19.

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"Jimin?"

"Sì Yoongi?" feci alzando lo sguardo da uno dei libri che stavo leggendo.

"Ciò che mi rende davvero perplesso di ciò che è successo ieri... come diavolo hai fatto a puntare così bene al suo torace?" chiese Yoongi.

"Oh...i-io... non lo so, non sapevo neanche come si utilizzasse quella...cosa" mi mordicchiai leggermente il labbro inferiore.

"Se non avevi idea di come si utilizzasse allora come è possibile che l'abbia utilizzata perfettamente? Voglio dire, ci vuole parecchia forza per lanciare una freccia da quel tipo di balestra, e obiettivamente, non so neanche come tu abbia fatto a portarla fino in camera tua, che è al secondo piano" mi scrutò.

"Ho solo...non era poi così pesante, l'ho posizionata davanti alla finestra e...insomma, non lo so, eravamo entrambi in pericolo e ho pensato che valesse la pena provare" cercai di spiegare. "Immagino che sia stata solo fortuna"

"Fortuna dici? C'erano molte più probabilità che prendessi me al posto suo" insistette lui.

Non si fidava.

Era troppo pensieroso e stava facendo troppe domande.

Ma io ero davvero incapace di rispondere alle sue domande.

Avevo visto quella balestra ed avevo pensato che sarebbe stato buono provare a fare qualcosa.

"Non mi credi, vero?" abbassai lo sguardo.

"Non lo so Jimin, è tutto molto strano, Jungkook avrà avuto i suoi motivi per fingersi umano, forse cercava la stessa cosa che stiamo cercando noi" iniziò, e all'udire quel nome sentii il mio cuore stringersi.

L'odio che ora provavo per un 'ragazzo' che mi aveva usato per due anni era talmente tanto che avrei avuto davvero la volontà di ucciderlo.

"Poi la stanza delle torture, Jimin, si apriva con la tua collana, perché?"

"La collana era di mia madre" mi difesi io, stringendo i pugni.

"Lo so che era di tua madre, ma allora dimmi, per quale motivo quando è morta, staccargliela dal collo è stata la prima cosa che hai fatto?" si avvicinò a me ma io indietreggiai impaurito.

"Volevo tenere qualcosa di suo, dato che non sarei potuto tornare a casa e probabilmente sarei morto dopo pochi istanti" ribattei.

"Sei sicuro che sia solo questo il motivo, Jimin?" insistette lui.

"Lei mi ha...mi ha sempre detto che in caso di necessità avrei...avrei dovuto prendere il suo ciondolo" mormorai con le lacrime agli occhi. "N-non lo so perché ma..."

"Ma?"

"Le ho dato ascolto e...Yoongi?" alzai la testa di scatto, ricordando un avvenimento che avevo sottovalutato per troppo tempo.

"Cosa?" mi guardò lui.

"Prima che mia mamma morisse...una ragazza mi stava per uccidere, insomma, era a contatto con la mia pelle, eppure non bruciava..." iniziai. "Poi mia madre l'ha uccisa ma quel Taehyung ha ucciso lei"

"Quindi?!" esclamò Yoongi spazientendosi leggermente.

"Non appena ho preso il ciondolo di mia madre, Taehyung mi ha afferrato il braccio e la sua mano..."

"Il ciondolo? No Jimin, non può essere quel ciondolo a bruciare noi vampiri, non ha nulla che possa ferirci" scosse la testa.

"No no no, e allora perché prima che lo prendessi non avevo effetto su quella ragazza? Non posso essere io, deve essere questo ciondolo, forse c'è qualcosa dentro che..." ma venni interrotto.

𝔅𝔩𝔬𝔬𝔡𝔶𝔪𝔬𝔬𝔫 𝔗𝔬𝔴𝔫 [𝔪.𝔶𝔤+𝔭.𝔧𝔪]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora