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"Non posso crederci"Continuai a ripetere tra me e me,volendo spaccare tutto.

"Perché?"Urlavo nella mia testa guardandomi intorno e sfrenando le mie mani e calciando le mie gambe.
Lei si avvicinò a me.

"Vattene!Giulia,ho detto Vattene!"Le urlai contro con ira,lei fu visibilmente infastidita e si allontanò anche perché forse le avevo causato un po' di timore.

"Vaffanculo tutti,La musica è arte capisci?Non è commerciale?Capisci?Non è il mio stile fare musica che piace a voi,io canto con il cuore,io metto un pezzo della mia vita ed è come ferire il mio ego,levate un pezzo di me"Continuai alzandomi dal divanetto dove ormai vi era la forma del mio sedere.

"Fermati un attimo Filippo,ragiona."Incitò la donna accanto a me indicandomi di nuovo il divano di pelle nera per farmi sedere.

"Ragionare un cazzo,non capisci?La musica che volete voi io non la faccio,io qui dentro scrivo la mia vita."Dissi lanciandole uno sguardo fulmineo che le portò ad abbassare la testa.

"Questa è l'ultima volta che mi vedrete,non voglio far parte di una casa discografia che non crede in me e nella mia musica,ci sono altre dinamiche che potrei raggiungere ma non posso essere solo,ho bisogno di qualcuno che creda davvero in me."Dissi,per poi uscire dalla stanza e sbattere la porta.
La mia crew mi guardava impietrito come se avessero sentito tutti.
Simone,il mio menager si avvicinò a me.

"Irama dove vai?Tu sei fort.."
Lo bloccai.

"Trovati un altro"Risposi per poi scivolare giù dalle scale.
Lo sentii barbottare qualcosa di insensato per poi andarsene.
intanto
Arrivai fuori dallo studio e per l'ultima volta lo guardai,analizzai ogni particolare di quello studio di Milano,le finestre umidicce,i vetri opachi,le stanze grandi e ampie e le porte di marmo che tanto mi piacevano ma mandai a puttane tutto.
Mi incamminai e presi la macchina che avevo parcheggiato non poco lontano dal mio studio,anzi ex studio.

La mia x6 nera.Che avevo sudato per averla.
Salii e misi in moto,le mie mani tremavano dalla rabbia è sudavano tanto da lasciare il volante umidiccio,i miei anelli scivolavano fra le dita,mentre le mie vene erano sempre più accentuate e i miei occhi gonfi e lucidi a causa delle lacrime che erano rigate sul mio viso senza neanche accorgermene.

"Vaffanculo tutti!"Urlai accelerando sempre di più la macchina,fino ad arrivare a Monza,la mia città,la mia casa,il mio posto sicuro.

Appena scesi dalla macchina accesi il telefono.

3 chiamate perse

5 messaggi

Tutte della stessa persona :Giulia.

"Filippo torna ho bisogno di te."
"Senza la tua musica non va niente bene"
"Filippo torna"
"Facciamo tutto quello che vuoi"
"Saró la prima a credere in te"

"CAZZATE"Pensai per poi spegnere il cellulare e lasciarla senza risposta.
Presi le chiavi di casa e aprii la porta,ovviamente non c'era nessuno;i miei genitori erano partiti mentre mia sorella era sposata e viveva con suo marito.

Posai le chiavi sul davanzale della porta,mentre il giubbotto di pelle lo poggiai delicatamente nell'attaccapanni.

Andai in cucina,presi un bicchiere d'acqua e pensai a tutta la mia carriera distrutta per una semplice canzone che non voglio fare.
Iniziai ad agitarmi e a sudare,tanto da salire al piano di sopra e andare in bagno a farmi una doccia.

Aprii la porta del bagno e iniziai a far scorrere l'acqua e mi spogliai.

Sfilai le mie scarpe preferite,le vans nere e bianche,i miei jeans skinny neri,la mia maglietta bianca e infine i boxer.
Mi rilassai sotto l'acqua per alcuni minuti,quando fui interrotto dallo squillo del telefono. Era insistente.
Allora decisi di prendere l'asciugamano,lo legai alla vita mentre le goccioline dell'acqua al contatto con la mia pelle scivolavano giù per tutto il corpo.Presi il telefono e risposi

"Hei fil,ho saputo se hai bisogno vengo"Sentii la sua voce,la voce di Lorenzo il mio migliore amico. L'unico che c'era sempre e che sapeva il mio segreto,l'unico che ne era a conoscenza e mi accettava per quello che ero.

"Lore,grazie passa se ti va ci facciamo due chiacchiere"Dissi sorridendo per la sua chiamata,era da tanto che non lo vedevo.

Così mi affrettai a tornare in camera.

Misi un jeans chiaro e una maglia nera seguite dalle mie converse bianche.
Non finii nemmeno di sistemarmi i vestiti quando bussarono alla porta.
Mi precipitai al piano di sotto.
"Hei fil"Mi guardò e mi strinse a sè.
"Lore"Dissi ricambiando l'abbraccio.

"Mi dispiace"Disse poggiando una mano dietro la nuca e accarezzandomi lentamente.
"Grazie di essere qui"Risposi staccandomi dall'abbraccio dirigendomi in salone.

"Dai filippo vediamo qualche film ho qualcosa in Tv,così ti distrai un po"Attaccò Lorenzo facendo segno di sedermi accanto a lui.
Annuii con la testa e mi sedetti vicino a lui.
"Dopo andiamo in qualche locale dai,tu ti scopi qualche ragazzo e io qualche ragazza"Disse lui ridendo mentre io ero attento a guardare la televisione e cercare un programma adatto a me.

"Lorenzo sempre lo stesso tu ,non cambi mai!Non mi va di uscire per favore,tanto meno di trovare un ragazzo proprio ora"Risposi visibilmente irritato.
"Sembri una ragazza"Rise lui.
Ma proprio mentre stavo girando i canali qualcosa attirò la mia attenzione.Un programma abbastanza conosciuto di nome "amici".Rimasi incantato da un ragazzo dagl'occhi azzurri e vidi che si chiamava Einar dal suo nome scritto in bianco sulla sua divisa nera.
La mia bocca si paralizzò come i miei occhi fissando la sua figura muoversi e vedendo i suoi occhi che si chiudevano e aprivano mentre cantava sulle note di una canzone che io non conoscevo,ma quella melodia era come se mi appartenesse,quelle parole mi rimbombavano nella testa.

Non c'è
Si chiamava così,scoprii alla fine.

Lorenzo mi guardava divertito mentre io ero attento alla Tv,ma notai che mi stava fissando e mi girai.

"Voglio iscrivermi ad amici"Dissi senza pensare alla sua reazione.

"Ah fil per quel ragazzo,lo fissavi oh!Lo stavi spogliando con gli occhi"Scherzó lui avvicinandosi a me e toccandomi i fianchi in modo scherzoso.

"Beh no,cioè si cioè ecco..no. È anche per aprirmi una nuova vita,nuove dinamiche."Dissi seriamente guardandolo.
"Allora domani prendi il treno e vai a Roma,sono lì gli studi."Disse Lorenzo guardandomi soddisfatto.

"Si ma dobbiamo organizzarci."Risposi alzandomi dal divano e prendendo il pc che era sul comodino affianco.

Digitai amici 17/18 casting.
Potevo entrare come nuova proposta o come sfidante,ma decisi di entrare come proposta e mi iscrissi.
Il giorno dopo sarei partito per Roma.
"Allora hai deciso?"disse Lorenzo entusiasta.

"Si"Risposi deciso.

"Va bene amico,ci vediamo, domani devo andare a lavoro,ciao"Disse Lasciandomi una leggera pacca sulla spalla per salutami.

"Ciao"Mi affrettai a dire accompagnandolo alla porta.

Non potevo immaginare che quel viaggio avesse cambiato per sempre la mia vita.

due metà||eiram||-completataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora