fever.

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"Stai scherzando? Che ci fa lei qui?"

Urlai a mio padre.

"Era per terra, fuori la porta di casa nostra. Cosa cazzo avevi in mente di fare, lasciarla lì?"

"Sarebbe tornata a casa prima o poi"

"Jordan sei fuori di testa? Non so nemmeno come ci sia arrivata qui ma è una ragazzina con un vestito corto che gira da sola di notte per venire qui e parlare con te"

Sentivo la rabbia ribollire nelle vene.

"Posso sapere cosa ha fatto di tanto grave?"

"È entrata nel giro papà, ora è amica di Rooney e di quel gruppetto, ho paura che le stiano facendo fare roba che non vuole fare"

Mio padre sembrò preoccupato.

"Che genere di roba?"

"L'hai vista? Che genere secondo te?"

"Devi parlarle, Jordan. Non puoi dire certe cose senza sapere se corrispondano alla verità. Rooney è senza scrupoli, è vero, ma non lascerebbe far fare una cosa del genere alla figlia di Shawn"

Tornai in salone e la vidi sdraiata con la coperta fino a sotto il mento, era bianca e sudata.

"Jade" le misi una mano in fronte, scottava. Aprì gli occhi molto lentamente.

"Hey, come ti senti?" Non mi rispose nemmeno e li chiuse.

Mi feci portare velocemente il termometro da mio padre e le misurai la febbre: 39.5

"Oh cazzo. Che si fa? Non ho idea di cosa si faccia quando qualcuno ha la febbre così alta"

"Una tachipirina e qualche bagno freddo alla testa dovrebbero andare bene" disse mia madre avvicinandosi con uno straccio e una bacinella.

"Ho freddo signora Gravel" le disse lei stringendo in un pugno la coperta.

"Lo so tesoro, tieni questo sulla fronte per un po'"

Prese una tachipirina e poi si addormentò di nuovo, la portai in camera mia e rimasi accanto a lei tutto il tempo.

Ad un certo punto le squillò il telefono e io risposi, era Zoe.

"Ciao sono Jordan, Jade non puoi parlare"

"Che vuol dire che non può parlare? E perché è con te?"

"Lunga storia, comunque sta dormendo perché le è salita la febbre. Quando si sveglia le dirò che hai chiamato"

"Voglio che tu sappia che non mi fido minimamente di te" ringhiò.

"Fai bene" Dissi ed attaccai prima che potesse dire altro perché in quel momento Jade aprì gli occhi.

"Chi era?"

"Zoe, non ti preoccupare le ho detto che stai bene"

Rimanemmo in silenzio per qualche secondo.
"È tutta colpa mia, Jade. È che io non pensavo saresti rimasta veramente"

"Sto bene Jordan, mi serve solo un'ora o due"

"No, rimarrai qui fin quando non sarai guarita, è il minimo che posso fare"

"Non sono andata con Nick" sussurrò poi con una voce rauca.

"Non sono andata con nessuno in realtà" ridacchiò.

"Se non con Alex. Non mi ricordo più nemmeno come ci si senta, tutto quello che faccio è allontanare le persone"

Spostai i suoi capelli biondi dagli occhi e la guardai con un sorriso amaro, aveva molte più insicurezze di quanto volesse far credere e io avrei voluto dirle che tutto sarebbe andato per il meglio se fosse rimasta con me, per una volta ancora non mi sembrava una pazzia.

"E in ogni caso, non sono affari tuoi" poi disse facendo una smorfia di lamento.

"Wow, hai appena rovinato un bel momento come al solito Jade" lei alzò gli occhi al cielo.

"Mi puoi dare qualcosa di più pesante?" Chiese sfinita e si alzò insieme a me aspettando che io prendessi qualcosa, le diedi una felpa e i pantaloni di una tuta e mi girai aspettando che si cambiasse.

"Hai bisogno di una mano?"

"No" rise lei.

"Ma grazie per averlo chiesto"

"Ok ho fatto" disse e io mi girai, era così carina.
Si sdraiò sul letto ed io accanto a lei, pensavo avrebbe detto qualcosa sulla vicinanza ma rimase in silenzio, anzi si addormentò in un secondo.

Ci svegliò il rumore delle urla di una donna dal piano di sotto.

"Jade" gridava.
"Jade dove sei?"

"Oh mio Dio" sussurrò lei alzandosi.
"È Scarlett" biascicò e scese, io la seguii. Davanti a noi c'era una donna giovane e bellissima con un vestito nero attillato, mio padre la guardava con la mascella a terra quindi fui felice che mia madre non fosse nei paraggi.

"Oh ciao tesoro"

"Scusa, Scar. Mi è venuta la febbre e mi sono addormentata"

"Si, si. Sono sicura che Gravel ti abbia trattato come una principessa" fece un occhiolino a mio padre che sembrava essere rimasto imbambolato.

"Ti lascio le chiavi di casa, sarò fuori per qualche giorno"

"Chi le ha detto dove trovarla?" Le chiesi e lei finalmente si accorse della mia presenza.

"Oh" guardò Jade e poi di nuovo me.

"Zoe me l'ha detto. Hai preso tutto da tuo padre, o almeno spero" fece di nuovo l'occhiolino a mio papà e poi diede un bacio in testa a Jade sparendo dietro la porta.

"È tua zia?"

"No, è un'amica di mio padre. E penso anche vecchia amica del tuo"

"Si" rispose lui. "Lei è sempre stata-"

"Attratta dalle donne?" Chiese Jade nascondendo un sorrisetto.

"Cosa?" Quasi urlammo io e mio padre contemporaneamente.

"Non mi dite che non ve ne eravate accorti" finì e tornò di sopra.

Mio padre buttò fuori un sospiro.

"Menomale" poi disse.

"Sono un uomo sposato" indicò la fede e si dileguò anche lui facendomi sbuffare una risata.

Tornai in camera e vidi lei seduta sul letto, sembrava pensierosa, guardava in basso come se avesse qualcosa da dirmi.

"Tutto ok?"

"Si" disse, anche se la risposta che avrei voluto ricevere sarebbe stata "sarebbe meglio con te qui". Ma Jade non era così, lei andava piano perché voleva fare le cose per bene, l'istintività la spaventava.

Invece quello che spaventava me era che una volta uscita da quella casa non l'avrei più rivista.

"Grazie" aggiunse poi, come se quel silenzio tra di noi la stesse mettendo a disagio.

Poco dopo Zoe la venne a prendere e mi lasciò con una marea di pensieri, il suo vestito brillantinato e la casa che profumava di lei.

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