CAPITOLO 11

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Durante un momento di tregua, gli dei raggiunsero i loro figli. Nico stava bendando una ferita di Percy. "Percy, che cosa ti sei fatto?" Domandò Ade, preoccupato per il ragazzo. Percy alzò le spalle. "Una dracena ha cercato di staccarmi il braccio. Niente di grave." Jason borbottò. "Ma perchè a me un cugino così stupido." Percy spalancò la bocca. "Quando mai ho fatto qualcosa di stupido?" "Abbiamo un elenco." Disse Nico. Percy lo guardò, dubbioso. "Stai bluffando." "È in ordine cronologico." Proseguì Jason, ignorando la frase di Percy. Il figlio del dio del mare inarcò un sopracciglio. "Voi state tenendo un elenco delle mie azioni stupide? Quanto vi sembra intelligente una roba del genere?" Nico e Jason rimasero in silenzio, stupiti, mentre Percy rideva. Leo arrivò in quel momento. "Parlavate di qualcosa di serio?" "No." Rispose Nico. Jason indicò Percy. "Non si può, con lui qui." Percy sospirò. "Sono cattivi con me. Sono bullizzato, Leo." Leo annuì. "Brutta storia, amico. Reyna è stata ferita. Hazel la sta assistendo, ma servirebbe Will." Nico abbassò lo sguardo, concentrandosi sulla ferita del cugino, che, scambiandosi un'occhiata con Jason, si alzò. "Vado io. Porto Will da Reyna e poi sono da voi."
Dopo qualche minuto, il ragazzo tornò. "Eccomi qua. Vi sono mancato?" Leo annuì. "A me da morire, come farei senza di te?" Percy scosse la testa. "Proprio non saprei."
Hylla li raggiunse. "Jackson, hai salvato mia sorella di nuovo. Grazie." Percy scrollò le spalle. "Che ci vuoi fare, ho la mania di fare l'eroe." Jason e Leo risero, mentre Nico sospirava, ignorando l'idiozia del cugino.
Kinzie e Phoebe li raggiunsero.
Kinzie sorrise civettuola al figlio del dio del mare. "Ciao Perseus. Sei ancora fidanzato?" Il ragazzo annuì. "Già, mi dispiace. Annabeth tende ad arrabbiarsi se dico di non esserlo." Kinzie sospirò. "Beh, quando vi mollerete, ricorda la mia proposta. È sempre valida. E continuo a pensare che l'arancione ti doni." Percy sorrise ed annuì. "Lo terrò a mente." Leo guardò Percy, incuriosito. "Mi ha proposto di diventare uno di quegli uomini che lavorano per le Amazzoni." Leo inarcò un sopracciglio. "E stai considerando la proposta?" "Penso che l'arancione mi doni davvero." Jason e Nico scossero tristemente la testa. Hylla intervenne. "Se non sbaglio, Reyna ti aveva proposto di diventare suo partner sul lavoro e nella vita privata." Percy annuì. "Ho dovuto rifiutare, purtroppo. Annabeth si sarebbe probabilmente arrabbiata." Leo ridacchiò. "Probabilmente. Un novanta percento." "Dieci percento se non capisce quello che le ho detto?" Leo annuì. "Precisamente."
Leo indicò Nico. "Eri anche la sua prima cotta no? Okay, facciamo un test: chi trova attraente Percy alzi la mano." Phoebe domandò. "E se non lo trovassi attraente?" Percy, alzando le spalle, disse. "Alza i tuoi standard". Facendo scoppiare a ridere i tre dei.

Quando erano rimasti solo i tre dei e i loro figli, Zeus si rivolse a Percy. "Cosa ne pensi?" Il semidio, spostando lo sguardo sui semidei nelle vicinanze, disse. "Penso che Prometeo abbia altri assi nella manica. E la prospettiva mi preoccupa."

Con l'arrivo della notte, le truppe di Prometeo avevano riattaccato, tutte insieme e in più punti. I semidei si erano dovuti dividere, separare per coprire più territorio ed evitare la perdita di zone di New York.
Percy era vicino ai tre cugini, ad Annabeth e ai tre dei.
All'improvviso, un gelo si diffuse tra i semidei, che si bloccarono, confusi e spaventati dell'improvvisa ed incombente oscurità.
Talia guardò nervosamente verso i tre dei. "Cosa succede?"
Percy si girò verso Annabeth, che ricambiava lo sguardo terrorizzato e spaesato del semidio. "Non è possibile..." Jason guardò Percy, che aveva cominciato a impallidire.
"Stai bene, Perce?" Il semidio non rispose al cugino, fissando un punto non lontano da loro.
Lì era spuntato un essere mostruoso, con un volto indefinito. Appena avvicinatosi al gruppo, essi si resero conto che era un vortice veloce e indefinito.
"Ma..." Jason si zittì, spaventato.
Il Tartaro guardò, probabilmente, i tre dei. "Sono qui per prendere ciò che mi appartiene di diritto."
Zeus, spaventato ma orgoglioso, domandò. "Cosa sarebbe? Da noi non avrai niente!"
Il Tartaro ghignò, probabilmente, e disse. "Allora vorrà dire che lo prenderò con la forza, uccidendo tutti gli altri."
"FERMO!" Percy si era messo davanti al dio, terrorizzato, ma con la testa alzata.
"Perseus Jackson. Hai coraggio, a quanto pare."
"Hai vinto. Ma..." "Loro saranno lasciati in pace, da me almeno. Lo giuro sullo Stige."
Ade inclinò la testa. "È un giuramento vincolante." "Anche per lui?" Chiese Percy. Ade annuì. "Ma non so cosa vuole." "Io sì."
Annabeth scosse la testa. "Percy... non puoi." Il semidio non guardò la ragazza, avvicinandosi al Tartaro. "Hai vinto, allora. Sono qui."
Il Tartaro rise, una risata acre, nauseante e spaventosa. "Sapevo non avresti resistito."
I due sparirono, mentre Annabeth urlava per l'ultima volta il nome di Percy.

Angolo autrice
Scusate ragazze!
Percy è con il Tartaro, lo so, ma non è morto!
Alla prossima
By rowhiteblack


Il ladro del fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora