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E fu così che Jimin rimase a casa da solo.
Appena i due ragazzi uscirono, scoppiò a piangere.
Pianse per Yoongi, pianse perché aveva mentito ai suoi amici, pianse perché non era per niente contento della sua vita.
Si sentiva inutile, neanche quel giorno era andato al lavoro.
Era solo un peso, soprattutto per il suo amico Taehyung, il quale cercava solo di dargli una mano e di farlo stare meglio.
Sentiva di non meritare tutto ciò che aveva; quella sensazione c'era sempre stata, ma era alleviata dalla presenza di Taehyung e, da qualche tempo, anche da quella di Jungkook.
Ma rivedere Yoongi gli aveva fatto crollare il mondo addosso. Non sapeva nemmeno perché lo avesse ascoltato.
Ora era a casa, da solo, a deprimersi.
Sentì suonare al campanello.
Si alzò dal letto, si mise una maglietta e si diresse alla porta
"Buongiorno" lo salutò la padrona dell'appartamento
"Mi dica"
"L'affitto entro giorno 9 ottobre. Questa è la quota, più i costi del parcheggio" lo informò la signora porgendogli una busta
"D'accordo, grazie"
"Buona giornata, Park"
"Anche a lei"
Jimin afferrò la busta ed iniziò a scrutarla, rimanendo fermo davanti alla porta, mentre la signora se n'era già andata.
Finì di leggere la lettera e quando alzò lo sguardo per chiudere la porta, si trovò davanti Yoongi, appoggiato allo stipite.
Credette di star sognando, forse era davvero troppo stanco.
Rimase fermo,con la bocca semiaperta per la sorpresa
"Jimin?"
No, non stava sognando.
Il suo cuore iniziò a battere come non mai e sentì le labbra improvvisamente secche.
Yoongi entrò nell'appartamento senza chiedere alcun permesso e Jimin non gli disse nulla.
Chiuse la porta.
Non sapeva come sentirsi, ma...Yoongi lo aveva cercato, era lì per lui
"Hyung"
Yoongi si voltò a guardarlo
"Sì?"
"S-sei qui per me?" chiese Jimin riuscendo a mantenere un contatto visivo
"Certo"
Yoongi si avvicinò a lui e gli posò delicatamente le mani sul viso, accarezzandolo.
Dei brividi percorsero la spina dorsale di Jimin.
Scese alle spalle, poi alle braccia e giunse ai polsi, vedendo che Jimin sussultava anche per un semplice tocco come quello.
Gli sollevò di colpo una manica e poi l'altra, scoprendo i segni che il ragazzo si era auto-procurato
"Aish"
Spostò il suo sguardo da quei segni a Jimin, il quale teneva il volto chinato.
Si vergognava, si vergognava per il suo aspetto, si sentiva ridicolo
"Jimin?"
Il ragazzo alzò il viso, viso che venne varcato da uno schiaffo da parte di Yoongi.
Gli fece male, non tanto il gesto, ma il fatto che fosse stato proprio Yoongi a farlo.
Iniziò a singhiozzare e calde lacrime lasciarono i suoi occhi.
Yoongi rimase impassibile, anche se dentro di sé stava morendo nel vedere Jimin in quelle condizioni.
Non lo aveva mai visto così e sapere che le sue condizioni erano dovute a lui lo faceva sentire un verme.
Quel ragazzo tanto solare e allegro che aveva lasciato per andare a Daegu adesso era davanti lui con solo i boxer ed una misera maglietta a coprire il suo corpicino tanto fragile, con i polsi sanguinanti, finiti così per la disperazione, che piangeva.
Si sentiva così male...

𝕭𝖊𝖙 ᵛᵐⁱⁿᵏᵒᵒᵏ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora