto quella mattina. Non era stata colpa sua, Federico aveva solo cercato di aiutarla per quanto Greta glielo avesse permesso.

La ragazza si decise a bussare. Sembrava che in casa non ci fosse nessuno, così Greta cominció a scendere le scale fin quando non sentì la voce di Federico chiamarla. "Greta aspetta! Scusa, stavo facendo la doccia." esclamó il biondo. La fotografa si giró notando Federico coperto solo da un misero asciugamano intorno alla vita e con i capelli ancora umidi dalla doccia. Il cuore cominció a battere e le guance le si colorarono di rosso, come se non lo avesse mai visto ancora più nudo.

"Si ehm, non- non so perché sono qui in realtà. Non volevo disturbarti, solo che non sap-" Federico la interruppe poggiandole una mano sulla spalla. "Hey, sono io. Sono sempre io Greta, puoi venire quando hai bisogno o quando ne hai voglia, sono sempre qui per te. Te l'ho già spiegato." sorrise leggermente lasciandola entrare in casa. Era come l'ultima volta che ci era stata, anche se ormai erano passate alcune settimane, non era cambiato niente, neanche la disposizione dei cuscini sul divano.

Greta si giró trovandosi Federico troppo vicino per il suo autocontrollo che in quel momento sembrava andato a farsi fottere. I suoi occhi erano troppo verdi e la stavano guardando con così tanto amore che la ragazza quasi si commosse, in quel momento capì tutto. Capì che aveva buttato le ultime settimane nel cesso a causa della sua troppa gelosia e scavandosi dentro, aveva capito anche che lei di Federico si fidava ciecamente e che era troppo innamorata per lasciarselo scappare così. Capì anche che gli avrebbe perdonato qualsiasi cosa, perché lo amava così tanto che avrebbe messo da parte anche se stessa pur di farlo felice.

"Ti amo." sussurró la bionda afferrandogli il viso e poggiando cautamente le labbra su quelle di Fede. Il ragazzo non si aspettava certamente quella reazione infatti non ricambió subito il bacio, troppo sorpreso ed euforico. "Ti amo. Ti amo. Ti amo." rise il biondo lasciandole dolci baci su tutto il viso. Le mani della ragazza percorsero tutta la sua schiena muscolosa poggiandosi sui fianchi asciutti e stringendoli leggermente. Il calciatore la guardó intensamente negli occhi slacciandole il bottone dei jeans e calandoglieli, si abbassó in ginocchio avvicinandosi alla pancia della ragazza. Lasció una scia di baci dall'ombelico ai fianchi leggermente in carne che morsicó facendo sospirare profondamente Greta, che si stese sul divano liberandosi anche del top.

Federico non sapeva come ma in quel momento si accorse che era veramente e follemente innamorato di quella piccola ragazza, che non avrebbe potuto vivere senza di lei, infatti quegli ultimi giorni erano stati di sopravvivenza più che altro. La osservó attentamente, ogni minimo dettaglio del suo corpo lo faceva impazzire: i nei sparsi, i fianchi carnosi e le cosce sode erano state fatte per essere toccate dalle sue mani. Gli occhi erano lucidi di eccitazione e per Federico non potevano essere più belli, i capelli erano sparsi e risaltavano sul nero del divano.

Le mani tremanti di Greta si avvicinarono all'orlo dell'asciugamano bianco di Federico, facendolo cadere ai loro piedi e scoprendo totalmente il suo corpo marmoreo. Federico era davvero pronto e così anche Greta, che lo guidó in lei con frenesia. Fecero l'amore in un modo in cui non l'avevano mai fatto prima, si donarono totalmente l'uno all'altra e si perdonarono tutti gli errori dell'ultimo periodo, chiedendosi scusa e amandosi sempre di più.

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E pace fu!

Spero che la storia vi stia piacendo tanto quanto piace a me, mi ci sono impegnata davvero tanto e ci tengo molto, diciamo che le sono affezionata perché è la prima storia di cui vado veramente fiera. Ma ora basta chiacchiere e buona lettura!

Promise Me | Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora