Citazione per il capitolo:
Quanto più chiudo gli occhi, allora meglio vedono,
perché per tutto il giorno guardano cose indegne di nota;
ma quando dormo, essi nei sogni vedono te.
(William Shakespeare)Shawn
<<Shawn, aiuto!>> sentii urlare la mia Eleanor.
Mi girai appena in tempo per vedere un uomo completamente vestito di nero tenerla stretta a lui e tapparle la bocca con la mano.
L'uomo, a cui non riuscivo a vedere il viso perchè coperto da un cappuccio, mi sorrise sornione.
Mi sorrise malvagiamente e iniziò a stringere la presa su Eleanor, che continuava a guardarmi piangendo.<<Che c'è, Shawn? Non salvi la tua piccola?>> mi domandò.
<<Piccola? Cosa?>> riuscì a chiedermi Eleanor, liberandosi per pochi secondi dalla presa dello sconosciuto.
Intorno a noi non c'era niente e nessuno.
Nessuno che mi avrebbe potuto aiutare.
Il mio sguardo vagava da Eleanor alla figura dell'ignoto.
E per la prima volta nella mia vita la stavo provando : paura.
Avevo paura, ma non per me stesso ma per quello che sarebbe successo al mio amore.
Angoscia.
Stavo per avere un attacco di panico.
Sentii il respiro farsi pesante e i miei occhi davano segno di volersi chiudere, colti da un'improvvisa stanchezza.
Tutto questo era solo un incubo e io stavo solamente dormendo nel mio amato letto.
Iniziai a contare, metodo che mi aveva insegnato Eleanor per evitare di andare nel panico, ma non funzionò, anzi ottenni l'effetto contrario.
Cercai di avvicinarmi ma più lo facevo più la figura dell'uomo e di Eleanor diventavano sfocate, come un fantasma.
Come se fosse un'illusione.<<La situazione si fa più interessante>> lui accarezzò il viso di Eleanor << La piccola qui presente non sa della grande cotta che ha il suo migliore amico>> continuò a sfiorare con le sue luride mani il viso di Eleanor, la quale singhiozzava.
Non si doveva permettere di toccare la perfezione senza prima essersi almeno lavato le mani.
Strisi i pugni, ma non riuscii a fare nulla perchè ero pietrificato dalla paura.
Ed ecco uno dei miei peggiori incubi realizzarsi.
Un ragazzo stava facendo del male alla mia migliore amica e io non stavo facendo nulla.
Ero impotente.
Ero inutile, un altro dei miei incubi peggiori.<<Shawn, è vero?>> domandò Eleanor.
Non risposi alla sua domanda ma mi limitai a continuare a fissare l'uomo vestito di nero.
Metteva i brividi.
Ad un certo punto, si tolse il cappuccio così rivelando la figura del ragazzo i cui occhi erano freddi come il ghiaccio.
Finley o per me testa di cazzo.
Se Eleanor avesse saputo che avevo pensato una parolaccia del ragazzo che amava mi avrebbe letteralmente ucciso.
La avevo già vista da arrabbiata a causa di Finley e, sinceramente, avrei voluto non rivederla più in quello stato.
Io e Eleanor eravamo così vicini e così lontani in senso metaforico.
Avremmo potuto sporgerci di qualche centimetro e ci saremmo toccati ma sembrava che ci fosse un baratro a separarci.
Io ero il giorno, lei era la notte.
Quando uno di noi compariva l'altro scompariva.
Ci capivamo, certo, ma non nel modo in cui avrei voluto.
Ci amavamo, certo, ma non nel modo in cui avrei sperato.
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Classmates||Shawn Mendes
FanficA Shawn Mendes fanfic Eleanor Kenner e Shawn Mendes, l'instancabile duo dalla prima media. Shawn è un ragazzo sentimentale e timido, a cui non mancano mai le belle parole. Eleanor è il suo contrario. È una combinaguai, un'esplosione di energia che s...