L'etica Fa Male

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Indovina, indovinello, dove mi trovo in codesto momento? In cucina, no? E che domande...
Tra qualche ora avremo una nuova intervista da portare a compimento e come nostro solito, siamo abituate a servire manicaretti e cocktail alle nostre vittime... Ehm cioè, ospiti.
Proprio mentre stavo finendo di sistemare ogni bevanda e cibo nelle varie borse termiche da viaggio, sento un urlo spacca timpani, così forte che il vetro della vetrina dei liquori alle mie spalle va in frantumi, facendomi prendere un'accidente, vedendomi arrivare addosso i frammenti di vetro.
Mi scanso alla svelta, fiondandomi nell'atrio. L'urlo si ripete. Mi accuccio, fortunatamente qua non vi è nulla di così fragile... Escludendo i miei timpani ovvio.
Stordita, appoggiandomi alla ringhiera dell'ampia scala di marmo, come se fosse l'unica cosa a questo mondo ad impedirmi di fare una conoscenza più approfondita dei bellissima scalini bianchi. Salgo lentamente, più lentamente di uno zombie, diciamo uno zombie con artrosi.
Arrivata al piano di sopra, improperi, insulti in lingue arcaiche... No, è napoletano, scopro aguzzando le orecchie. Forti tonfi,  ciocchi, roba in frantumi accompagnano questa lingua del sud... Una lingua al momento decisamente incazzata.
Tutto questo cataclisma arriva dalla biblioteca e il mio cuore perde un battito, il fiato mi si blocca in gola. La bellissima biblioteca in legno, su due piani accessibile da scale a chiocciola... La mia mente mi mostra orridi scenari. Libri in frantumi, scaffali a pezzi, scale rotte, la vetrata che permette di vedere il bosco accanto alla casa... Polvere di vetro...
Aiutoooo!!!
Corro come se avessi mangiato mezzo barattolo di Habanero e fossi alla ricerca disperata del freddo artico.
Raggiunta la porta della biblioteca, spalanco la porta e lo scenario è meno funesto di quanto pensassi, tiro un sospiro di sollievo e il mio cuore riprende il suo ritmo normale.
Osservo l'ira fatta di carne e ossa... Ovvero il demonio, non per nulla è soprannominata Devil. La mia carissima e incazzatissima collega sta inveendo contro un libro voluminoso da far invidia ai libri di uno studente di Giurisprudenza... Li ho visti, ho pietà di loro.
<<Maledetta etica!>> scaraventa la sedia lontana, prende un vaso pieno di fiori e acqua altamente pericolosa in quella stanza! Lo lancia a casaccio, corro in quella direzione salvando i suoi amati libri di King, anche se sinceramente non avrei sofferto la loro perdita.
Lancia un altro vaso. <<Quello l'ho preso in Perù con Eileen! >> mi lancio meglio di un giocatore di football e prendo il fragile oggetto prima che tocchi terra. Mi alzo e lo poso con cura fuori da quella stanza.  Torno da lei, sono sulla soglia e la guardo irritata. <<Dream non ti sembra di... >> il suo libro di etica mi arriva dritto in faccia e io finisco stesa a terra, la faccia dolorante e il sedere pure. <<esagerare? >> finisco la frase scostando il tomo e tappandomi il naso sentendo del liquido colare da esso.
Dream con aria mortificata mi è subito accanto ripetendomi all'infinito le sue scuse.
<<Sai Dream... L'etica fa male alla salute.>> commento alzandomi per andare a prendere urgentemente del ghiaccio... Magari mando lei al polo nord.

Ormai dall'incidente sono passate ore, ovviamente siamo in ritardo e ci troviamo comodamente sedute su un bell'aereo privato... La bellezza del mondo di fantasia, puoi fare quello che ti pare.
Sono ancora con del ghiaccio sul naso, cubetti gelidi all'interno di un calice di cristallo, riempita con della ottima sangria.
Dream seduta davanti a me sta preparando le domande per la nostra intervistata.
<<Sii sincera.>> le ordino e non appena alza la testa per guardarmi continuo. <<Il mio naso è grosso come una pesca di calibro 30?>>
Lentamente con estrema calma, si sfila gli occhiali indossati per scrivere le domande, mi guarda per un attimo in silenzio, poi come se non avesse alcun pensiero al mondo: <<Non ho la minima idea di cosa stai parlando.>> e con la medesima calma si rimette gli occhiali e torna alla sua lista.
La guardo in cagnesco per poi dedicarmi al paesaggio, siamo arrivate e tra poco inizierà l'atterraggio.
Dopo essere stata in bagno a verificare lo stato del mio naso... Potrei quasi giurare di riuscire a leggere il titolo del tomo che si è voluto a tutti i costi presentare al mio nasino.... Ora nasone.
Sospirando sconfitta, esco dal bagno, scendo dal lussuoso aereo che è più grande di casa mia,  una vecchia casona agricola.
Raggiungo Dream accanto alla sua inseparabile lambo, nuova di zecca, ricevuta in regalo dalla sottoscritta per natale.
Dopo essere salita in auto con solite attrezzature di sicurezza, tra cui una nuova aggiunta, una corazza di ferro tipo cavaliere del medioevo e casco da moto da corsa. Forse oggi non morirò, ma arriveremo a destinazione tutte intere?

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