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La serata non finì in fretta per nessuno di loro. Dire che fu un disastro è dire poco.
Ma partiamo dal principio.
Dopo il cosiddetto ballo (che si stava lentamente trasformando in un porno velato) i tre ragazzi si erano seduti a bere, sudati ed eccitati.
Jungkook si sentiva in paradiso, mentre Jimin e Taehyung si sentivano strani e...confusi.
Tutti e due percepivano che la loro eccitazione fosse un qualcosa di strano, di diverso dal solito.
Non era solo Jungkook.
Da parte di Jimin, sentire la voce profonda di Tae gli aveva mandato gli ormoni alle stelle; per Taehyung, i gemiti di Jimin erano stati qualcosa di soddisfacente, anche se gli aveva imposto di zittirsi.
E poi Jungkook aveva fatto la sua parte.
Ma questa non fu l'unica cosa strana che accadde quella sera.
Stavano bevendo della birra e tra loro era calato un silenzio a dir poco imbarazzante, spezzato solo dal rumore dei loro ansimi.
Poi Taehyung parlò:
"Secondo me, dovremmo terminare qui la serata"
"E perché mai?" chiese Jimin quasi acidamente.
Perché sì: nonostante Jimin fosse confuso, voleva riprovare quella sensazione a tutti i costi
"Perché mi sento strano"
"Tu sei sempre strano"
"Stai zitto nano"
"Non giocare sulla mia altezza"
"E tu smettila di dirmi ciò che devo fare"
Jimin si avvicinò al volto del suo amico
"Non è colpa mia se non sai mai cosa decidere" fece in tono di sfregio
"Sai che c'è? Resta qui e fai ciò che vuoi, io vado a casa"
Tae spostò il suo sguardo su Jungkook, il quale non capiva esattamente il motivo della discussione
"Mi dispiace Kookie, spero di poterti rivedere"
Jungkook non ebbe il tempo di ribattere, perché Taehyung se ne andò e lasciò lì Jimin.
Non avrebbe mai dovuto farlo.

Jimin, ormai su di giri per la questione, prese Jungkook per un braccio, deciso a portarlo in una delle stanze che offriva il locale, al piano superiore
"Jimin?"
"Seguimi" impose il maggiore.
Jungkook aveva la mente annebbiata e non voleva nemmeno pensare lucidamente. Dopotutto, non gli dispiaceva affatto la situazione.
Jimin lo portò in una stanza, chiuse la porta a chiave, spinse Jungkook sul letto e gli si mise sopra, iniziando a baciarlo sul collo e facendolo ansimare.
Jungkook posò le sue mani sul sedere di Jimin, stringendolo leggermente e facendolo boccheggiare.
Jimin lo baciò sulle labbra per poi infiltrare la sua lingua nella bocca del più piccolo.
Era questo che il maggiore cercava in una persona. Ne era dipendente, era sempre in cerca di qualcuno che potesse dargli quelle uniche emozioni in grado di smorzare il suo cuore e la sua mente. L'unico che era stato in grado di farlo senza mai toccarlo era Yoongi, qualsiasi altro non sarebbe andato bene, non sarebbe riuscito a catturare al punto la sua mente, senza portare i suoi sensi allo stremo.
Ma Yoongi non era più con lui.

𝕭𝖊𝖙 ᵛᵐⁱⁿᵏᵒᵒᵏ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora