CAPITOLO 10

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Zeus, Ade e Poseidone comparvero di fianco a Percy e Jason.
"Salve! Vi siete uniti alla festa?" Chiese Percy, uccidendo cinque mostri in una volta sola.
Zeus annuì, mentre Ade disse. "Attenti. Quel mostro può essere battuto solo usando dell'acqua." Percy e Jason seguirono lo sguardo del dio: un mostro enorme alto cinque metri stava arrivando verso di loro.
Jason si voltò verso Percy, che aveva cominciato a sorridere. "Non pensarci nemmeno." Lui, con un ghigno, disse. "E chi pensa?" Prima di correre verso il mostro.
Jason sospirò, lanciando un pugnale verso una dracena. Guardando il padre, disse. "Se si fa ammazzare, io me ne lavo le mani. Fatti suoi." Zeus e Ade ridacchiarono, mentre Poseidone osservava il figlio combattere. "Hai intenzione di andare a aiutarlo, Jason?" Chiese poi al semidio. Jason scosse la testa. "No, non serve."
Percy tornò in quel momento. "Ehy, Jas ma vuoi del the? Fai salotto?" Jason lo fissò, esasperato. "Riesci ad essere serio per cinque minuti?" Percy annuì. "Seriamente, posso dirti che ti sto battendo di dieci nemici. E ti ricordo che i Titani valgono doppio. Anzi, direi triplo." Jason sospirò. "Come preferisci, Percy."
Leo arrivò in quel momento. "Salve, ragazzi. Abbiamo un problema." Percy sospirò. "Non sono pagato abbastanza." Ade lo fissò. "Per cose?" Percy fece un cenno. "Per tutto questo. Dimmi, Leo, che succede, ancora?" Leo indicò verso l'alto. "Quello per me è un problema."
Percy seguì la direzione indicata dal semidio: dei nemici si erano arrampicati su un edificio, su cui si stavano recando altre arpie e dracene. Percy guardò Jason, che, sospirando, chiese. "Cosa vuoi fare?" Percy alzando le spalle, disse. "Per il passaggio non ho problemi. Mi servirebbe una spintarella."
Jason fece crescere il proprio scudo, creato da Leo. "Sono così orgoglioso di me. Percy, che pensi di fare, scusa?" Percy, lo guardò. "Carino da parte tua supporre che io pensi." Poi corse verso Jason, usando lo scudo come trampolino e saltando verso l'alto, appendendosi poi a un'arpia.
Annabeth arrivò in quel momento. Guardò verso l'alto e chiese. "Scusate. Ditemi che sbaglio, ma il ragazzo idiota appeso all'arpia è Percy?" Jason annuì. Annabeth sospirò. "Si farà ammazzare."

Nico stava combattendo contro dei segugi infernali. Zeus, Ade e Poseidone comparvero al suo fianco, e distrussero parte dei nemici. Nico, tenendosi un fianco, annuì. "Grazie." Ade sorrise. "Di niente, Nico. Tutto bene?" Nico annuì, mentre Percy atterrava di fianco a loro, sospirando. Nico lo guardò, preoccupato. "Cosa hai, Perce?" "Una crisi di mezza età." I quattro interlocutori lo fissarono. Nico, esitante, disse. "Hai notato che hai 17 anni, giusto?" Percy annuì, prima di dire. "Utopisticamente, posso raggiungere i 34 anni. Questo è il momento appropriato per una crisi di mezza età." Nico annuì. "Perchè dovresti avere una crisi?"
In quel momento arrivò Iperione. "PERCY JACKSON! DOVE SEI? SE SEI DAVVERO CORAGGIOSO COME DICI, VIENI E AFFRONTAMI!"
Percy guardò Nico. Il figlio di Ade disse. "Spero che tu non stia per fare niente di stupido." Percy alzò le spalle e disse. "Spero che tu non ci stia sperando troppo."
Poi, prima che qualcuno dei quattro potesse dire o fare niente, corse verso Iperione e urlò. "Ehi, ma tu non eri un acero?"

Angolo autrice
Alla prossima
By rowhiteblack

Il ladro del fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora