CAPITOLO 30

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La fame ormai si fa sentire, il cibo e l'acqua che ci viene data è diminuita radicalmente, quel pezzo di pane che ci veniva consegnato precedentemente, ora, è solo un quarto dell'originale. "Che giorno è oggi?" da quando sono arrivata qui, ho perso il conto delle ore e dei giorni che sono passati. Natalina dall'altro lato del corridoio, si mette a contare le tacche che ha inciso sui muri, in cui tiene in qualche modo il conto delle date, annunciando la data ad alta voce, cosicché tutte possiamo sentire. <Oggi è il venticinque>. Chiudo gli occhi sconsolata, sapendo di non poter festeggiare il Natale con mia sorella, Lauren e i miei amici più cari. Una mano mi scosta una ciocca davanti agli occhi, con un leggero sfioro. Schiudo le palpebre, sentendo una presenza sovrastarmi. La ragazza "muta", che poi tanto muta non è, mi guada con un mezzo sorriso. Da quando sono tornata in cella, dopo quella traumatica esperienza, la ragazza in cella insieme a me, non ha più parlato, limitandosi soltanto a guardarmi. Corrugo la fronte, non capendo come abbia fatto ad avvicinarsi a me, essendo che qualche secondo fa era incatenata alla parete opposta. "Come...?" appoggia l'indice sulle mie labbra, imponendomi di stare in silenzio <Shh...devi stare in silenzio. Usciremo da qui in qualche modo> sgrano gli occhi, non capendo che cosa ha intenzione di fare. Annuisco solamente, volendomene andare da qui il prima possibile.

EMILY's P.O.V

Sono passate ormai due settimane dalla scomparsa improvvisa di mia sorella, e di lei nessuna traccia. Lauren non si è ancora svegliata dal suo coma. I due ragazzi di nome Caleb e Ash, che ho conosciuto in ospedale, non si sono mai allontanata da casa mia, da quando Camila è sparita, hanno, e stanno facendo il possibile per trovarla e riportarla a casa sana e salva. Non ho chiuso occhio da allora, mantenendomi in piedi con bicchieri e bicchieri di caffe. Xavier d'altro canto, si trova sempre accanto a me, o come semplice poliziotto, o occasionalmente in vesti di fidanzato. Lavora anche lui duramente giorno e notte, cercando di rintracciare mia sorella, sapendo quanto io tenga a lei, l'unica persona rimasta, che considero come parte della famiglia. I genitori di Lauren, soprattutto Clara, sono un grande supporto morale. Anche se carichi dei loro problemi, trovano il tempo per raggiungere me e Xavier, ed ad aiutarci in qualsiasi modo che possano con le indagini in corso. Clara, dopo l'episodio spiacevole in ospedale, si è scusata più e più volte nei miei confronti riguardo a ciò che è accaduto, non avendo la possibilità di scusarsi direttamente con Camila. Mike invece, non ha accennato niente di quello che è successo, ignorando completamente l'episodio.

Siamo ormai fermi ad un punto cieco, non riuscendo a trovare chi possa aver rapito mia sorella. <Avete pensato di tornare al luogo dove è accaduto l'incidente, e chiedere a qualcuno nelle vicinanze, se hanno sentito qualcosa di insolito?> ci suggerisce Caleb perso nei suoi pensieri. Mi giro verso Xavier, volendo sapere la sua opinione su quanto detto da Caleb. Scrolla le spalle guardandomi con uno sguardo quasi da sconfitta – Non ci resta che provare. Abbiamo cercato in tutti i punti più probabili, non trovando niente. Questa potrebbe essere la nostra ultima possibilità – annuisco stanca, non sapendo più da che parte cercare. "D'accordo, tanto vale provare" lego una sciarpa attorno al collo, indossando il giubbotto, pronta ad uscire. Mi avvicino alla porta con le chiavi della macchina in mano, fermandomi, non sentendo i ragazzi seguirmi. "Allora andiamo?" Ash mi guarda sbalordito <Ora? Proprio ora?> lo guardo negli occhi arrabbiata "Si, quando vorresti andare. Tra qualche giorno, quando mia sorella sarà probabilmente morta?" grido non sopportando l'idea di non rivedere mai più Camila. Xavier, si alza dalla sedia in cui era seduto, avvicinandosi a me, abbracciandomi stretto al suo petto muscoloso, infondendomi forza. <Andiamo, non abbiamo tempo da perdere> comanda Xavier con voce autoritaria.

                                                                                                          ***

The Last Word: Goodbye (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora