Chapter 18

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Dei raggi colpiscono il mio viso,mi alzo e comincio a prepararmi per andare a lavoro. Prendo il telefono e scrivo a Trent:
"Buongiorno💓".
Dopo essermi preparata vado a lavoro con un sorriso stampato in faccia.
"Hola gente" dico sorridendo.
"Mi devo preoccupare se sei in anticipo" replica Jason ridendo.
Lascio perdere e comincio a lavorare.
Dopo due ore nel locale entra l'ultima persone che avrei voluto vedere ovvero Stefan.
"Allison,possiamo parlare dopo che finisci il turno?".
"No,mai".
"Ti prego".
"Due minuti,non di più".
"Si,grazie" dice sorridendo e uscendo.
Perché ho accettato??
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Guardo l'ora e noto che sono le 2:00 di notte quindi chiudo il locale e aspetto Stefan che non tarda ad arrivare.
"Ehi".
"Su,parla" dico guardandomi intorno.
"I tuoi genitori verranno qui tra una settimana" annuncia.
Mi cade il mondo addosso,hanno avvertito lui e non hanno mai provato a contattarmi.
"Ti senti ancora con loro?"
"Si,non hanno mai voluto perdere i rapporti con me,per loro sono come un figlio".
Bastardi.
"Okay,perché sei venuto a dirmelo?"
"Per avvisarti,vogliono vederti".
"Dato che tu sei il loro tramite digli di non avvicinarsi e di risparmiarsi il viaggio".
"Come vuoi".
Gli faccio un cenno del capo e mentre mi incammino per andarmene lui mi afferra il braccio. Di colpo mi irrigidisco,pensando a quello che è successo tempo fa.
"Non provare a toccarmi" urlo prendendogli il braccio e staccandolo dal mio con forza.
"Volevo dirti un'altra cosa".
"Cosa?".
"Mi dispiace per tutto,davvero".
"Okay ma non devi più avvicinarti a me".
"Che succede qui?" Domanda una voce dietro di me.
Mi giro e vedo Trent con le mani in tasca che guarda Stefan in cagnesco.
"Dovevo solo parlarle,ciao bambolina" dice quest'ultimo.
Ho sentito in un sussurro "bambolina" ma forse l'ho solo immaginato perché non riesco a fidarmi più di lui.
"Andiamo dai" dico a Trent che però rimane fermo con la mascella tesa.
"Potevi dirmelo che doveva parlarti".
Ah,in effetti ha ragione ma non ho bisogno della guardia del corpo.
"Dovevamo solo parlare" mi difendo.
"Non potevi sapere se voleva solo parlare dopo quello che ha fatto".
"Non è successo niente".
"Allison,non voglio discutere ma ti poteva succedere qualcosa" replica con tono stanco.
Non ha tutti i torti.
"Scusa ma sono abituata a cavarmela sempre da sola".
Trent mi guarda,sorride e mi bacia.
Cominciamo a camminare verso il mio appartamento mentre parliamo:
"Cosa voleva?".
"Si è scusato e mi ha avvertito che i miei genitori, se così posso chiamarli, vogliono vedermi".
"E tu che vuoi fare?".
"Ovviamente non li vedrò".
"Forse dovresti".
Mi giro sconvolta verso di lui e lo guardo.
"Non puoi essere serio" dico scioccata.
"Forse vogliono scusarsi".
"Non mi interessano le loro scuse,mi hanno abbandonata".
Trent annuisce lievemente prima di riprendere a parlare:
"Per ogni cosa ci sono io,se deciderai di parlarci,chiamami".
"Certo" dico alzandomi sulle punte per baciarlo.
Mi squilla il telefono,lo prendo e noto un messaggio da un numero sconosciuto:
"Stiamo arrivando. Mamma."
Stefan gli ha dato il mio numero. Stronzo.
Spengo il telefono e lo rimetto in borsa con un velo di preoccupazione.

Quello che non ti ho mai detto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora