Giorno 61, sabato
Draco si stiracchiò pigramente e fece schioccare qualche vertebra. Lui e Potter si trovavano in biblioteca, erano arrivati a circa metà delle tre ore di studio e revisione degli appunti che avevano programmato, a cui sarebbe seguita una cena a Hogsmeade. Cena che Draco stava cominciando ad aspettare con impazienza quasi allarmante.
Non avrebbe dovuto averne così tanto bisogno, ma così stavano le cose. Aveva bisogno di allontanarsi un po' da Serpeverde e dalla tensione e dall'ostilità che vi regnavano; di allontanarsi da Grifondoro e dalla sua irritante, stucchevole dolcezza, visibile soprattutto nel modo in cui lo stavano trattando ultimamente. Quegli stupidi ignoranti credono di farmi un favore includendomi nella loro cerchia sociale. Dispiacendosi per me per quello che mi sta facendo la Casa di Serpeverde. Accogliendomi a braccia aperte, con una bella dose di 'Vedi quanto siamo nobili?' e un pizzico di nauseante 'Non ci sei grato perché ti siamo amici nel momento del bisogno?'.
Aveva voglia di lanciare una fattura a tutti.
Almeno non si sentiva più così tanto in imbarazzo in presenza dei Grifondoro che avevano preso parte al cerchio di guarigione. La McGranitt e Piton non erano stati un problema; salvare le vite degli studenti era quasi diventata una routine per gli insegnanti, durante i suoi anni a Hogwarts, e comunque non doveva stare in loro presenza in situazioni sociali. Blaise e Pansy gli avevano semplicemente fatto notare che sarebbe stato per sempre in debito con loro, non solo per l'incantesimo di guarigione, ma per essergli rimasti leali nonostante la caduta in disgrazia della sua famiglia con il Signore Oscuro. Ma per settimane intere si era sentito completamente vulnerabile, e il peso della gratitudine lo metteva a disagio quando si trovava insieme a Weasley, alla Granger e a Paciok. Trascorrere del tempo con loro era stato piuttosto sgradevole.
Alla fine ci si era abituato, ma la Casa di Grifondoro era comunque irritante. L'unico aspetto positivo della Torre in quei giorni era proprio Seamus Finnigan, col suo divertente imbarazzo per tutta la questione 'gay'. Distoglieva ancora lo sguardo, disgustato, quando vedeva Draco e Potter nello stesso letto, e non riusciva a restare nella stessa stanza quando loro si toccavano, e quando una volta Potter aveva dato un bacio a Draco, Finnigan aveva borbottato qualcosa tipo: "Potete andarlo a fare da qualche altra parte?", che aveva iniziato un round di spietata – e divertentissima – derisione del suo pudore da parte degli altri ragazzi di Grifondoro.
Per lo meno la sua mortificata omofobia era onesta. Stupida e provocata dai Babbani, ma onesta.
Be'... non completamente provocata dai Babbani. Anche molti Serpeverde avevano dimostrato di essere disposti ad abbassarsi all'omofobia, pur di contribuire a denigrare l'immagine di Draco e Potter.
"Malfoy, smettila," disse Potter con aria assente, appoggiando un mano sul collo di Draco senza alzare gli occhi dagli appunti di Aritmanzia.
"Cosa devo smettere?"
"Smetti di digrignare i denti. Rilassati." Potter iniziò a massaggiargli con fermezza il punto di unione tra il collo e la spalla. "Cavolo, quanto sei teso," mormorò, continuando a guardare i suoi appunti.
Draco abbassò un po' la testa, sorpreso da quanto gli piacesse quel semplice massaggio al collo, mentre la mano di Potter si spostava verso la nuca. "Che stai facendo?" chiese con curiosità.
"Cosa?"
"Con la mano. Non sembra un incantesimo normale..." smise di parlare, piegando la testa per dare a Potter più spazio di manovra.
Potter alzò lo sguardo, divertito, mentre la sua mano continuava a fare magie. "Non è un incantesimo, solo un massaggio al collo. Non te l'ha mai fatto nessuno?"
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Bond di Anna Fugazzi
FanficL'ennesima storia in cui Harry e Draco sono costretti a stare insieme per cause al di fuori del loro controllo e poi succedono un sacco di cose che condurranno al Vero Amore. Perché ogni scrittore di H/D deve scriverne almeno una. Questa storia è st...