19.

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ArionxSkie
Richiesta da: @CristinaDiMaio5

Un tornado dai capelli blu corse subito nella stanza di Arion.
Non era molto distante dalla sua ma Skie sentiva quei pochi metri di distanza come se fossero chilometri.
Arrivata davanti alla porta sospirò,mettendosi le mani sulle ginocchia. Poi si aggiustò il fiocco del maglione.
Nello spazio,sebbene la navicella in cui viaggiavano fosse calda e accogliente,il clima era comunque molto diverso da quello del Pianeta Blu.
Spalancò piano la porta metallica,che produsse un suono sinistro.
La stanza era in penombra e stringendo i suoi occhioni azzurri Skie poteva vedere il corpo del suo migliore amico raggomitolato sul letto.
A volte si muoveva,in preda agli spasmi del pianto convulso che stava consumando.
Skie chiuse la porta dietro di sé e con passo felpato arrivò vicino alla branda e si sedette accanto a lui.
Quando sentì sprofondare il materasso Arion sollevò di poco la testa.
Con voce flebile e asciugandosi delle lacrime dagli occhi grigi sussurrò:
-Va'via,Skie. Ti prego.
Skie scosse fermamente la testa.
-Arion..so che questa scoperta ha lasciato un enorme vuoto dentro di noi.
Arion tirò su con il naso e la esortò a continuare.
-Però devi farti forza. Questo non è l'Arion Sherwind che conosco. Victor non vorrebbe mai vederti così ma vorrebbe che tu combattessi e ci aiutassi a ritrovarlo. Si sta avvicinando la finale del torneo e tu sei il capitano. Devi cercare di essere forte per la squadra e per lo splendido rapporto che hai  con lui.
Arion si issò e la guardò dall'alto,mentre lei era ancora seduta.
-Tu non capisci,Skie. Ora ho soltanto bisogno di starmene da solo,piangendo e ripetendomi quanto io sia stupido. Essere sempre forte,felice,sorridente..mi ha solo danneggiato,perché nessuno hai mai compreso che io avevo bisogno di aiuto. Non ce la faccio più. Mi dispiace.
Skie non rispose,lo fissò dritto negli occhi e scorse il demone della tristezza e del rancore che si nutriva dell'anima felice del suo amico. Arion,dopo la scomparsa di colui che tutti credevano Victor,non era più lo stesso.
Il legame con lui era fortissimo ma Skie capì che c'era altro.
La responsabilità nei confronti della squadra e della Terra,che ne avrebbe risentito se loro avessero perso il Gran Celestia,era tutta nelle sue mani e nessuno si era mai preso la briga di condividere con Arion questo peso.
Si alzò anche lei ed uscì dalla stanza. Lei era la sola a poter far tornare Arion come era sempre stato e sapeva anche come.

Si chiuse in cucina,vietando l'accesso a tutti coloro che volevano entrare. Skie sapeva essere veramente dura e testarda quando voleva e dalla scomparsa di Glacia faceva tutto il lavoro da organizzatrice da sola.
Skie non avrebbe mai mollato,questo lo sapevano tutti,ed era anche per questo che Jp capì subito perché l'amica era così presa dalla sua missione.
La blu lavorò tutto il pomeriggio,concentrandosi a lavorare l'impasto e a ricordarsi la ricetta. Cercò di farlo lievitare con un metodo che avevano imparato durante la loro permanenza nella galassia e quando lo infornò si concesse un attimo di pausa.

Perché stava facendo ciò? Perché,invece,non lasciava in pace Arion? Skie sapeva il motivo di questo suo grande affiatamento con quello che era il suo amico da sempre.
Semplicemente non riusciva a farne a meno. Da quando si erano conosciuti,Skie era sempre stata l'ombra dell'altro,camminando però affianco a lui in ogni cosa che faceva,mai dietro di lui. Non si sentiva intrappolata,dipendente da lui,lei era sempre stata libera di scegliere la sua strada.
Anzi,lei era conosciuta per essere una tipa solare e intraprendente e indipendente. Solamente che quando era con Arion le cose che faceva le venivano meglio. Il loro non era un rapporto di leader e seguito, ma di fratello e sorella.
Si perse a pensare questo mentre il rumore del forno la distrasse dalle sue osservazioni sul rapporto che aveva con Arion.
Tolse i biscotti dal forno e li impacchettò,utilizzando un nastrino blu.
Sorrise,pregustando il piano che aveva elaborato.

L'orologio satellitare segnava le 21.00. Skie sgusciò fuori dalla sua celletta e si recò in quella di Arion,mantenendo il pacchettino in mano.
Bussò,senza ricevere risposta.
Sospirò:Arion non poteva continuare a stare male,altrimenti anche lei avrebbe cominciato ad esserlo.
Entrò.
-Non ti ho dato il permesso di entrare,Skie.
La Blue non mollò,non avrebbe lasciato solo proprio in quel momento Arion.
-Ti ho portato l'okonomiyaki!
Gli occhi metallici di Arion si spalancarono a quella parola e un attimo dopo stava già finendo lo straordinario piatto che Skie aveva preparato.
-Ti ringrazio..è buonissimo.-mormorò con la bocca piena.
A Skie scappò un sorriso,vedendolo così sereno mentre mangiava. Sembrava di nuovo un bambino.
-Perché mi guardi così? Ho qualcosa sulla faccia?
Skie ridacchiò e scosse la testa,per poi togliergli il contenitore dalle mani e posarlo sulla scrivania.
-Volevo renderti un po'contento,volevo vederti felice. Arion,io non sopporto più questa situazione. Ti chiedo di perdonarmi perché non mi sono resa conto del peso che gravava su di te e la perdita di Victor ha accentuato tutto ciò.
Fece un lieve inchino.
Arion scosse la testa e si avvicinò alla finestra,osservando il nero dell'infinito spazio in cui erano immersi punteggiato da miriadi di stelle e pianeti dai colori differenti.
-Non è colpa tua.
Skie gli andò dietro.
-Si che lo è. Sono la tua migliore amica.
Anche lei si mise a guardare il panorama unico che le si prospettava davanti.
-A volte penso che siamo come questo cielo-la voce di Arion ruppe il silenzio-così variegato,così multiforme,ma così piccolo nella sua immensità.
Skie assentì,voltandosi a guardare la pelle abbronzata del ragazzo.
-Ma ciò che conta non è quanto noi siamo piccoli,ma quanta luce possiamo emettere per fiaccare il buio che incombe sempre nelle nostre vite. Avevi ragione,Skie. Ho perso completamente la testa,quando l'unica cosa che dovevo fare era continuare a colorare il mondo che mi ero costruito.
-Sono contenta del fatto che la pensi così.-disse sinceramente la blu.
Si sentì poi avvolta dalle braccia di Arion e ricambiò l'abbraccio,mettendo le mani dietro il suo collo.
-Ma sono convinto che per colorare un'enorme tela nera ci servano due colori.
Skie corrucciò le labbra.
-Ma cos-
Qualcosa di umido ma di incredibilmente morbido si poggiò sulle sue labbra.
Skie arrossì terribilmente e si ritrovò a ricambiare il bacio dolce e lento che le aveva dato Arion.
Le loro labbra sembravano incastonarsi perfettamente insieme,come se fossero nate per quello.
Quando si staccarono,la ragazza poggiò la fronte su quella del calciatore.
-In effetti,è più facile colorare quando si è in due.
Arion ridacchiò,tirandole delicatamente una ciocca blu.
-Ti amo,stellina.
La dolcezza di Arion investì Skie come una brezza marina e lei si inebriò di quella bellissima sensazione.
Alla fine era l'amore,quella cosa che da sempre la teneva legata a lui.
Lei annuì.
-Anche io.

-angolo autrice-
Ehilà! Mi dispiace non aver aggiornato per tantissimo tempo,ma proprio non avevo idee. Adesso sono tornata con questa dolcissima shot. Che ne pensate?
A breve arriverà una HiroMido,voi intanto chiedetemi altre coppie.
Manu :3

One-shots inazumiane! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora