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"Pronto?"domando ancora, ma l'unica risposta che ricevo é un silenzio perpetuo. Aver accettato questa chiamata è stato un errore: ha distrutto l'atmosfera e mi ha infastidita in maniera spropositata.

Il silenzio si prolunga finchè, irritata, mormoro un "fanculo" degno di nota e riattacco. Magari quel maniaco che chiama alle quattro del pomeriggiopassate e sta più di un minuto in religioso silenzio capirà che non deve rompere le palle.

Spengo il telefono e lo relego nel cassetto del settimino accanto al letto, chiudendolo subito dopo decisa a ricostruire l'atmosfera mentre la bocca di John è intenta a divorarmi il collo.
Un gemito rumoroso mi scappa dalle labbra quando sfiora con la lingua un punto preciso nell'incavo tra il collo e la spalla.

"Chi era?" mi chiede il ragazzo in questione continuando il suo rito percorrendo la clavicola scendendo sul petto. Gli ancoro le unghie sulla schiena e graffio la pelle mentre con la bocca continua a scendere diretto al ventre.

"Non ne ho idea e non mi interessa minimamente" rispondo accantonando subito l'accaduto, decisa a concentrarmi solo su di lui e concludere in bellezza la serata.

"Non sei curiosa?" domanda sollevando appena gli occhi. Io inarco un sopracciglio e gli faccio cenno di no con la testa. Sembra ansioso di saperlo, ma non mi interessa. Preferisco pensare alle sensazioni che sa donarmi la sua magica lingua.

"Me ne preoccuperò più tardi, ora finisci quello che hai iniziato" ribatto. Un sorriso sbilenco e malizioso adorna le sue labbra arrossate prima che parli.

"Ma non ho ancora iniziato nulla" alza il viso dal mio corpo.

"Allora vedi di farlo, no?" ribatto spingendolo sotto le coperte con una mano fino a fargli ritrovare il contatto con la mia pelle, portandolo fra le mie gambe, e lui, poco ma sicuro, inizia in grande stile.

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Quando recupero il telefono, qualche ora dopo trovando una chiamata ed un messaggio di Kelly, dove mi invita a prendere un caffè con lei.

Circa un'ora fa.

Le rispondo in ritardo accennando ad un imprevisto e dicendo di non avere sentito il telefono, cosa effettivamente vera. Non è necessario che lei sappia tutti i dettagli, mi ripeto mentre esco dalla stanza.

Mi pettino i capelli con le dita prima di legarli in una coda di cavallo e scendo dalle scale, diretta in cucina per poter mangiare qualcosa.
Dopo la sessione intensiva di sesso pratico sono alquanto affamata. Non mi ricordavo che una bella scopata prosciugasse tutte le energie, ma non mi lamento affatto, anche se il mio stomaco sembra contrariato da quanto brontola.

"OHOHOH, La principessa si è svegliata" mi prende in giro Matt, ricevendo uno sguardo interrogativo in risposta.

"Aurora era già sveglia, è stata sveglia tutto il pomeriggio a giocare, non è vero? " si aggiunge Emilia, facendomi avvampare questa volta. Colgo subito l'allusione e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.

"Io non-"
"Shh, tesoro, abbiamo sentito tutti tutto" mi informa la mia amica. Sbarro gli occhi, coprendoli con le mani, troppo imbarazzata dalla situazione. Proprio quando sto per scappare dalla cucina, John entra con passo cadenzato e i pantaloncini calati sui fianchi.

"È tutta colpa tua!" Lo addito stringendo gli occhi in una linea sottile mentre gli lancio un'occhiataccia. John mi guarda confuso e aggrotta le soppracciglia, reclamando l'aiuto a casa e chiedendo di cosa parli ai nostri coinquilini.

"Vi abbiamo sentiti fare boogie-voogie" risponde Jason, il ragazzo di Matt mentre torna a sedersi al suo fianco intorno al tavolo.

"E siete anche rumorosi" aggiunge Froy irrompendo nella stanza e andando dritto da Emilia, posandole un bacio leggero sulle labbra prima di mettersi dietro a lei.

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