"Come ti senti?" Mi chiese Fionn, eravamo usciti a pranzo insieme per parlare un po'.
Alzai le spalle cercando di non fiatare perché sapevo bene che se lo avessi fatto avrei avuto un esaurimento nervoso.
"Va tutto bene, basta non pensarci. No?"
"Jade mi sento così in colpa di non esserti stato più vicino in questo anno" mi disse prendendomi la mano.
"Cosa stai dicendo? Lo sei stato" gli sorrisi.
Lo pensavo veramente: i miei amici e la mia famiglia erano stati fantastici.
"Sento che avrei potuto fare di più, magari ci sono cose che non mi hai detto perché non abbiamo avuto tempo per parlare e questo non me lo perdonerò mai. Non avevo capito quanto realmente male ti facesse stare questa cosa" sospirai.
"Sai tutto, e mi sei stato vicino sempre. Non potrei chiedere di più"
Il suo sguardo era ancora velato di insicurezza ma Fionn non aveva letteralmente nulla di cui preoccuparsi.
"Vado a prendere qualcosa da mangiare, va bene?" Gli dissi sorridendogli e lui annuì ancora un po' soprappensiero.
Mi alzai e mi diressi verso la cassa quando vidi un ragazzo guardarmi insistentemente.
Mi girai anche io verso di lui per incontrare il suo sguardo pesante, qualsiasi cosa volesse da me avrebbe fatto meglio a dirmela prima di farmi innervosire.
Io e Fionn uscimmo fuori andando verso la mia macchina, ma davanti a questa vidi un gruppo di uomini armati.
"Che cazzo sta succedendo?" Sussurrò lui paralizzandosi.
Gli sorrisi cercando di tranquillizzarlo per poi rendermi conto che non c'era assolutamente nulla di cui essere tranquilli in una situazione del genere.
"Non mi date neppure un secondo di tregua?" Chiesi ad alta voce.
"Non ne hai bisogno Mendes, ama quello che fai e non lavorerai nemmeno un giorno" sorrisi toccandomi la cintura quindi facendogli capire che anche io ero armata.
"Cosa succede ragazzi? Problemi particolari o vi ero solo mancata?" Loro sorrisero come degli ebeti.
"Ci manchi sempre, però la nostra non è una visita di circostanza. Sappiamo che Gravel è in città, che cazzo di intenzioni avete tu e lui?"
Chiese uno avvicinandosi minacciosamente. Io risi.
"Che intenzioni abbiamo? Proprio nessuna. Jordan Gravel ha i suoi affari e io ho i miei, e non coincidono. Tutto qui"
Mi girai un secondo verso Fionn che sembrava imbalsamato dal panico e dalla confusione.
"Quindi pensi davvero che noi crediamo al fatto che tu non l'abbia mai visto da quando è qui?"
"Ho forse detto questo?" Sorrisi maliziosamente.
"Condividiamo tante cose: una casa, degli amici. Ma non il lavoro. Potete fidarvi o starmi con gli occhi e le pistole addosso fino a quando spengo l'ultima luce di casa mia ma Jordan non ha idea di questo" camminai lentamente davanti a loro, ero incazzata.
"Non ne ha idea anche perché semplicemente non me lo perdonerebbe mai, quindi vi consiglio di stare un po' più attenti alle vostre mosse" osservai.
"Perché sapete chi altro non aveva la minima idea di questa nostra piccola giostra? Il mio amico qui, Fionn. Dovrei piazzarvi un buco in testa perché non sapete fare nemmeno il vostro lavoro"
"Okay basta con le scenate principessa" Nick sbucò da dietro il gruppo di uomini e io sorrisi istintivamente.
"Fionn sa bene di cosa stiamo parlando"
In quei mesi senza Jordan avevo fatto di tutto per andargli più vicino, per scoprire dove fosse. Per fare questo mi ero dovuta avvicinare a gente poco raccomandabile, e anche se all'inizio la cosa mi intimoriva, adesso fare affari con loro era la mia droga.
Loro avevano bisogno di me e io avevo bisogno di quell'adrenalina che la mia vita normale non mi avrebbe mai garantito, non da quando Jordan aveva lasciato la città.
"Ho mandato i miei uomini a verificare se le voci che ho sentito in giro fossero o meno la verità. Gravel è qui ma non è con te, problemi in paradiso?"
"Deve essere divertente chiamarlo paradiso quando hai cercato di rendere la mia vita un inferno da quando ero al liceo"
Lui rise.
"Ero innamorato, cazzo. Non ti chiederò di smettere di spezzarmi il cuore ma almeno un po' di compassione"
Nick aveva anche parzialmente rinunciato alle sue avances nei miei confronti, sapeva bene che non avevo più alcuna voglia di scherzare e che, ora più che mai, un mio passo falso avrebbe potuto mandare a puttane tutti i suoi affari.
"Cosa vuoi Nick?"
"Voglio il comando sulla città, e non posso averlo io finché Tom e Jordan continueranno a lavorare insieme"
Fece di nuovo qualche passo verso di me e mi mise una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
"Credo che, per una cazzo di volta, io e te abbiamo degli interessi in comune. Desideriamo che Gravel torni ad essere una persona normale, e magari che non sappia mai di questo tuo piccolo hobby, vero Fionn?" Si affacciò verso lui che aveva uno sguardo serio, concentrato: sapevo bene che avrei dovuto raccontagli una o due cose."E io e te sappiamo bene che non c'è nessuno che possa far perdere totalmente il controllo a Jordan se non tu" mi accarezzò il viso e io gli sorrisi maliziosamente.
"E vuoi sapere cosa altro sappiamo?" Si piegò leggermente in modo tale da stare al mio stesso livello.
"Che non c'è nulla che gli darebbe più fastidio che vederti con me"
Alzai lo sguardo, un po' frenata dalla sua proposta. Nick aveva ragione, ma non sembrava la persona perfetta con cui gestire la mia situazione Jordan.
Mi girai verso Fionn che scosse la testa."Stai tranquilla, piccola Mendes, non ho alcun interesse nello stare con te. Si tratta di affari, dobbiamo essere professionali. Ciò non toglie che io sono qui nel caso tu non voglia più esserlo"
Avrei dovuto pensare intelligentemente, invece nella mia testa c'era solo la ricorrente immagine di me e Jordan sul letto di casa nostra a baciarci avvinghiati tra le coperte.
Cazzo, si
"Sono tutta orecchie"
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Consequences
Teen FictionJade sta solo cercando di ambientarsi nella sua nuova scuola, un posto che sembra non appartenerle. Lei si sente così fuori luogo finché non incontra un ragazzo che le svela il passato oscuro della sua famiglia: Jordan. Lui è passionale e travolgent...