Mi alzai dal letto dopo dieci minuti di riposo in una giornata decisamente intensa.
Ero così stanco.
Così maledettamente stanco di fare avanti e indietro per la biblioteca, leggere libri e tomi, e non trovare assolutamente nulla se non qualche curiosità sui vampiri che spesso si rivelava falsa.
Eravamo lì, bloccati alla scoperta di quella stanza che al solo pensiero mi faceva venire i brividi.
Mi stiracchiai leggermente e guardai l'orologio.
Segnava le sette di sera, ma fortunatamente le giornate erano lunghe e c'era ancora il sole.
Mi abbassai all'altezza del comodino della mia stanza e mi sedetti a terra, aprendone un cassetto.
Sorrisi alla vista di decine di pupazzi e soldatini.
Li tirai fuori e li appoggiai per terra, scoprendo poi una scatola dello Scarabeo.
Ricordai quanto mi piacesse giocare insieme a mia madre ed i miei amici a quel gioco di società.
Mi piaceva scervellarmi per cercare parole difficili, mi piaceva giocare.
E tutto quello ormai era finito.
Ricordai anche quando ero molto più piccolo, avevo circa otto anni quando mio padre si presentò dopo mesi con una scatola piena di soldatini, carri armati e costruzioni varie.
Ricordai come si mise accanto a me e giocò per le successive due ore, non stancandosi mai o comunque non dandolo a vedere.
La nostalgia prese di nuovo il sopravvento, e mi sdraiai sul pavimento freddo con lo sguardo rivolto al soffitto.
Poi riflettei.
Lo scarabeo.
Quel gioco lo avevo buttato tempo prima perché mio cugino lo aveva distrutto tirandolo dentro al camino acceso durante una serata d'inverno.
E allora perché diavolo la scatola era lì nel cassetto della mia camera?
Mi alzai velocemente a sedere e presi la scatola, tirandola fuori.
Subito la aprii, e come pensavo, non c'era affatto il tabellone con le lettere in essa.
C'era un...libro?
Un libro rilegato e decisamente di grandi dimensioni, e sopra di esso vi era inciso il nome di mia madre.
"Ma che..."
Magari ci sono delle foto pensai.
Così lo tolsi dalla scatola, non era affatto leggero, vi soffiai sopra per togliere il sottile strato di polvere che lo copriva e lo misi sopra le mie gambe incrociate.
Lo aprii.
E no, non c'erano affatto delle foto, bensì pagine e pagine di scritti, formule, racconti, disegni di oggetti mai visti prima.
Cosa mi nascondevi, mamma?
Sfogliai le pagine, nelle prime c'erano scritte le sue giornate.
Andava indietro di parecchio tempo, la data della prima pagina risaliva al 23 agosto 2027, quando aveva appena quindici anni.
Sfiorai la pagina, la scrittura era precisa, scura e molto calcata, lasciava i segni sulle pagine successive.
All'epoca era anche più piccola di me...
Andai avanti, avevo voglia di leggere ogni singola parola scritta da mia madre, ma man mano che andava avanti con il tempo le sue parole erano sempre più inquietanti.

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𝔅𝔩𝔬𝔬𝔡𝔶𝔪𝔬𝔬𝔫 𝔗𝔬𝔴𝔫 [𝔪.𝔶𝔤+𝔭.𝔧𝔪]
Fanfiction"Quanto staremo via?" "Non lo so..." fece avvicinandosi a me. "Dipende da quanto tempo impiegheremo a trovare ciò di cui abbiamo bisogno" portò un dito sotto il mio mento, ed io alzai lo sguardo titubante su di lui. "E dopo averlo trovato?" dissi...