Erano passati altri tre giorni, tre giorni in quella casa che una volta brulicava di vita, mentre ora le uniche due persone che c'erano eravamo io ed un non-morto.
Un non-morto che fino ad una settimana prima credevo non potesse essere in grado di provare niente e che avevo scoperto avere ancora qualcosa di umano in sé.
Provava sentimenti, ne ero certo, o non si sarebbe messo a piangere davanti a me mentre mi raccontava di quando era ancora in vita.
Dopo il fatidico giorno in cui avevamo scoperto di appartenerci letteralmente, grazie ai nostri ciondoli, Yoongi era riuscito a capire tramite la traduzione di strani simboli antichi, che l'unione dei nostri ciondoli ed il nostro incontro erano stati predetti da tempo.
Per quale motivo si sarebbe dovuto incontrare con me e non con mia madre o un mio avo? Non eravamo certi della risposta, ma ciò che avevamo ritrovato sull'ultimissima pagina di diario di mia madre era strettamente collegato a quello che dicevano i simboli antichi.
La congrega della quale faceva parte mia madre -e teoricamente anche io- ormai era completamente scomparsa, rimanevo solo io, il figlio dell'ultima rappresentante di essa, ed ero destinato ad incontrare Yoongi, destinato a scoprire tutto questo.
Nella pagina di diario di mia madre c'era chiaramente scritto "Sono l'ultima speranza per noi e per i vampiri che aiutiamo, la città ormai scarseggia di abitanti, deve essere protetta, e per stare al sicuro dai veri bastardi succhiasangue, c'è bisogno di più protezione. In tutto il mondo, secondo i miei calcoli, dovrebbero esistere circa trecento vampiri, completamente spaesati, distrutti dalle emozioni che non possono smettere di provare, e non sanno cosa fare"
Quindi esistevano.
Esistevano altri vampiri che come Yoongi riuscivano ancora a provare dei sentimenti perché il loro era sangue in parte angelico, ma noi cosa avremmo dovuto o potuto fare?
Eravamo troppo piccoli e la situazione troppo grande per essere affrontata da noi due, da soli.
Ma la risposta arrivò leggendo le righe successive, dirette solo ed esclusivamente a suo figlio.
A me.
Jimin, amore mio,
molto probabilmente quando leggerai questa lettera io non sarò più qui con te, e mi dispiace, perché vorrei tanto vedere come sei diventato... sei sempre stato un bambino coraggioso e tanto, troppo curioso. Forse è proprio nel nostro essere tutta questa voglia di scoprire, anche cose che ci sembrano impossibili. Sin da piccolo hai sempre voluto sapere cosa fossero realmente i vampiri, e non te l'ho mai vietato. Il perché? Semplicemente, tesoro mio, eri talmente catturato da ciò che leggevi nei libri o da internet che non potevo fare a meno che lasciartelo fare. D'altronde prima o poi saresti venuto a conoscenza di ciò che è stata la congrega, saresti entrato a stretto contatto con loro stessi, gli esseri che ti hanno sempre attratto: i vampiri. Tanto valeva farti scoprire almeno un minimo come sono fatti...giusto? Se sei arrivato a leggere quest'ultima misera pagina del mio diario, allora quasi sicuramente molto sarà accaduto. Sicuramente sarai venuto a conoscenza del fatto che con quel ciondolo che tanto volevo tu portassi con te, hai la capacità di far del male ad ogni vampiro tranne a quelli che come te, da umani avevano una parte angelica dentro di loro. Sicuramente avrai incontrato il tuo complementare, colui o colei che ti completa alla perfezione, colui che riesci a non far bruciare alla luce del sole anche senza il suo ciondolo. Ebbene sì Jimin, sai perché riesci a farlo? Sai perché colui a cui sei strettamente legato non brucia al sole solamente toccandoti? Perché c'è qualcosa di molto più intimo che vi lega, qualcosa di profondo, e sta solo a te scoprire cosa, ma probabilmente, arrivato a questo punto l'avrai già scoperto. Ad ogni modo Jimin, sei l'unico rimasto, l'unico con quel marchio, la città è nelle tue mani e in quelle del tuo complementare. Dovete aiutarli, Jimin, fallo per me, fallo per noi. Potete riuscirci insieme, e con l'aiuto di altri vampiri che sicuramente saranno a vostra disposizione. Quando arriverà il momento lo capirai, e allora mostrerai il marchio che hai, nascosto sotto il braccio. Capiranno chi sei e ti faranno entrare in città, così che tu possa aiutarli. Ti aspetteranno Jimin. La loro specie è l'ultima speranza per salvare l'umanità che sta venendo distrutta dal male vero, e tu sei la loro, di speranza. Quindi ti prego Jimin, fallo. Salvali. Salvaci.
Ti amo,
Mamma
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𝔅𝔩𝔬𝔬𝔡𝔶𝔪𝔬𝔬𝔫 𝔗𝔬𝔴𝔫 [𝔪.𝔶𝔤+𝔭.𝔧𝔪]
Fanfiction"Quanto staremo via?" "Non lo so..." fece avvicinandosi a me. "Dipende da quanto tempo impiegheremo a trovare ciò di cui abbiamo bisogno" portò un dito sotto il mio mento, ed io alzai lo sguardo titubante su di lui. "E dopo averlo trovato?" dissi...