CAPITOLO 3

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"OH CAPITANO, MIO CAPITANO!" Percy si voltò al suono della voce di Leo. "Ehy, Valdez! Come va?" Leo lo abbracciò. "Mi sei mancato, Perce! Loro due sono estremamente noiose!" Il ragazzo stava indicando Annabeth e Piper. Piper sbuffò, abbracciando Percy, mentre Annabeth aspettò che si allontanassero entrambi per baciare il fidanzato. "Come stai?" "Bene, tu?" "Meglio ora che sono con te." Piper cominciò a ridacchiare, mentre Leo faceva finta di avere il vomito. Percy alzò gli occhi al cielo. "Tranquillo, Leo, ora ci sono io con te. Altro che questi esseri noiosi." Annabeth alzò un sopracciglio. "Non siamo noiose!" Percya guardò. "Annabeth, tesoro, ti amo, ma... sei abbastanza noiosa." "Sono prudente, non noiosa!" "Credo che la definizione corretta sia noiosa, Annie!" Annabeth guardò Talia. "Anche tu?" "Sono con Percy, lo sai. Abbiamo per lo più le stesse idee." "Pericolose, e rischiose." "Sono due sinonimi." Fece notare Leo.
Chirone intervenne. "Bambini, dovremmo parlare di Prometeo." Percy annuì, seriamente. "Hai ragione, Chirone. Visto che ci siamo tutti, iniziamo."
Hylla prese per prima la parola. "Per quel che può interessare, vorrei ci fosse Percy a capo dell'impresa, o guerra. Ha più esperienza di noi e poi, è l'unico ragazzo di cui mi fido qui." Percy guardò sorridendo Jason. Lui sbuffò. "Se siamo tutti d'accordo..." Reyna annuì. "In effetti la profezia si riferiva a lui, quindi..." Chirone annuì. "Bene, allora. Percy vuoi cominciare?" Percy annuì. "Siamo andati da Prometeo. Non vuole revocare la guerra." "Il suo piano in cosa consiste?" Chiese Leo, seriamente. "Penso sia come quello di Crono: distruggere i troni degli dei." "Non possiamo fermarlo da soli!" Reyna aveva il respiro corto. Percy la tranquillizzò. "Si, possiamo, se abbiamo e rispettiamo tutti un compito. Abbiamo fermato Crono ed eravamo solo noi del Campo Mezzosangue. Dobbiamo solo dividerci in delle squadre. Forse sarebbe meglio anche mischiare greci e romani." "Non mi sembra una buona idea." Commentò Annabeth. "Invece lo è. Abbiamo già collaborato contro Gea, e abbiamo visto che funziona. Inoltre, greci e romani hanno un diverso stile di combattimento. Mischiarsi porterebbe solo vantaggi." "Non è proprio vero." "Si, invece, Hylla." "Percy ha ragione. Quando combattiamo insieme io e lui, di solito ha sempre successo." "Tu sei un figlio di Giove e lui di Poseidone! Ovvio che ha successo!" Percy fece una smorfia. "Non ha tutti i torti, Jas. Hai fatto l'esempio sbagliato." Jason alzò le mani. Percy guardò Hylla. "Fidati. Funzionerà." "Come fai ad essersene sicuro." "Non è quello che ha fatto Era nella guerra contro Gea? Mischiarci affinché potessimo combattere meglio?" Reyna annuì. "Giunone ha usato questa tattica. Dovrebbe essere sicura." Talia guardò Percy. "Tu odi Era." "Lo so. Anche tu, se è per quello." "Io non propongo sue strategie." "No, ma le reputi affidabili." Talia non rispose. Percy li guardò. Hylla disse. "Se pensi possa funzionare, tenteremo. Ci servono però altre strategie." "Prima dovremmo organizzare delle squadre." Rispose Leo. Percy annuì. "Mischiate cacciatrici e Amazzoni. Avete già collaborato contro Orione." Qui Percy sorrise leggermente guardando Talia. La ragazza annuì. "Si conoscono tra di loro. Per quanto riguarda i due Campi? Come pensate di convincerli a collaborare?" Percy guardò Reyna e Frank. "Pensate sia meglio dividere le varie coorti, o le teniamo unite?" Reyna ci pensò. "Sarebbe preferibile tenerle unite. Sono estremamente organizzate e c'è fiducia tra i membri. Ovviamente, se dovesse servire, possono dividersi." Percy annuì. "Le case più numerose del Campo Mezzosangue le teniamo singole. Quelle meno numerose, come ad esempio Hypnos o Nemesi, le uniamo." Fece una smorfia. "Senza offesa, ma teniamo Nemesi e Nike separate, dopo l'ultima volta." I due capocabina sorrisero, colpevoli. Zeus si avvicinò a Nico. "A cosa si riferisce?" "La scorsa caccia alla bandiera. Erano insieme e hanno litigato, cominciando a combattere tra di loro." Talia rise. "Solo io e lui possiamo litigare durante caccia alla bandiera." Percy le fece l'occhiolino. "Fossi stato in te, avrei ringraziato l'Oracolo. Stavi per essere annegata." Talia sbuffò. "Come no."
Chirone alzò gli occhi al cielo. "Se non c'è altro, direi che possiamo anche dichiarare sciolta la seduta." Percy annuì, poi fece cenno a Clarisse e Jason di fermarsi.
"Perchè anche Clarisse?" "Voglio chiederle una cosa."
Clarisse gli si avvicinò. Chinò il capo verso i tre dei, poi si rivolse al semidio. "Dimmi, Percy." "Quante possibilità ci sono che i tuoi fratellastri ci aiutino?" Clarisse lo fissò. "Li hai conosciuti. Loro non aiutano i semidei, cercano di distruggerli." "Lo so, ma aiutano gli dei. Potremmo dire loro che è un ordine di tuo padre." "Ma non lo è." "Ma loro non lo sapranno." Clarisse lo fissò. "Se scoprono che stai mentendo, ti uccideranno." "Se lo scoprono. Ma non lo faranno. Dovrebbero chiedere ad Ares se è sicuro, e così si metterebbero nei guai. Se fosse veramente un suo ordine, si arrabbierebbe moltissimo per la domanda." Clarisse annuì. "Non hai tutti i torti. Vuoi rischiare?" Percy annuì. "Mettiti in contatto con loro." Clarisse andò, eseguendo l'ordine.
Percy guardò Jason. "Devi chiamare tutti gli dei minori con cui abbiamo parlato." Jason lo guardò. "Non abbiamo ancora costruito i templi promessi, Percy." "Lo so. Solo che... dobbiamo assolutamente chiamarli noi, prima che lo faccia Prometeo. Non hanno troni sull'Olimpo, non gli interesserebbe sapere il piano di Prometeo. Loro non ne sarebbero indeboliti." Jason annuì. "Come convinco Crisaore? Quello ti vuole morto." "Non ne ho la minima idea. Chiedi a Lea consigli." Jason annuì. "Lea. Come se lei non ti volesse morto." "Se dobbiamo elencare gli dei minori che mi vogliono morto, finiamo tra 50 anni. Motivo per cui ho chiesto a te, l'avrei fatto io altrimenti." Jason sospirò. "Speriamo di convincerli." Percy annuì. "Speriamo." Leo gli si avvicinò. "Percy dobbiamo parlare. Urgentemente." "Riguarda il segreto professionale?" Leo annuì. Percy fece un cenno ad Annabeth e Piper, salutandole da lontano. "Okay, andiamo." Si rivolse a Frank. "Fammi sapere, okay?" Frank annuì, guardando attentamente Leo. "Sicuri di stare bene?" I due si scambiarono uno sguardo. "Alla grande. Andiamo, dai."

Zeus, Ade e Poseidone erano ancora nella Casa Grande, mentre guardavano le capanne. Lì si vedevano Leo e Percy discutere. "Non è carino spiare le persone." Commentò Nico, arrivato in quel momento. "Nico, non ti avevamo visto." "Sono appena arrivato. Stavo salutando Hazel, sta per tornare al Campo Giove insieme a Frank e Reyna." "La rivedrai tra poco." "Lo so, anche se viste le circostanze, avrei preferito rinviare l'incontro." Allo sguardo del padre, spiegò. "È dovuto a una guerra..." Ade sospirò, rivoltandosi verso le capanne. "Sai di cosa parlano?" "No, ma Percy probabilmente ce lo dirà dopo, a me e a Jason." "Sei ancora convinto di quello che hai detto qualche giorno fa? Quando hai detto che era l'unica speranza?" Nico guardò anche lui il cugino. "Ne sono sicuro. Se c'è qualcuno che è riuscito a combattere contro Gea, Urano, Crono, riuscire a battere mostri che molti dei temono, o attraversare il Tartaro... non c'è niente che Percy non possa fare, se ci crede. Se lui crede che noi possiamo battere Prometeo, noi ci riusciremo." Zeus lo fissò. "Hai molta stima, nei suoi confronti." "Sì, ce l'ho. Come tutti qui dentro. Avete visto Hylla, no? Ha automaticamente scelto Percy come capo, nonostante sia un uomo e un greco. E lei un'Amazzone romana." Poseidone annuì. "Anche noi dei maggiori dovremo aiutare?" Nico scrollò le spalle. "Come volete. Sarebbe meglio, forse, ma..."
Jason arrivò in quel momento. "Ehi, Nico, hai visto Percy? Ho parlato con Lea, e lei vuole aiutarci. Vuole anche vedere il fratello per discutere con lui di una cosa, prima di andare a convincere Crisaore. Lo sta aspettando nella sua cabina, quindi..." Nico indicò le capanne. "È lì con Leo." Jason si voltò, annuendo. "Sarà meglio che lo raggiunga, allora. Non vorrei che Lea si  arrabbiasse per l'attesa." Nico annuì. "Ti accompagno." Mormorò, lanciando un ultimo sguardo agli dei.
I due cugini si allontanarono. "Spero che Nico abbia ragione." Mormorò Ade. "Ad avere tutta questa fiducia in Percy." Poseidone annuì. "Mio figlio è un grande eroe, Ade. Non farebbe niente contro noi o contro loro. Non volontariamente, almeno." Zeus sospirò. "Andiamo sull'Olimpo. Sarà meglio istruire gli altri dei per l'imminente attacco."

Angolo autrice
4° capitolo a voi!
Alla prossima
By rowhiteblack

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