Percy e i tre dei erano tornati al Campo. Zeus guardava Percy. "Non sembri molto deluso." "Me lo aspettavo. Se ha aspettato così tanto a fare una guerra, vuol dire che sapeva cosa fare. Non si sarebbe tirato indietro. Mi sarei stupito molto di più se lo avessimo convinto."
Prima che qualcuno degli dei potesse chiedergli qualcosa, Talia, Jason e Nico arrivarono. "Dove sei stato? Dovevi avvertirci, avevamo l'accordo che ci avresti avvertito, nel caso fosti andato da qualche parte. Perchè non l'hai fatto, e hai mandato Talia? Dovevi fare una cosa sola!" Percy alzò una mano, per fermare il torrente di parole del cugino. "Jas, calmati, ok? Sono andato a incontrare Prometeo, non potevo avvertirvi perchè Chirone voleva andassi subito. Talia era lì in quel momento, quindi è venuta lei da voi. Non ero solo, c'erano loro tre con me. Calmati." Jason sospirò, annuendo lentamente. "Scusa. Solo che ti cacci sempre nei guai." Percy annuì, sorridendo. "Non è che mi caccio nei guai, sono loro che mi aspettano. Direi che stanno seduti ad aspettare." Nico rise, cercando però di mascherare la risata con un colpo di tosse. Talia guardò Percy. "Hai buone o cattive notizie?" "Dipende... ti piace combattere ed evitare che l'Olimpo venga distrutto?" Talia annuì. "Mi piace combattere. Un po' meno la seconda parte." Percy scrollò. "Be'... dovremo combattere, per evitare che l'Olimpo venga distrutto. Concentrati solo sulla prima parte, e ti sentirai meglio." Jason sospirò. "Non hai convinto Prometeo?" Lui scosse la testa. "Ha detto che ha degli alleati molto più forti di noi, e cose così. Sapete, distruggerò l'Olimpo e cose del genere." "Solita storia, quindi?" Domandò Talia, tranquillamente. Percy annuì. "Cosa facciamo?" Jason stava guardando Percy. Il figlio di Poseidone disse. "A questo punto dovremmo chiamare Reyna e Frank, Jason chiamali tu. Talia tu chiama Hylla, visto che avete collaborato per un po', dovresti sapere come fare." "Certo. Voi due che farete, invece?" Percy si voltò verso Nico. "Fai il giro delle capanne, per avvertire tutti i capogruppo. Io vado a vedere se Leo riesce a venire." "Dov'è?" Domandò Jason, che non sapeva niente della missione assegnata all'amico. "Lui, Piper e Annabeth sono partiti un mese fa. Non so di preciso a fare cosa, ma Chirone dice che era un'impresa abbastanza difficile." "Perchè non ha mandato noi?" "Eravamo reperibili per loro, no?" Chiese retoricamente Percy, indicando gli dei. Talia annuì. "Bene, direi che possiamo andare."
Mentre i tre andavano verso le capanne e la Casa Grande, Percy prese un telefono. "Pensavo che i semidei e la tecnologia..." Ade guardò il nipote. Percy annuì. "È un modello di Leo. Possiamo usarlo senza avvertire i mostri della nostra presenza. Forte, vero?"
Al terzo squillo, Leo rispose. Gli dei, però, sentivano solo le risposte di Percy.
"Ehy, Boy on Fire. Si, lo so, vecchia battuta, ma tu mi chiami Aquaman, perciò... Sisi, come no.... Domanda veloce: a che punto siete?... Perchè? Le solite cose, sai... Come Titani che ci vogliono morti, mostri che si divertono a distruggerci... Si, lo so, normale amministrazione.... Si, bello, ti do il permesso di farlo.... Quindi tornate? Ma la vostra impresa?... Come, segreto professionale? Assurdo... Va bene, hai ragione... Sisi, perfettamente... Sono vicino a te, giusto?... Immaginavo... Okay, vi aspettiamo... Bye, Katniss... Come, non l'hai capita?... È la ragazza di fuoco... Ah ah ah, esilarante. Ciao... Sto mettendo giù.... Non ci credi? Okay." Percy mise giù. Alzando lo sguardo, vide le espressioni divertite degli dei. "Stanno arrivando." Zeus annuì, poi chiese. "Cosa gli dai il permesso di fare?" "Di dire a Prometeo Noi abbiamo un Percy Jackson". Poseidone rise, "Siete un po' matti." Percy annuì, sospirando. "È innegabile, siamo un gruppo di matti. Poveri noi." Ade scoppiò a ridere, fragorosamente. "Adesso?" Percy scrollò le spalle, "Aspettiamo arrivino tutti e cominciano l'incontro. Inutile se non ci siamo tutti."
Nico arrivò di corsa. "Perce siamo tutti vicino alla Casa Grande. Aspettiamo solo Hylla, Reyna e Frank. Verranno anche Kinzie e Hazel. Leo?" Percy annuì e rispose. "L'ho chiamato. Lui, Annabeth e Piper arrivano. Leo ha programmato un nuovo Festus, perciò non dovrebbero metterci tanto." "Nemmeno gli altri. Cominciamo ad andare?" Percy annuì di nuovo. "Si, andiamo. Neeks." "Ancora? Non chiamarmi così!" Il maggiore annuì, mettendogli un braccio sulle spalle. "Va bene. Neeks." Nico sbuffò, mentre sorrideva. I due ragazzi, camminando abbracciati, si avviarono verso la Casa Grande. I tre dei invece rimasero un po' più indietro, seguendoli, ma senza raggiungerli. "È così evidente." Borbottò Ade, vedendo il modo in cui Nico fissava il cugino. Poseidone annuì. "Ma a quanto ne so, Percy sta con Annabeth e la ama. Non..." "Lo so. Mi dispiace solo per mio figlio. Non si merita anche questo dolore." Zeus mise una mano sulla spalla del fratello più piccolo. "Dai, raggiungiamoli."
Li affiancarono. Percy lanciò loro una breve occhiata. "Sicuri di voler assistere? Se pensate che io e Leo presi singolarmente siamo matti, presi tutti insieme siamo da manicomio." Nico annuì seriamente. "La parte più difficile sarà eleggere una specie di capo. I Romani sanno essere molto orgogliosi e noi non siamo da meno. Basta vedere quanto casino fate tu e Jason ogni volta." Percy scrollò le spalle. "No, Reyna e Hylla sanno essere ragionevoli. Ho chiesto solo i pretori e non tutti i centurioni per un motivo. Decidiamo adesso, non appena ci saremo tutti. Conto su Jason per tenere i romani in riga, in realtà." "E tu tieni i Greci in riga?" Chiese Nico, seriamente. Percy rise. "Nah, quello è compito di Annabeth, non mio. Io salvo solo tutti e rendo tutto molto divertente." Zeus rise, guardando il nipote. "Bel ruolo." Percy chinò la testa.
"Perseus!" Il ragazzo si voltò: Reyna gli stava correndo incontro, per abbracciarlo. "Come stai?" "Bene, e tu?" Reyna annuì. "Jason ci ha avvisati della nuova minaccia, però... è vero? Prometeo minaccia una guerra?" Percy annuì. "Sì, ma non devi preoccuparti. Sconfiggeremo anche lui." Reyna sospirò, poi raddrizzò la schiena. "Ovviamente. Hylla e Frank sono già davanti alla Casa Grande, e ho visto Leo, Annabeth e Piper prima. Arrivano anche loro." Percy annuì. "Bene, direi che allora conviene sbrigarci. Abbiamo del lavoro da fare." Nico scosse la testa, guardando male Reyna, che aveva ancora una mano sulla spalla di Percy. Ade gli diede un colpo con il gomito. Nico si voltò verso il padre. "Pensavo che Reyna ti stesse simpatica." Nico annuì. "Certo che mi sta simpatica. Meglio di molte cacciatrici, se è per quello." "Perchè la guardavi male, allora?" Chiese di nuovo il padre. Nico lo fissò, senza tradire alcuna emozione. "Non la guardavo male, padre. Probabilmente ti sei confuso." Poi seguì il cugino e l'amica, che parlavano amabilmente, come se si conoscessero da tutta la vita.Angolo autrice
Nel prossimo capitolo avremo la presenza focosa di Leo!
Ne ho sentito la mancanza, ma non temete, non compirò più questo errore! Alla prossima
By rowhiteblack
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Il ladro del fuoco
FanfictionSequel di "La vendetta del cielo". Non ci saranno grossi riferimenti, ma consiglio di leggere prima quella. Dopo Urano, i figli dei Tre Grandi credevano di poter finalmente rilassarsi. Mai deduzione fu più sbagliata. Quante volte un titano può abba...