"Sono a casa" urlai appena aprii la porta e mia madre ci mise esattamente due secondi per presentarsi davanti a me.
"Mi fa piacere che tu sia qui tesoro, dopotutto, dove altro dovresti essere?" Smise immediatamente di parlare però quando vide Alex, piuttosto mi lanciò uno sguardo malizioso.
"Oh, ciao. Piacere, Brooklyn"
"Piacere signora Mendes, sono Alex."
"Il mio ragazzo" conclusi io e lei sorrise cercando di non farsi vedere.
"Il tuo che?" Apparve mio padre in corridoio con il suo modo di fare che sembrava quasi pericoloso.
"Ciao papà, lui è Alex"
"Shawn Mendes."
"Piacere di conoscerla, Signor Mendes." Sorrise lui, non sembrava intimidito e la cosa mi fece piacere perché probabilmente sarei stata anche io intimidita da mio padre se l'avessi visto per la prima volta.
Ci sedemmo a tavola per mangiare e sapevo che l'interrogatorio stava per iniziare.
"Allora, dove vi siete conosciuti voi due?"
"Al parco mentre facevamo jogging. Invece voi due come vi siete conosciuti?" Chiesi e mi chinai in avanti. Mia madre guardò mio padre nervosa e lui abbozzò un sorriso.
"A scuola"
"Si ma, come? Due persone non si sposano semplicemente conoscendosi a scuola."
"E due persone non si fidanzano semplicemente facendo jogging. Inoltre ora che ci penso, quand'è l'ultima volta che sei andata a fare jogging? Un anno e mezzo fa?" Chiese mio padre ironicamente e all'improvviso calò il silenzio in sala da pranzo.
"Quanto tempo sarebbe esattamente che state insieme?"
"Qualche giorno e saranno due anni" sorrise Alex e mia mamma spalancò le labbra.
"Dicevamo di voi, quando è scattata la scintilla? La fiamma?"Alex continuava a guardarmi come se fossi l'essere più strano sul pianeta, effettivamente l'avrei fatto anche io, sembrava che li stessi interrogando.
"Beh poi ad una festa, un'altra festa, un'altra festa e alla fine è semplicemente scattata la scintilla. Eravamo ragazzi, è così che fanno i ragazzi, no?" Sorrise mio papà e invece mia madre diventò bordeaux. Non era brava a mentire.
"Anche voi andavate in una scuola privata?" Chiese Alex cordialmente.
"No, effettivamente no Alex"
"Ah, e come mai questa scelta di mandare Jade? Se mi posso permettere di chiedere ovviamente."
Alex aveva lanciato la bomba prima di me, fantastico perché gli avevo chiesto questa cosa per un anno e loro non erano mai stati capaci di darmi una risposta chiara, adesso non potevano evitare anche lui.
Mio padre afferrò il bicchiere davanti a lui e cominciò a bere quindi mia mamma fu costretta a rispondere.
"Beh perché, avendo frequentato la scuola statale capiamo che agli alunni non è data abbastanza attenzione, Jade ha un grande potenziale quindi vorremmo che fosse seguita con più cura. Vero tesoro?"
Papà annuì.
"Tu, Alex, dove vai a scuola?"
"Oh, frequentiamo lo stesso liceo. È stata una piacevole coincidenza la vostra decisione di mandarla qui. Inoltre è palesemente la migliore nella squadra di cheerleading."
Mio padre si strozzò con l'acqua che stava bevendo e poi cominciò a tossire.
"Fai la cheerleader?"
"Si papà, non te l'ho mai detto?"
"Infatti, Shawn, non te l'ha mai detto?" Sorrise mia mamma.
"Zia Scar mi ha accompagnata ai provini la prima volta."
"Zia Scar" ripetè lui a bassa voce.
"Bene, sono contento che almeno tu ti sia creata un gruppo a scuola e che ti sia inserita bene. Giusto Alex? Come sono i suoi nuovi amici?"
"Sono bravi ragazzi, non conosco tutti ma cerco di interessarmi il più possibile perché è molto facile fare amicizie sbagliate al liceo. Proprio oggi, vedendola parlare con un ragazzo di cui non sapevo nulla mi sono preoccupato, mi ha assicurato che fosse raccomandabile e, anzi, un vostro amico di famiglia."
Mi voltai immediatamente verso i miei, stavo cominciando a sudare freddo.
"Si, Jordan" sorrisi forzatamente a mia madre sperando che afferrasse.
"Ah certo, Jordan. Che bravo ragazzo."
Commentò lei mentre mio padre aveva lo sguardo confuso.
"Jordan? Chi dovrebbe essere?"
"Ma come, Shawn? Non ti ricordi di Jordan?" Cercò di enfatizzare mia madre ma lui non riusciva ad afferrare.
"Cognome?" Chiese.
No, no, no. No.
"Gravel" disse poi Alex e io sorrisi come se nulla fosse osservando attenta le reazioni dei miei genitori. Mia madre rimase paralizzata, la forchetta le cadde dalla mano facendo un rumore che nel silenzio totale sembrò infernale.
Mio papà invece mi guardò dritto negli occhi senza dire nemmeno una parola, era spaventato. Poi, senza dire nulla, si alzò e ne andò.
"Scusatemi ragazzi" disse mia mamma seguendolo.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" Chiese Alex e io scossi la testa senza parole, quella reazione era molto di più di quanto mi aspettassi ma non riuscivo ancora a credere che quella pronunciata da Jordan fosse veramente la verità.
Passai qualche ora in camera con Alex e poi lui decise di andarsene. Ero sdraiata sul letto di camera mia quando mia mamma entrò.
"Tesoro, tutto ok?"
"Si va tutto bene, dovrei chiederlo io a voi. C'è qualcosa che non so?"
"No, Jade, non preoccuparti. Posso sapere perché hai sentito il bisogno di mentire ad Alex riguardo quel ragazzo, Jordan Gravel?"
"Perché non voglio che pensi ci sia qualcosa tra di noi, non voglio perderlo."
Sorrise e mi accarezzò i capelli.
"Sono contenta che tu non abbia passato la fase in cui solitamente alle adolescenti piacciono i cattivi ragazzi."
"E tu l'hai passata? Papà era un cattivo ragazzo?"
Mi guardò teneramente.
"No, non lo era affatto."
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Consequences
Teen FictionJade sta solo cercando di ambientarsi nella sua nuova scuola, un posto che sembra non appartenerle. Lei si sente così fuori luogo finché non incontra un ragazzo che le svela il passato oscuro della sua famiglia: Jordan. Lui è passionale e travolgent...