CAPITOLO 5

328 13 5
                                    

Percy entrò nella propria cabina. Lì, vide la sorella, seduta sul suo letto.
"Ehy, Lea. Come va?" La ragazza lo guardò e sorrise. "Percy, ciao. Ho deciso di aiutarvi, di nuovo. Siete sicuramente meglio voi di un Titano di serie B." "Hai ragione. Jason ha detto che volevi parlarmi di una cosa..." "Sì. Riguarda Briareo. So che ho detto che non volevo averci a che fare, ma voglio dargli una possibilità. Se riesco a convincere Crisaore ed Ercole ad aiutarci, mi farai parlare con lui." Percy, sorridendo, annuì. "Ne sarà felice. Ci sto." Lea tese una mano, che Percy strinse volentieri.
"Bene, adesso devo andare. Andrò subito da Crisaore e lo convincerò ad unirsi alla causa. Infondo, suo padre è comunque un dio dell'Olimpo. Dovrebbe essere di suo interesse aiutarci." Percy annuì alle parole di Lea. "Spero tu ci riesca. E Lea? Grazie mille." Lea sorrise, uscendo.
Percy uscì dalla cabina, vedendo la sorella entrare nell'acqua e poi sparire dal bacino. Probabilmente, si era teletrasportata nel Mediterraneo.
Sospirando, Percy decise di andare da Clarisse per vedere se fosse riuscita a convincere i suoi due adorabili fratellini. (Deimos e Phobos)
Clarisse gli andò incontro. "Ehy, Prissy." "Ehy, Clarisse. Quindi?" "Ci aiuteranno. Prima di venire qui, hanno deciso di passare a spaventare gli alleati di Prometeo." "Si portano avanti. Gentili, davvero." Clarisse rise. "Se riusciamo a sconfiggere Prometeo, ammetterò che sei un genio." "E se non ci riusciamo?" "Ti ucciderò con le mie mani." Percy rise. "Mi sembra giusto."

Nico era seduto nella Casa Grande, quando Ade, Zeus e Poseidone apparvero. "Ehilà. Già di ritorno?" I tre dei si voltarono verso Nico. "Che ci fai qui?" "Aspetto Hazel. Frank mi ha detto che avrebbero mandato lei per parlare con Percy riguardo le decisioni prese dai Romani." Ade annuì alle parole del figlio. "Dov'è Percy, a proposito?" "Con Lea. Sua sorella. Jason ha detto che voleva parlare con lui, prima di prendere una decisione effettiva." "Jason?" Chiese Zeus. "È andato a parlare con Nemesi e Tichè. Alcuni ragazzi dicono che è inutile, ma non contraddicono direttamente Percy. Hanno paura di lui." "Chiaramente non mi conoscono." Nico guardò sorridendo il cugino. "Sicuramente non ti conoscono." Percy sorrise, facendo un inchino agli dei. "Già qui? Nico ha detto che volevate convincere gli altri dei ad aiutarci... è vero?" Poseidone annuì. Zeus prese la parola. "Sì. Voi avete fatto molto per noi. È giusto rendere il favore." Percy sorrise. "Grazie." "Lea?" "Ci aiuterà. Adesso convince Ercole e Crisaore. Dovranno sopportare di collaborare con me, senza uccidermi. Poverini. Clarisse mi ha detto che Phobos e Deimos ci aiuteranno. Prima di venire qui, spaventeranno qualche alleato di Prometeo." "Divertente." "Molto."
Mentre i due parlavano, Annabeth entrò. Sospirò pesantemente, guardando Percy. "Posso parlarti un attimo Percy?" "Adesso? Lo sai che tra poco arriverà Hazel per dirci cosa hanno deciso al Campo Giove?" Annabeth lo guardò male. "Sì, adesso. Cos'è, non ti interessa cosa devo dire? Non lo reputi importante?" "Annabeth, non ho detto..." "Beh, allora vado. Sono sicura che Nico sia molto più di aiuto di me!" La ragazza uscì, sbattendo la porta. I tre dei e Nico guardarono Percy. "Che succede?" "Voleva che andassi con lei e Leo al monte sant'Elena. Le ho detto che sarei venuto con te, Jason e Talia, perché per Piper sarebbe stato troppo rischioso unirsi a voi. Mi ha gridato contro e ora mi detesta. Solita storia." Nico lo guardò, tra il dispiaciuto e il contento. "Risolverete, tranquillo." Percy fece un gesto con la mano. "Penso che Prometeo sia leggermente più importante di questo. Non preoccuparti, sto bene."
Gli dei guardarono Nico, che, non appena Percy si era voltato verso la porta, aveva fatto un sorriso minuscolo, per poi tornare serio. "Jason?" Chiese Percy. "Dovrebbe arrivare con Hazel. Ha detto che l'accompagnava qui." "Che gentile. Solo con me deve fare l'idiota." "Tra te e lui, direi che l'idiota sei tu." "Ehi, fa parte del mio fascino! E poi, lo faccio per voialtri: non posso essere bellissimo, estremamente coraggioso e leale e anche intelligente! Sarebbe troppo per reggere competizione!" "Wow, è il discorso più egocentrico che abbia mai sentito!" Jason entrò in quel momento, guardando Percy. "Come fai a essere così egocentrico?" "Talento naturale, mischiato a un incredibile senso dell'umorismo e una perfezione assoluta. Che ci posso fare?" Nico scosse lentamente la testa, mentre Hazel entrava e sorrideva al cugino. "Ehy, Percy!" "Hazel! Come va?" "Bene, grazie. Reyna e Frank hanno detto che divideranno ogni coorte in tre gruppi. Così potranno mischiarsi meglio con il Campo Mezzosangue. Non sono tutti contenti. Gwen ricombatterà. Anche Dakota. Quando ha sentito che eri tu a capo, ha detto che Prometeo gli faceva pena. Poi ha continuato dicendo che eri uno della sua coorte, e che aveva fatto bene ad accettarti." "Chiaramente. Lungimirante, il ragazzo." "Conosci parole come lungimirante?" Nico guardò Percy, che sbuffò. "Ma cosa avete contro me?" Hazel scosse la testa. "Tutta invidia, Percy. Sei chiaramente perfetto, come possono competere?" Percy sorrise alla cugina. "Sei la mia cugina preferita!" Hazel rise, mentre si avvicinava alla porta. Disse. "Non dirlo a Talia, potrebbe ingelosirsi." "Buffo, è quello che dice anche lei di te, quando dico che è la mia preferita." "Ruffiano!" "Io? Sono sincero!" "Sese. Devo tornare al Campo Giove. Quando...?" "Dì a Reyna che potrete venire... domani, forse. Prima sarebbe meglio predisporre il tutto. Non vorremmo incidenti, no?" Percy e Jason si scambiarono un'occhiata. Hazel commentò. "Come i vostri?" "I nostri non sono propriamente incidenti, Hazel. Sono più delle catastrofi dalle dimensioni assurde." Hazel annuì. "Vado, a domani!" "A domani!".

Angolo autrice
Alla prossima!
Domanda: volete pernico, percyxjason, percabeth, o perjasico?
A voi la scelta, gente
By rowhiteblack

Il ladro del fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora