5:30.
Suona la sveglia.
Il suono rimbombava dentro la mia testa fin quando non mi scoppiava e decisi di allungare un braccio,sobbalzando dal contatto con il metallo rosso,freddo.
Sbuffai e mi alzai di scatto,sedendomi al bordo del letto,ancora con gli occhi chiusi.Strofinai le mani e le posai sul viso facendo movimenti circolatori intorno agl'occhi in modo da rendere più evidente gli oggetti di fronte a me.Poggiai i piedi a terra cercando le pantofole che per fortuna erano sotto il letto,mi allungai per prenderle e le misi al piede.
Incominciai a dirigermi verso il bagno,le occhiaie sempre più evidenti, cercavo di nasconderle ma niente.
Decisi di farmi una doccia prima di prendere il treno che sarebbe partito quella mattina da Monza fino a Roma,alle 6:45.Feci scorrere l'acqua calda,mi spogliai in fretta e mi affrettai a fare una doccia abbastanza veloce.
6:15.
Lessi sullo schermo del mio cellulare appena uscito dalla doccia,mentre le goccioline erano ancora sulla mia palle che scorrevano lentamente sui miei tatuaggi.
Andai verso camera mia,preparai la valigia mettendoci il necessario,fra cui anche una foto che riguardava mia nonna.
L'unica persona che aveva sempre creduto in me e che se fosse stata ancora viva sarebbe fiera di me per come sono e per colui che sarei diventato.
Guardai la foto e sorrisi involontariamente anche se faceva male vederla,lì,senza sentire il suo profumo,la sua voce,senza vedere le sue mani candide e morbide che mi stringevano quando io non credevo in me stesso.Posai la foto nel posto più piccolo della mia valigia e la chiusi con la cerniera che vi era all'interno,facendo un piccolo rumore.
Era tutto pronto.
Tutto perfetto.Mancava solo un cornetto per completare la mattinata,così decisi di uscire e precipitarmi al primo bar che trovai._____
2 ore che sono in questo fottuto treno,due ore che non so cosa fare,due ore che ascolto sempre la stessa canzone.
Non c'è.
Di quel ragazzo dagli occhi di ghiaccio che era entrato nella mia testa.Ero curioso di vederlo,di vedere com'era,se era alto,basso se aveva le mani piccole,grandi.Mi incuriosiva la sua voce anche se avevo sentito solo cantarlo.I miei pensieri furono disturbati da una forte stanchezza che mi portò ad addormentarmi per diverse ore,quando mi accorsi di essere arrivato.
Mi guardai intorno e lessi
"Stazione di Roma termini."
Ridacchiai entusiasta e scesi dal treno saltellando,come se fosse arrivato il momento di dimostrare davvero chi fossi."13:39"
Vidi l'orario sul grande orologio che era posto sulla stazione.
"Cazzo,devo essere lì per le due"Pensai e decisi di chiamare un taxi.
Aspettai due minuti e quello arrivò."Buongiorno,scusi potreste portarmi agli studi mediaset,per favore?"Chiesi facendo un sorriso all'uomo che si presentò con un auto bianca.
"Certo"Disse facendo segno di avvicinarmi e di salire nei posti posteriori,con un sorriso che era nascosto dai suoi lunghi baffi grigi.
"Grazie"Affrettai a dire,prendendo posto.
Mi resi conto che la stazione non era tanto lontana dagli studi quando vidi che ci avevamo messo più o meno dieci minuti.
Lo ringraziai per la seconda volta e gli diedi i soldi che gli spettavano.Appena mi ritrovai lì davanti analizzai tutto:
Un cortile verdastro e ricco di fiori circondava quegli enormi studi che si presentavano di fronte a me. Le porte erano automatiche e si aprivano e chiudevano quando qualcuno usciva o entrava,le finestre erano vetrate e opache dove ogni tanto risuonava un rumore.Decisi di avanzare verso la porta,la quale riconobbe la mia figura e si aprì automaticamente.
"Wow"Pensai.Non avevo mai visto qualcosa di cosi grande,nemmeno lo studio di Milano. Era diverso.
Era diviso in vari settori,fra cui Uomini e donne e altri programmi di cui non conoscevo il nome e che avevo letto si o no ,due volte passando per i corridoi di quell'edificio.Finalmente arrivai davanti alla porta "Amici",Bussai.
La produzione mi aveva accolto dicendomi che dovevo aspettare che finisse la puntata ed entrare io.
Accennai un semplice si con la testa,sedendomi in sala relax che non era occupata a causa della puntata che si stava svolgendo.
Iniziai a tremare quando lessi l'ora sull'orologio
"15:33"Fra un po' toccava a me.
Ripassai e ripassai i brani che avevo portato
"Che vuoi che sia"
"Un giorno un più"
e
"Un respiro"
Quelli che rappresentavano la mia vita,la mia sofferenza e tutto ciò che mi faceva star male.I miei pensieri ,però,furono interrotti da una voce maschile
"Irama tocca a te"Sentii qualcuno chiamarmi che fece segno di seguirmi.Mentre camminavo per quei corridoi sentivo la pressione aumentare e l'ansia ,tanto che cominciavo a muovere gli anelli che avevo fra le dita insistentemente cercando di calmarmi visto che non era la prima volta che entravo in un programma televisivo.
Arrivai a delle scale,quando il ragazzo che mi portò lì si allontanò e io sentii solamente una fitta allo stomaco e l'ansia che aumentava sempre più quando finalmente sentii il mio Nome,chiamato insistentemente da Maria.
Mi affrettai ad entrare quando tutti urlavano il mio nome.
Sentivo
"Irama,Sei bellissimo,Filippo Maria fanti"
C'era abbastanza gente che mi conosceva anche se alcuni sembravano incerti su chi fossi.I professori mi guardarono,senza neanche darmi il tempo di osservare lo studio e i ragazzi che avevo alle mie spalle incominciarono a farmi domande e interrogarmi.
"Irama,giusto?"Prese a parlare il Prof carlo di francesco,guardandomi concentrato.
"Si"Risposi convinto.
"Bene facci ascoltare un giorno in più "Disse il prof Rudi Zerbi alzando un sopracciglio e grattandosi la nuca ormai priva di capelli.
Iniziai ad intonare le note e cominciare
Un taglio passa lo so,
ma lascia un vuoto dentro di me
Giuro non cambierà per me
Resterò senza di te
Un giorno in più
Un giorno in piùFinii e tutti applaudirono,tanto che i professori sembravano soddisfatti della mia esibizione.
"Voglio sentire solo un'ultima cosa"Attaccó la prof Turci.
"Un respiro"Continuò guardandomi.
Allora iniziai a cantare ,raggiungendo mia nonna e pensando a lei e tutti i momenti che avevamo passato insieme,fin quando la base non si spense e ritornai alla realtà,senza pensare alla persona alla quale avevo dedicato quella canzone.
i guardai cercando una risposta che non tardò ad arrivare."Per me va bene"Dissero i prof contemporaneamente.
"Sei ammesso"Continuò il prof Zerbi guardandomi sorridendo.
Maria si diresse verso di me e mi porse la maglia nera che tanto speravo,la toccai e la odorai un po' per capire se fosse reale o fosse solo un sogno.
"Ecco tieni,puoi sederti anche vicino ai tuoi compagni"Disse Maria indicandomi i miei nuovi "amici" che erano seduti alle mie spalle.
Mi avvicinai cercando quel ragazzo che mi aveva colpito e lo trovai che mi stava osservando.
Decisi di dirigermi verso di lui
"Posso sedermi qui?"Gli chiesi guardando i suoi occhi color blu.
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due metà||eiram||-completata
FanfictionCosa succede quando due persone così diverse ,due metà fragili si uniranno,completandosi? [...]