boss.

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Quando tornai a lavoro compresi che mio padre mi aveva trovato un'assistente.

Ero decisamente contento dell'idea fino a quando non la vidi: una ragazza di vent'anni con una minigonna nera e una camicia scollata sopra, i tacchi alti e i capelli lisci castano scuro.

"Ciao sono Sarah, a tua disposizione" mi disse con uno sguardo sensuale piegandosi in avanti, il mio sguardo stava facendo di tutto per non scendere sulle sue tette.

Cazzo, stai scherzando.

"Ciao Sarah, senti potresti cominciare andando a chiamare mio padre e prendendomi un caffè?"

"Certo capo" mi sorrise e appena uscì diedi una testata sul tavolo. Mio padre entrò qualche secondo dopo.

"Spero sia importante Jordan"

"Lo è, cosa cazzo ci fa lei qui?"

Mio padre si corrucciò.

"Qual è il problema? Vi conoscete?"

"No"

"E allora?"

"E allora? L'hai vista? Le vedo le mutande e il reggiseno senza il bisogno che si spogli. Come farò a lavorare così? Se Jade-" in quel momento la porta si aprì e vidi esattamente lei con un sorrisone e paio di occhiali da diva.

"Jade!" Urlò mio padre in un misto tra finta felicità e panico.

"Hey" sorrise lei.

"Mi hanno dato mezza giornata e sono venuta a fare un saluto"

"Certo" sorrise. "Hai fatto bene" continuò. In quel momento qualcuno bussò alla porta e nessuno di noi rispose, io e mio padre sembravamo avere gli occhi fuori dalle orbite.
Bussarono di nuovo e Jade aprì rivelando Sarah con un caffè in mano e i suoi vestiti striminziti.

Socchiuse le labbra e la guardò mentre si piegava per poggiarlo davanti a me.

"Buongiorno, devi essere la sorella del signor Gravel"

"No, sono la ragazza di Jordan" rispose con un sorriso falso e Sarah si scusò velocemente per poi uscire, così fece mio padre subito dopo. Brutto bastardo mi lasci qui con l'acqua alla gola.

"Wow, lei sarebbe?"

"La mia nuova segretaria"

"Jordan" incrociò le braccia.
"Stai scherzando?"

Le sorrisi e le feci segno di avvicinarsi.

Lei alzò gli occhi al cielo e si mise a cavalcioni su di me sulla sedia, alzai il suo cappotto e le toccai le gambe.

"Sai cosa c'è?" Mi baciò sulle labbra e poi mi sorrise spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Anche io ho qualche bel ragazzo a lavoro" si slacciò il giaccone rivelandomi il modo in cui era vestita e se prima la sua frase mi aveva fatto ingelosire ora ero furioso.

Aveva un body con un corpetto scollato e ricamato e una gonna di pelle rossa pitonata.

"Cazzo Jade, tu vai vestita così?"

"Come dovrei andare vestita?" ridacchiò.

"Felpa e pantaloni?"

"Si, per andare in una casa di moda. Ma dico hai mai visto il film 'Il diavolo veste Prada?'"

Qualcuno aprì la porta senza nemmeno bussare e lei cercò di scendere dalle mie gambe il più velocemente possibile, era un mio socio in affari, più noto come il più grande stronzo del pianeta.

"Gravel-Hey" la guardò un po' troppo per i miei gusti, lei era perfetta e cercava di rimanere seria anche se era evidentemente imbarazzata.

"Non volevo interrompere. Sono Fionn" si presentò e lei sorrise.

"Se verrai a lavorare da me ti darò il triplo di quello che ti da lui, più qualche extra se-"

"No io sono Jade e sono"

"La mia ragazza" finii io.

"Wow, hai una gemella?" Chiese lui e lei mise le mani sui fianchi cercando di apparire più minacciosa possibile.

"Sono venuto a riproporti la mia offerta, e ad invitarvi a cena a casa mia, mio fratello ed io adoriamo le bionde" disse rivolto esclusivamente verso di me e vedevo Jade con i capelli dritti. Fu in quel momento che ricevette un messaggio, fece una smorfia e prese il suo giacchetto.

Che cazzo..

"Devo andare, ci sentiamo dopo" disse frettolosamente.

"È successo qualcosa? Dove stai andando?"
"È tutto apposto" disse e mi diede un bacio sulle labbra davanti agli occhi divertiti di Fionn.

"Lei ti tradisce" disse appena la porta si chiuse.

"Oh sta zitto ti prego"

"Non ci arrivi? Messaggino e scappa via senza dirti niente, o ti sta organizzando una festa a sorpresa o sta facendo la festa ad un altro"

"Sei venuto qui per parlare di affari o della mia donna?"

"Di affari" disse lui sorridendo e sedendosi.
"Anche perché quella donna non è tua" fece un ghigno cattivo e io cercai di ignorarlo.

Non potevo nascondere però che il fatto che lei fosse scappata così velocemente evitando le mie domande mi stava facendo imbestialire e invece di sbollire, bollivo sempre di più con il passare dei minuti.

Mentre Fionn stava parlando mi alzai in piedi nervoso, non lo stavo neppure ascoltando.

"Che succede?" Alzò gli occhi al cielo.

"La chiamo, la devo chiamare" tirai fuori il telefono dalla tasca e la chiamai velocemente, rispose dopo molto.

"Jordan" disse, rimasi un attimo in silenzio perché mi spiazzò il fatto che sembrava avere il fiato corto.

"Jade, dove sei?"

"Te l'ho detto che avevo una cosa da sbrigare, sto per tornare a casa" sentii una voce maschile sotto, una voce che conoscevo tremendamente bene.

"Sei con Dave?"

"Uhm, Dave? Oh si lui è con me adesso, mi sta dando un passaggio, ero a piedi. È finito l'interrogatorio?" Disse ridendo e io mi unii a lei.

"Ci vediamo stasera, se ti va" le dissi.

"Certo che mi va" rispose teneramente.

Ci salutammo e poi le attaccai girandomi con il fiatone verso Fionn.

"Allora? Che ti ha detto?"

"Mi tradisce, sono sicuro. So anche con chi. Andiamo?"

"Una parte di me vuole dirti di no, l'altra sta per cancellare tutti gli appuntamenti che ho oggi pomeriggio"

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