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-Einar-
Erano passati due giorni senza sentirlo,senza vedere il suo viso stanco,le sue mani grandi e i suoi occhi verdi,non potevo resistere a lungo,troppa astinenza da lui mi avrebbe portato ad impazzire,come la droga più ne abusi,più ne vuoi,Filippo era la mia droga.
Eravamo stati separati troppo a lungo,non potevo permettermi di essere separato ancora da lui,dovevo assolutamente trovare un metodo per incontrarci,ma doveva rimanere una cosa segreta,fra me e lui,nessuno doveva saperlo soprattutto la produzione.

Ero sul divano a cercare di scrivere una di tante canzoni che avrei portato fuori dalla scuola di amici,ma proprio in quel momento mi venne l'ispirazione.

La cameriera aveva appena portato i piatti che dovevamo mangiare,se si potevano chiamare piatti,sembrava cibo finto e a me non piacevano per niente,ma per fame lo mangiavo.
Comunque la cameriera era le stessa che portava il cibo anche nell'altra casetta,così senza pensarci e senza farci vedere dagl'altri le presi di nascosto un braccio e mi avvicinai al suo orecchio:

"Per favore ,potreste portare questo biglietto ad Irama,il ragazzo della casetta bianca,il più nano."Le sussurrai all'orecchio mentre le stringevo il braccio.

"Va contro le regole,io non posso farlo."Continuò lei mentre si stava allontanando da me,ma io strinsi più forte la presa.

"l'amore non va contro le regole,la prego sarà un segreto fra me e lei."Continuai io guardandola con i miei occhi blu e mettendo il broncio.

"Va bene,però solo per questa volta."Cedette lei mentre sorrideva e se ne andava stringendo il biglietto che le avevo dato fra le mani,mentre io sorridevo soddisfatto.

-Irama-
Ero seduto sul divano mentre gli altri erano al tavolo,aspettando il cibo e parlavano del serale,intanto io pensavo costantemente al mio ragazzo.Lo avrei visto solamente il sabato sera e questa cosa mi faceva star male,non potevo stargli ancora lontano,mi mancava troppo,ero stato lontano troppo tempo da lui,il mio corpo lo desiderava.

I miei pensieri furono distolti da Biondo che come al solito incominciò a parlare.

"Aoh bro vuoi diventa un divano?Alza il culo e vieni a mangiare altrimenti svieni!"urló il mio amico,seguito dalla mia risata che cessò subito dopo alla vista di quel cibo che tanto odiavo e mangiavo solo per fame.

"Allora ti piace ?"Scherzò Valentina mentre vedeva la mia faccia schifata alla vista di quel cibo.

"Buonissimo sai?"Dissi ironicamente mentre sorridevo e passavo una mano sotto al mio mento.

Poi all'improvviso la cameriera si avvicinò a me e mi passò un bigliettino,facendomi l'occhiolino.
Credevo davvero che fosse il suo numero di telefono che avrei buttato subito visto che ero gay e amavo il mio ragazzo,ma mai avrei pensato che quel bigliettino contenesse qualcosa che riguardasse il Mio Ein.

Preso dalla curiosità lo aprii e riconobbi subito la sua scrittura rotonda e le sue lettere perfette:

"Vediamoci,dietro il parcheggio che c'è fra le due casette,stasera a mezzanotte."
                        Tuo Ein.

Alla vista di quel biglietto iniziai a sorridere,però sapevo di essere monitorato costantemente ovunque e non sapevo davvero come uscire,ma un metodo lo avrei trovato comunque.
Così mangiai velocemente e mi rinchiusi in camera,aspettando che arrivasse la sera.Ero davvero in ansia,lo avrei rivisto di nuovo,dopo due giorni di astinenza da lui.

-Einar-
Tutta la giornata pensai al mio ragazzo,se avesse ricevuto il biglietto o avevo paura che la cameriera non glielo avesse dato,oppure avevo paura che mentre usciva si sarebbe fatto scoprire.

Io aspettai mezzanotte meno dieci,mentre tutti dormivano,andai in bagno,l'unico luogo in cui non c'erano le telecamere e uscii dalla piccola finestra che si affacciava al parcheggio,dove le due casette erano parallele tra di loro.

Uscii senza far rumore,cercando di non svegliare nessuno e appena atterrato a terra,saltando da un metro  visto che la finestra era abbastanza alta ,corsi fino ad arrivare al parcheggio,aspettando il mio Filippo dietro un auto cercando di nascondermi e sentendomi su un muretto lì vicino.

-Irama-
Era mezzanotte meno cinque e dovevo sbrigarmi,non sapevo come avrei fatto ad uscire  da lì,ma mentre stavo mettendo le scarpe nel bagno,per non farmi vedere dalle telecamere,qualcuno mi afferrò da dietro.

"Aoh ma do stai andando?"Mi  chiese il mio amico biondo,mentre mi guardava con fare incuriosita e sconvolto.

"Shi abbassa la voce,sto andando da Einar,poi ti spiego,aiutami a uscire da qui."Gli dissi mettendogli una mano sulla sua bocca segno che doveva stare zitto,ma me la tolse.

"Che cazzo stai a dì e se te scoprono?"Chiese il mio amico preoccupato per me.

"Non mi scoprono,come esco per non farmi vedere?"Proferii mentre mi agitavo su me stesso pensando a come uscire.

"Che me tocca fa,allora vedi quella finestra vicino alla doccia?"Disse il mio amico indicando la piccola finestra bianca.

"No,sono cieco guarda un po' secondo te io ci entro lì dentro?"Dissi ironicamente pensando che da lì non ci sarei mai passato.

"Sei nano Filippo,sei nano.Poi provare non costa nulla."Disse il mio amico avvicinandosi alla finestra,seguito da me.

Mi avvicinai e mi arrampicai verso la finestra,poggiando una gamba su un mobiletto lì vicino e non so per quale miracolo non si ruppe.
Salii e afferrai la maniglia della finestra,aprendola per poi inserirci le mie gambe insieme tutto il mio corpo.

"Ora dovrei buttarmi?"Chiesi guardando il mio amico che mi osservava divertito.

"No devi rimanere lì appeso."Ripose lui sorridendo mentre mi fece un si col pollice.

"Stronzo."Sorrisi mentre mi buttavo da quella finestra atterrando con le mie minute gambe sulla terra bagnata,per poi correre verso il parcheggio cercando il mio ragazzo.

Iniziai a cercarlo ovunque e poi lo vidi ,era seduto su un muretto li vicino,con una mano sul mento e guardava i suoi piedi,la luna gli illuminava i capelli scuri,era bellissimo.
Poi luí alzò lo sguardo e io mi persi nei suoi occhi blu,che la luna li faceva sembrare più scuri e brillanti,erano bellissimi.
Ci guardammo per qualche secondo e poi corsi da lui.

Ci abbracciammo fortissimo,si capiva che ci eravamo mancati:lui aveva la testa poggiata sul mio collo mentre io lo stringevo a me sentendo il suo odore e li tenevo i fianchi,baciandogli la fronte.

"Fil non sai quanto ti ho desiderato tutto questo tempo."Disse lui sciogliendo l'abbraccio e dandomi un leggero bacio a stampo sulle labbra.

Quel ragazzo era diventato droga per me.

"Ein,dimmi che questi incontri notturni saranno giornalieri.Dimmelo ti prego,non posso stare senza te nemmeno un giorno."Proferii mentre le nostre mani si intrecciarono e le nostre bocche si schiusero in un sorriso.

"Saranno giornalieri,mio caro Fil."

due metà||eiram||-completataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora