CAPITOLO 20

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Le giornate passano lente, il mio umore è calato drasticamente questa settimana. Dopo aver litigato con Perrie, non sono più tornata al capannone, avevo bisogno di un po' di tempo da sola con I miei pensieri. Ogni secondo, sento un senso di angoscia dentro di me, la casa non mi sembra mia, ogni minuto che passa diventa estranea al mio corpo e alla mia mente. Tutti gli oggetti che ho custodito da anni, non mi appartengono più,.

La vacanza in Mexico è stata anticipata di qualche giorno, partiremo settimana prossima, di domenica. La mia camera è piena di valigie sia piene che vuote, ancora da riempire. Ci sono vestiti sparsi per ogni angolo della stanza, che è talmente in disordine da farti venire la nausea. Sto piegando dei vestiti da mettere in valigia quando sento una fitta al cuore che mi fa mancare il respiro. Boccheggio cercando di ispirare più aria possibile, ma la vista inizia ad offuscarsi e prima che possa raggiungere il telefono che si trova sul letto per avvertire qualcuno cado per terra, stringendomi il petto con le mani. Mi sdraio sul pavimento freddo, appoggiandoci la guancia che va a fuoco. Piano piano, riesco a respirare un po' d'aria. Striscio verso la finestra, aprendola e facendoci entrare una brezza leggera, riempiendomi I polmoni di aria fresca. Rimango per terra alcuni minuti prima di mettermi seduta ed asciugarmi le gocce di sudore presenti sulle tempie, che pulsano all'impazzata. Mi alzo traballante andando in bagno e riempiendo la vasca di acqua gelida, ed entrandoci con I vestiti addosso. La mandibola mi trema, facendo sbattere I denti tra di loro per il freddo. Mi immergo nell'acqua, chiudendo gli occhi e rimanendoci a lungo. Il respiro inizia a mancarmi, sto per risalire, quando due braccia mi prendono per le spalle facendomi emergere. Vengo scossa un paio di volte prima di aprire gli occhi e guardare la persona di fronte a me <Che cosa pensavi di fare?!?!Sei per caso impazzita?!Non azzardarti mai più a fare una cosa del genere, o ti giuro che ti uccido io con le mie stesse mani> mi tolgo le mani di Emily di dosso prima di uscire dalla vasca e prendere un asciugamano, stringendolo attorno al mio corpo tremolante "Non stavo facendo niente, avevo bisogno di fare un bagno freddo ed è quello che ho fatto" Emily mi guarda furiosa <A me non è sembrato che ti stessi facendo un bagno freddo> scaravento l'asciugamano dall'altro lato della stanza "Che cosa ti è sembrato eh?!Che mi stessi suicidando?!Beh non è quello che avevo intenzione di fare, anche se forse sarebbe meglio, piuttosto che vivere questa vita di merda" si avvicina a me, stringendomi contro il suo corpo <Non dire certe cose ti prego. Non sopporto l'idea che tu possa farti del male da sola. Sei l'unica persona che mi è rimasta, l'unica persona per cui ogni giorno mi sveglio la mattina. Non posso perdere anche te, non posso> mi accarezza I capelli bagnati, tenendomi ancora stretta a se. Sento le sue lacrime bagnarmi il collo umido, facendomi sentire in colpa per le parole che le ho detto "Scusami, non volevo dire quelle cose. Non so che mi sia preso, ti chiedo scusa Em. Stavo davvero facendo un bagno freddo, non mi era neanche passato per la testa di farmi del male in qualsiasi modo" annuisce pulendosi il naso con la manica della felpa che ha addosso. Mi guarda con occhi rossi, tirando su con il naso e schiarendosi la voce <Ok ti credo. Mi hai spaventata molto. Non mi rispondevi quando ti chiamavo, e salita su ti ho trovata immersa in una vasca da bagno, non puoi biasimarmi per aver pensato il peggio> sospiro prendendole il viso tra le mani rassicurandola con un sorriso "Non farò mai una cosa del genere, non mi toglierò la vita per colpa di altre persone". Faccio sedere Emily, ancora sconvolta, sul letto, togliendomi I vestiti ormai asciutti di dosso e mettendone altri più puliti. Mi sdraio sul letto accanto a mia sorella chiedendole dove fosse stata. La sua risposta mi lascia sorridente <Sono uscita con Xavier, mi aveva invitata qualche giorno fa ad andare a prendere un gelato insieme ed ho accettato> "E come è stato? Ti ha tratta bene vero? Perchè se non è così vado subito a prenderlo a pugni, non mi interessa se è un poliziotto, nessuno fa del male a mia sorella" ride come una scolaretta arrossendo <No è stato molto gentile, dopo aver preso il gelato siamo andati a fare una passeggiata in riva al mare. Nessun uomo prima di lui mi aveva trattato così bene, è vero che è la prima volta che usciamo insieme, ma devo dire che è diverso dagli altri> annuisco felice del fatto che abbia finalmente trovato qualcuno che si prenda cura di lei. 

The Last Word: Goodbye (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora