CAPITOLO 21

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"Emily muoviti siamo già in ritardo. Lauren ci sta aspettando fuori"

- Un attimo cazzo, devo prendere le ultime cose e arrivo -

Scuoto la testa esasperata, non è possibile andare in vacanza con Emily, ogni volta si dimentica qualcosa prima di partire anche se controlla le valigie quattro volte. Prendo la mia roba, uscendo e avvicinandomi alla macchina di Lauren. Vedo la mia ragazza scendere e aprirmi la porta bagaglio aiutandomi a caricare le due valige che ho preso con me. <Che cosa ti sei portata con te? Stiamo due settimane non un mese> mi stiracchio, sbadigliando rumorosamente "Dovresti vedere che cosa si è presa Emily, rimarrai a bocca aperta. E per favore, è troppo presto per I miei gusti, il mio cervello non è ancora in funzione, quindi non farmi troppe domande, non sarei in grado di risponderti decentemente" ride abbracciandomi. Emily esce qualche minuto dopo con quattro valigie in mano. Io e Lauren continuiamo a guardarla, aspettando che si avvicini, non avendo nessuna delle due intenzione di aiutarla. - Che cazzo state li a guardarmi venite a darmi una mano, pesano troppo queste valigie - "Avresti dovuto prenderne di meno allora, io non ho proprio voglia di muovermi e prendere quelle pesan..." non ho il tempo di finire di parlare che Emily cade scendendo le scale. Mi reggo su di Lauren, sentendo le gambe cedermi dal ridere, vedendo mia sorella sopraffatta dalle valige, che non riesce a togIiersi di dosso. Dopo aver riso per tre minuti abbondanti, e con mia sorella che continuava ad insultarmi, riusciamo a caricare tutto il necessario in auto e partire dirette verso l'aeroporto. L'aereo dovrebbe partire tra quaranta minuti, e noi siamo appena partite da casa.

Lauren sfreccia per le strade di Miami, superando I veicoli più lenti. Raggiungiamo l'aeroporto in tempo, scarichiamo le valige, e ci precipitiamo dentro, correndo verso il check-in. Consegniamo I nostri documenti e le nostre borse, prima di imbarcarci.

Mi siedo sul lato del finestrino, osservando l'aereo alzarsi in cielo, le persone, prima grandi, diventare delle formiche, le nuvole farsi sempre più vicine e Miami allontanarsi sempre di più. Lauren è accanto a me che legge un libro, e Emily, che si trova dietro di noi, gioca con il telefono. Appoggio il capo sul finestrino, guardando le città e il mare passare sotto di me. Ad un certo punto mi addormento, cullata dal leggero tremolio dell'aereo.

Vedo macchine che gareggiano, persone che gridano inferociti. Mi trovo al lato della strada, aspettando che I partecipanti della gara successiva partano. Intravedo una chioma bionda avvicinarsi ad una delle macchine, una Camaro SS, che deve gareggiare. Sposto le persone che si trovano di fronte a me cercando, per un motivo sconosciuto a me, di raggiungere quella ragazza. Incomincio a correre, sperando di raggiungere il veicolo prima che parti ma inutilmente. Mi fermo respirando a fatica, e osservando la macchina con al suo interno la ragazza allontanarsi. La vista mi si offusca, non riuscendo a riconoscere così cosa c'è intorno. Mi trovo, improvvisamente, seduta sul sedile di una macchina in movimento ad alta velocità. Mi giro verso la mia destra cercando di capire chi è il guidatore. Il corpo mi si pietrifica appena riconosco Perrie alla guida. Sposto freneticamente lo sguardo dalla strada alla ragazza bionda. "Fermati subito Perrie, stai sbagliando, non devi per forza fare tutto questo, posso aiutarti io, I tuoi amici, possiamo aiutarti tutti ma per favore fermati!" la ragazza al posto del guidatore mi ignora, aumentando velocità "Fermati cazzo!" <Stai zitta, devi stare zitta, tu non sai niente della mia vita, non sai che cosa ho passato per arrivare fino a qui. Per te è tutto semplice, hai tutto quello che vuoi, una ragazza che ti ama, una sorella che farebbe di tutto per te e delle migliori amiche che ti stanno accanto nonostante tutto. Invece io? Io non ho niente di tutto questo, a nessuno frega niente di me, sono lo scarto della società, la pecora nera della famiglia, la persona più sacrificabile in quel dannato capannone! Forse dovrei farla finita subito" dice alla fine con voce stanca. Scuoto la testa in segno di negazione, sto per parlare, quando vengo teletrasportata fuori dalla macchina, al lato della strada. Perrie volge lo sguardo verso di me e mi sorride per un ultima volta, prima di cambiare rotta e andare a scontrarsi contro il muro. Vedo la parte anteriore della macchina staccarsi completamente e finire vicino ai miei piedi. Mi precipito verso la Camaro ormai distrutta, con una disperata voglia di salvare Perrie che si trova al suo interno. I piedi mi si incollano all'asfalto, non permettendomi di avvicinarmi di più. Vedo con I miei stessi occhi, Perrie uscire strisciando dalla macchina, tutta insanguinata, prima che essa esploda, creando un fuoco immenso, inghiottendo in questo modo la Camaro insieme a lei. Appena il fuoco, come per magia, si spegne, I piedi mi si scollano dall'asfalto, permettendomi di avvicinarmi al luogo dell'incidente. Mi inginocchio tra le ceneri, appoggiandoci sopra le mani "Perchè, perchè l'hai fatto Perrie, avevi molte persone accanto a te che ti volevano bene. Come hai potuto lasciarmi in questo modo, come ti sei permessa!!" Le lacrime mi scendono voracemente dagl'occhi, arrivando a cadere sulle mie mani, dove stringo tra le dita le ceneri di Perrie. Singhiozzo, incespicando nel il mio stesso respiro. "No, no, no, non posso crederci no!!". Grido frustrata, volgendo il capo all'indietro, guardando il cielo diventare nero, e le gocce di pioggia scendere incessantemente.

The Last Word: Goodbye (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora