Giorno 17, giovedì
Draco si rigirò le Passaporte tra le mani, esaminandole pigramente mentre Potter e i suoi amici lo raggiungevano. Silente aveva dato a entrambi delle Passaporte speciali collegate alla loro camera da letto e ai rispettivi dormitori. Usandole, sarebbero stati in grado di muoversi da una stanza all'altra senza dover attraversare l'intero castello ogni volta che avessero dimenticato qualcosa in uno dei tre posti in cui avrebbero risieduto.
Draco diede un'occhiata incuriosita alla sala comune di Grifondoro. Ci era già stato il giorno in cui Potter aveva impacchettato le sue cose, ma non era rimasto abbastanza a lungo da coglierne interamente l'atmosfera. In quel momento, però, poté notare le sedie soffici, l'inevitabile disposizione dei colori rosso e oro, l'uso eccessivo di ritratti per coprire le pareti. Non era male. Anche se tendeva più alla comodità che all'eleganza, non era poi così male. Ci si poteva abituare. Anzi, sembrava che avrebbe proprio dovuto.
Tirò fuori i suoi libri. Non sentendosi esattamente pieno di energia, scelse Pozioni, su cui poteva sempre contare per mantenere la concentrazione. Il solo pensiero di mettersi a studiare Trasfigurazione gli faceva venire il mal di testa. Una materia spaventosamente difficile, insegnata da una professoressa spaventosamente priva del senso dell'umorismo. Si sarebbe addormentato nel giro di pochi minuti, e non ci teneva ad addormentarsi in mezzo a una folla di Grifondoro.
Si sentì ancora una volta grato a Piton per aver giustificato nel modo giusto il suo ritorno al dormitorio. Nella situazione in cui si trovava, non avrebbe voluto avvicinarsi ai Serpeverde, col loro istinto infallibile per cogliere la debolezza altrui. In questo modo, aveva potuto accettare di tornare a Grifondoro senza alcun danno alla sua immagine.
"Be', non passare tutto il tempo lì, Draco," gli aveva detto Pansy. "Anche a noi piacerebbe passare del tempo con te, e chi se ne frega se a Potter mancano i suoi amichetti. A dire il vero siamo un po' scocciati che tutti si preoccupino sempre solo dei bisogni emotivi del Povero Piccolo Potty. Questo posto non cambia mai."
"Verrò ogni tanto," aveva detto Draco. "Probabilmente quando sarò là passerò il tempo a studiare. Sono così indietro, cavolo."
"Davvero? Non andrai in ricognizione per noi – a scoprire le vili trame dei Grifondoro per dominare il mondo e così via?"
"Ti prego. Stiamo parlando dei Grifondoro. La loro idea di vili trame è 'lavoriamo sodo e mettiamo in pericolo le nostre vite senza alcun buon motivo'."
Draco lanciò una breve occhiata a Potter, che stava chiacchierando animatamente con alcuni studenti del terzo anno. Di cosa stessero parlando, Draco non aveva idea, perché aveva eseguito un Incantesimo di Silenzio non appena le buone maniere l'avevano reso possibile. Era un po' strano stare seduto in mezzo a un comitato di benvenuto piuttosto numeroso e non sentire nulla, ma di sicuro era meglio che parlare del più e del meno con gli amici di Potter.
Si immerse nello studio di Pozioni. Erano così indietro che il solo pensiero di cominciare a recuperare lo demoralizzava. Invece, aprì il libro alla sezione dedicata alle Pozioni Energetiche, anche se non dovevano ancora studiarle. L'indomani lui e Potter avrebbero preso delle pozioni di quel genere per aiutarli a restare svegli in classe, anche se avrebbero frequentato lezioni solo per metà giornata. Tanto valeva che capisse cosa avrebbe ingerito.
Questa letargia è davvero fastidiosa. Chi l'avrebbe mai creduto che resistere al dannato Anatema sarebbe stato tanto nocivo? Certo, gliel'avevano detto, e avevano anche letto il materiale sull'Incantesimo, ma leggere 'il paziente potrebbe provare un forte calo di energia per diversi giorni' e viverlo sulla propria pelle erano due cose diverse. Alzò gli occhi e pose fine all'Incantesimo di Silenzio quando Potter gli toccò il ginocchio.
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Bond di Anna Fugazzi
FanfictionL'ennesima storia in cui Harry e Draco sono costretti a stare insieme per cause al di fuori del loro controllo e poi succedono un sacco di cose che condurranno al Vero Amore. Perché ogni scrittore di H/D deve scriverne almeno una. Questa storia è st...