CAPITOLO 14

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Jason, trattenendo le lacrime, stava ordinando a Reyna e Frank come organizzare le legioni. In quel momento, vide Zeus, accompagnato dai due fratelli e Nico, fargli cenno di avvicinarsi. Congedando gli amici, Jason li raggiunse.
"Padre, divini Poseidone ed Ade. Nico, stai bene?" Il semidio annuì. "Clme vanno i preparativi?" Jason scrollò le spalle. "L'umore è a terra, ma stiamo facendo il possibile." Ade scosse la testa. "Grazie." Jason scrollò le spalle, annuendo distrattamente.
In quel momento, Grover corse nella loro direzione. Vide Ade e chiese. "Nel Tartaro... cioè... i legami empatici funzionano, giusto?" Ade lo guardò, poi annuì. "Durano finché vivono i due che hanno formato il legame." Nico alzò lo sguardo. "Perchè la domanda?" Grover sorrise. "Ho sentito Percy. Adesso, ho sentito la sua voce. Non stava parlando con me, più con se stesso, credo. Non so. Ha detto qualcosa a proposito di una scommessa e che avrebbe fatto l'impossibile per tornare qui, da noi." Jason e Nico si guardarono. "Una scommessa? Con chi l'avrebbe potuta fare?" Jason sembrava spaventato. Nico scosse la testa. "È Percy. Forse con Tartaro in persona. La domanda è: cosa ha messo in gioco." Poseidone guardò il satiro. "Tu riesci a comunicare con lui?" "Non lo so. Non... la volta scorsa non riuscivo a fargli sentire niente!" "Ne verremo a capo." Disse Ade. Poi guardò Nico e Jason. "Preparate i semidei. Prometeo potrebbe attaccare da un momento all'altro." I due semidei annuirono, allontanandosi. Grover raddrizzò la schiena. "Vado a preparare gli spiriti della natura. Le armate di Prometeo vicino ai parchi possono essere tenute sotto controllo anche da noi." Zeus sorrise. "Perfetto. Grazie, Grover."

Percy era seduto, mentre riposava le gambe per un momento. Sapeva che era meglio non dormire, nel Tartaro. Non c'era nessuno a guardargli le spalle. E poi, non aveva idea di che ora fosse, per cui non aveva né fame né sonno. O forse aveva entrambe le cose. Ma ce l'avrebbe fatta. Doveva solo essere molto veloce: potevano avere bisogno di lui, i suoi cugini, la sua famiglia. Sospirando, Percy si guardò intorno.
Sentendo un rumore alla sua destra, si voltò, stringendo la spada con la mano.
Una bellissima donna era davanti a lui. "Fermo, ti prego. Sei il primo semidio che vedo." "Tu... chi sei?" "Sono Latona." "Sì. Per colpa di Era sei finita qui." Lei annuì. "Non la incolpo, però. Zeus era suo marito. La gelosia è una brutta bestia. Si dice così adesso?" Percy annuì. "Sì. Io sono Percy." "Un figlio di Poseidone, vero? Sento il mare provenire da te." Lui annuì. "Perchè sei qui? Hai fatto arrabbiare gli dei?" "No, non mi hanno punito, anzi... sono qui perchè mi sono consegnato al Tartaro per evitare che prendesse di mira i miei amici. Ora... sono in una scommessa con lui. Se riesco a raggiungere le porte della morte... sono fuori." "Sei... coraggioso. Voglio aiutarti. Prima di tutto... vorresti scrivere qualcosa ai tuoi amici? Posso aprire un collegamento. Durerebbe solo poco tempo e non potrei più azionarlo. Ma forse..." "Mi basterebbe sì. Sai se sono insieme?" "Dimmi chi devo cercare." "Talia e Jason Grace. Nico di Angelo. Grover Underwood, Tyson, Annabeth." "I primi tre sono insieme. Gli altri no." "Aziona lo stesso. Devo parlarci."
Latona sorrise.
Appari l'immagine dei cugini di Percy, affiancati dagli dei.
Talia stava sospirando. "Nico, smettila. Ti stai facendo del male. Percy non vorrebbe." "Non dirmi cosa Percy vorrebbe o no. Non è qui, per cui non puoi saperlo."
Percy sorrise. "Non dovresti sottovalutarmi così."
Tutti i presenti nella stanza videro la sua immagine.
"Perce? Come...?" Jason sembrava senza parole. "Latona. Mi ha aperto una connessione, non può tenerla aperta a lungo e non potrà più farlo. Mi dispiace, so che vi avevo promesso che non avrei corso rischi inutili, ma.." "Sei un idiota." Concluse Nico. Percy annuì. "Già." Poseidone disse. "Hai fatto una scommessa?" Percy lo fissò. "Come fai a saperlo?" "Grover. Ti ha sentito parlare di una scommessa e che avresti fatto di tutto per tornare da noi." Disse Talia. Percy spalancò gli occhi. "Io... stavo pensando a voi, anche a Grover... il legame funziona anche qui?" Guardò Ade, che annuì. "Okay... non so come ho fatto, ma cercherò di rifarlo. Comunque sì, ho fatto una scommessa. Con Tartaro. Inquietante la sua rappresentazione umana. Cioè anche con il volto umano e tutto." Jason lo interruppe. "Cosa avete scommesso?" "Se raggiungo le porte della morte senza morire, sono fuori. E lui non toccherà né me né nessuno di voi." "E se non lo fai?" "Se morissi nel mentre, la mia anima resterebbe intrappolata qui." Nico scosse la testa. "È impossibile. Tutte le anime passano dal tribunale." "Beh, non per me. È nella scommessa. Riunirebbe anima e corpo, rendendomi immortale. E poi subirei tutte le pene del Tartaro." "Per sempre." Aggiunse Talia, sconvolta. "Già, beh... poteva andarmi peggio." Nico esplose. "Perchè hai fatto una cosa del genere?" "Perchè sennò non avrei avuto nessuna possibilità di rivedervi. So che sembra assurdo e so cosa rischio. Ma se non avessi scommesso, quella sarebbe stata la mia sorte. Mi dispiace davvero, ma farò tutto il possibile e l'impossibile per vincere questa scommessa e tornare da voi. Ve lo prometto." "Okay. Ma se ti azzardi a morire, ti riporto qui solo per poterti uccidere con le mie mani." Talia minacciò il cugino con le lacrime agli occhi. "Considerami avvertito."
"Non hai ancora molto tempo, figlio di Poseidone."
"Il contatto si sta per staccare. Manderò un messaggio quando sarò al braciere qui giù. Non so quanto ci metterò ad arrivare lì. Vi voglio bene, ragazzi."
Il collegamento saltò.
"Mi dispiace, ma il Tartaro la fermato prima. Sono davvero..." "Mi hai dato speranza, Latona. Grazie." "Posso aiutarti. La ferita di Aracne. Io posso curarla." "Grazie..."
Latona posò la sua mano sulla spalla del giovane, espellendo il veleno e ricucendo l'epidermide.
"Non ringraziarmi, Perseus. Hai un cuore gentile. È il minimo che io possa fare, aiutarti."
Percy sorrise. "Non voglio chiederti troppo." "Ti farò da guida per il Tartaro. Arriveremo prima al braciere per Hermes. E poi alle porte della morte. Non ci vorrà molto."
Percy annuì. "Lo spero tanto."

Angolo autrice
Alla prossima
By rowhiteblack!

Il ladro del fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora