Percy sorrise guardando Nico e Jason. "Siamo sempre noi tre alla fin fine." Nico lo guardò, sospirando. "A fare cosa?" "Tutto il lavoro." Jason sorrise, annuendo. "Alla fin fine, sì. Tanto vale mandare noi tre in guerra e gli altri possono anche prendersi le ferie." Percy scoppiò a ridere.
Il telefono del semidio squillò in quel momento. "Come volevasi dimostrare..." commentò il ragazzo.
"Pronto?"
"Percy! Siamo nei guai! Ci stanno attaccando. Ponte di Brooklyn. Adesso." "Resistete finché riuscite, Annabeth. Al massimo ritiratevi fino all'inizio. Io, Jas e Nico siamo per strada."
Mise giù la comunicazione e guardò i cugini. "Andiamo. Annabeth e Reyna sono nei guai."Zeus ed Atena erano vicini, mentre preparavano le difese installate da Efesto nel corso di quell'anno, quando Zeus aveva imposto la reclusione degli dei sull'Olimpo.
Atena si schiarì la voce. "Zeus... io volevo scusarmi per il mio atteggiamento. Sono stata aggressiva, involontariamente. Non pensavo fosse professionale infangare millenni di tradizione. In realtà, l'evoluzione non è infangare, ma migliorare. Essendo la dea della saggezza avrei dovuto esserne consapevole." Zeus sorrise. "Lo so e ti perdono. Sai, Atena, l'orgoglio è una cosa di famiglia, infondo." Atena sorrise, continuando poi il suo lavoro.Contemporaneamente, Poseidone ed Ade, sotto le direttive di Efesto, preparavano gli automi, per difendere l'Olimpo e New York. Ade sussurrò. "Se andassimo a scuola, Efesto sarebbe il responsabile delle punizioni, probabilmente." Poseidone ridacchiò. "Attento a non farti sentire dal professore." Ade annuì, seriamente. "Comincio a capire come si siano sentiti i nostri figli che hanno frequentato la scuola. È davvero pericoloso."
Efesto apparve dietro di loro. "Parlate meno e lavorate di più. Datevi anche una mossa. Abbiamo molto da fare, e voglio fare veloce."Percy, Jason e Nico raggiunsero Annabeth e Reyna, trovandole dietro delle macchine parcheggiate. "Dovremo pagare i danni." Mormorò Percy, osservando le macchine distrutte sul ponte.
Reyna sospirò. "Percy non è il momento. Abbiamo un nemico troppo grande davanti." Percy annuì. "Sono ancora sul ponte?" Annabeth annuì. "Li abbiamo bloccati lì, come avevi detto. Ma noi non siamo potuti rimanere. Saremmo morti in troppi." Percy annuì. "Avete fatto benissimo. Jason, andiamo noi due. Nico, prepara un'eventuale difesa con loro." Nico annuì, mentre Jason e Percy si preparavano a uscire allo scoperto.
Jason sorrise. "Fa caldo oggi." Percy annuì. "Vero? Facciamoli rinfrescare."
Annabeth disse. "Percy, no!" Il semidio sorrise. "Devo andare. A dopo. Andiamo, Jas."
I due ragazzi uscirono allo scoperto, correndo sul ponte.
Percy, melodrammaticamente, disse. "Ehi, ragazzi! Ho un annuncio da fare! Sono cominciati gli sconti!" Jason annuì. "Sconti per il viaggio di sola andata per il Tartaro, con il tour compreso." Percy spalancò le braccia. "Per maggiori informazioni, avvicinatevi. Risponderemo a tutte le vostre domande."
I mostri si avvicinarono a loro, ma l'acqua del East River si sollevò, e li inondò. Nel frattempo, dei fulmini colpirono le retrovie, smantellando quel piccolo manipolo di nemici.
I due vennero raggiunti da Reyna, Annabeth e Nico.
Il pretore sorrise. "Perchè non facciamo fare tutto a voi direttamente?" Percy alzò le spalle. "Ah, non ne ho la minima idea. Faremmo molto prima."
Poi, guardò il ponte.
"Se il piano malvagio di Prometeo è attaccarci così, cavolo, non è proprio il massimo. Ne sarei anche un po' deluso."
Jason e Nico scossero la testa. "Continuiamo il nostro giro."Angolo autrice
Alla prossima
By rowhiteblack
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Il ladro del fuoco
FanfictionSequel di "La vendetta del cielo". Non ci saranno grossi riferimenti, ma consiglio di leggere prima quella. Dopo Urano, i figli dei Tre Grandi credevano di poter finalmente rilassarsi. Mai deduzione fu più sbagliata. Quante volte un titano può abba...