Capitolo 1: 29 settembre - 1° ottobre

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Giorno 1, martedì

... cavolo è successo?

Harry riprese coscienza e riuscì finalmente a concentrarsi su qualcosa. Il soffitto. Il soffitto era molto simile a quello... dell'infermeria.

Cavolo, non di nuovo, fu il suo primo pensiero.

Che è successo stavolta? fu il secondo.

Quidditch? No, non aveva indosso la divisa da Quidditch, e gli faceva male solo la testa. Non la cicatrice ma... tutta l'area intorno... anzi, tutta la testa. Un dolore martellante dietro agli occhi, nella parte posteriore, vicino al collo...

Sentì un lamento debole, si rese conto che non era stato lui a farlo, e ne cercò la provenienza.

Malfoy. Steso sul letto alla sua destra, che gemeva e aveva la faccia di uno che si fosse appena ripreso. Circondato immediatamente da un gruppo di adulti – Madama Chips, Silente, Lucius Malfoy – cosa?

"Harry!" Madama Chips lanciò uno sguardo a Harry quando una voce familiare parlò dalla sua sinistra. Harry si girò in fretta.

"Professor Lupin?"

Lupin sorrise. "Come ti senti?"

"Come se avessi bisogno di cioccolato," rispose Harry, disorientato, e Lupin sorrise. "Cos'è successo?"

Lupin infilò una mano in tasca, ne tirò fuori un pezzo di cioccolato e lo posò sul letto vicino a Harry mentre Madama Chips si affaccendava sopra di lui.

"Come si sente, Potter?"

"Bene, credo – mi fa un po' male la testa," iniziò Harry, e lei annuì frettolosamente.

"C'è da aspettarselo, ha ricevuto un grosso trauma. Coraggio, si metta a sedere," gli ordinò, piazzando una boccetta di pozione sul tavolo vicino al letto. "Mangi il cioccolato e beva la pozione nella boccetta. Cosa ricorda?"

Harry si mise lentamente a sedere, ancora confuso. C'erano molte persone nella stanza – non solo Silente, Madama Chips, Lucius Malfoy e Lupin, ma anche la McGranitt e Piton – e non riusciva a concentrarsi su una sola voce alla volta. Che sta succedendo?

"Non molto... Stavo – stavo uscendo da una classe, penso..."

"Quale anatema?" urlò Malfoy dall'altro letto, mettendosi a sedere. Harry notò che gli adulti erano visibilmente a disagio e aggrottò le sopracciglia. Sembrava che nessuno volesse rispondere. "Quale anatema?" chiese di nuovo Malfoy.

"Ragazzi," cominciò lentamente Silente. "Temo che siate stati... be', Legati."

Silenzio.

"Cosa?" chiese debolmente Malfoy.

"Sulla porta da cui siete passati c'era un Incantesimo di Legame, programmato per attivarsi in presenza di forti emozioni. Quando avete attraversato la porta stavate litigando su qualcosa, e..."

"No. Dio, no," Malfoy guardò gli adulti con occhi sempre più grandi: i loro volti riflettevano lo sguardo serio di Silente. "Non – non è possibile." Fissò lo sguardo sul padre, che strinse le labbra e annuì. Silenzio. "Non... che cazzo – non esiste! No!"

"Draco–" iniziò suo padre, e Harry si impaurì quando Malfoy lo interruppe e scese a fatica dal letto.

"No! Non può dire sul serio!"

"Signor Malfoy, mi dispiace, ma ne siamo sicuri," disse Silente.

"Cazzo! NO!"

"Un attimo, di cosa state parlando?" si intromise Harry. "Quale incantesimo di legame?"

Bond di Anna FugazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora