Classmates||Shawn Mendes

-Capitolo 24-

Citazione per il capitolo:
La guardo, e i miei occhi dimenticano di sbattere le ciglia.
-Ibn al-Mu' tazz

Preparatevi per uno dei capitolo più belli, o almeno per me, dell'intero libro.

Shawn

Guardai Eleanor riposare sul letto di camera mia.
Avevamo passato tutto il pomeriggio a studiare ed a un certo punto, mentre mi stava spiegando delle stupide equazioni di algebra, si era addormentata sulla scrivania.
La avevo presa in braccio, la avevo portata sul mio letto, la avevo coperta e lei mi aveva dedicato un minuscolo e impercettibile sorriso.
Dopo aver finito i compiti avevo iniziato a fissarla, preoccupato e pensieroso allo stesso tempo.
Guardavo i suoi occhi turbati mentre riposava e io mi innamoravo di ogni singolo sospiro che usciva dalle sue labbra.
Chissà se quegli occhi erano veramente chiusi e magari stava sognando proprio me?

Eleanor stava passando un periodo terribile e quegli stupidi messaggi non la volevano lasciare stare in pace.
Più e più volte la avevo sorpresa a piangere perchè, come al solito, non aveva ascoltato il mio consiglio, ovvero fregarsene di ciò che diceva la gente.
Sapevo che dopo le tenebre c'era il sole ma vedere Eleanor soffrire mi straziava il cuore.

Ogni volta le suggerivo di raccontare a qualcuno quello che le stava succedendo ma lei continuava a ripetermi che stavo sprecando il mio tempo, ma chiamarlo tempo perso era un crimine.
A volte pensava che il fatto che mi preoccupassi così tanto di lei era una pazzia, ma quello che non sapeva era che io ero realmente pazzo, pazzo di lei, della mia piccola Eleanor.
E se quello era il prezzo da pagare volevo che Eleanor mi permettesse di sopportare il dolore al suo posto, perchè in amicizia si piangeva insieme.
Eleanor era talmente testarda da non avere ancora capito che che mai le avrei lasciato dimenticare che non era obbligata a fare tutto da sola.
Avrebbe potuto contare su di me, sarei stato la sua ragione nei momenti di incertezza.
Avrebbe potuto afferrare mano e voltare pagina, ignorando tutto il resto.
Io la amavo e il pensiero che lei mi vedeva solo come un migliore amico mi provocava una fitta al cuore.
Ero così ridicolo ma allo stesso tempo così innamorato.

Lauren mi piaceva, e anche tanto.
Nell'ultimo periodo, a insaputa di Eleanor, avevamo trascorso molto tempo insieme e un giorno ci eravamo quasi baciati ma, come succedeva nei film, la suoneria del mio cellulare ci aveva interrotti.

Nonostante avessi questa grande cotta per Lauren, Eleanor era indimenticabile.
I ricordi facevano parte della nostra amicizia, così come il ricordo della prima volta che lei era salita in macchina con me e la mia famiglia, il primo giorno di scuola.
La avevo trattata male perchè ero rimasto deluso dal fatto che non si fosse ingelosita quando le avevo detto che mi piaceva Hannah Jones.
Avevo visto per la prima volta Eleanor all' asilo e, con le guance rosse dall'imbarazzo, avevo pensato che fosse una principessa.
Sempre sorridente, con i capelli lunghi e marroni, Eleanor era la bambina perfetta.
Gli occhi castani, dello stesso colore dei capelli, erano dolci come il caramello e scrutavano l'ambiente circostante con curiosità.
Sin da quella volta avevo capito che la avrei amata.
Purtroppo, però, lei aveva iniziato a farmi del male.
Finley, Brian, cos' altro sarebbe successo?
Nonostante ciò, io le sarei rimasto accanto fino alla morte e non me la sarei lasciata sfuggire.
Prima o poi, Eleanor sarebbe stata mia.
Improvvisamente, il telefono di Eleanor iniziò a squillare e io, da bravo amico, non risposi, non volendo immischiarmi troppo nella sua vita.
La segreteria telefonica partì e la voce del ragazzo che più odiavo al mondo arrivò alle mie orecchie.

<<Ciao, Eleanor. So che probabilmente mi starai insultando ma ho bisogno di parlarti. Ho bisogno di chiarire con te. Ti va di vederci domani in biblioteca?>> disse la voce registrata di Finley, l'ex ragazzo di Eleanor.
Strinsi i pugni fino a far diventare le nocche bianche.
Non potevo credere che quel ragazzo le volesse ancora parlare dopo che si era comportato da perfetto idiota sei suoi confronti.