5.

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Ranmasa
GabixAitor
Richiesta da: @CatMarty30

"Ti ho mentito Gabi. Io sono un Imperiale."
La frase che Aitor aveva pronunciato durante la partita gli martellava il cervello e non lo lasciava ragionare bene. Oltre ad essere uno spaccone maleducato era venuto anche a rovinare la sua squadra?
Non poteva permetterlo.
Aldilà della partita contro la Mare Lunare,finita con una loro vittoria,Gabi continuava a tormentarsi. Il suo ruolo di difensore era continuamente messo in discussione da quell'arrogante.

Aitor Cazador.
Era ciò che lo faceva più infuriare ma che allo stesso tempo lo incuriosiva ancora di più.
Così un giorno decise di seguirlo, dopo gli allenamenti.
Aitor non aveva amici così se ne andava da solo.
In effetti, Gabi era l'unico con cui parlasse. "Parlare" poi era un eufemismo. Non faceva altro che prenderlo in giro e deriderlo.
Per questo Gabi aveva deciso di farla finita con quella stupida farsa. Prese in fretta le sue cose, non salutò Riccardo ed Arion come al solito e si affrettò dietro il turchese.
Aitor sbucò in un paio di vicoli e poi si fermò.
Gabi arrestò la sua corsa dietro l'angolo.
Lo sentì singhiozzare.
Aitor stava piangendo?
-Perché mi avete abbandonato? -mormorava, fra i singhiozzi.

Aitor non aveva mai raccontato a nessuno di sé e Gabi scoprì quindi in questo modo che era orfano. Ora comprendeva lo strano attaccamento che Aitor provava verso di lui. Probabilmente aveva paura di perderlo come era già successo con i suoi genitori e non aveva sperimentato altra maniera con la quale esprimere il suo affetto se non attraverso scherzi e battutine.
Aitor si mostrava come un ragazzo calmo, tendendo ad ingannare gli altri.
Per sbaglio schiacciò dei sassolini e Aitor lo vide.
-Che ci fai qui?!-esclamò irritato.
-Aitor,io..-
Venne interrotto dal difensore che lo scostò malamente.
-Spostati. Non sono affari tuoi quello che faccio nella mia vita!
Lo lasciò li. Gabi era triste per la sua improvvisa reazione, ma sapeva cosa fare.

Aitor corse via quasi in lacrime, tirando su con il naso. Adorava Gabi ma non poteva sopportare che qualcuno si intromettesse nel suo privato. Ebbene sì, amava Gabi da quando era entrato nella squadra:quel suo carattere permaloso ma gentile glielo facevano apparire più bello.
Era solito chiamarlo "codini rosa" o "Barbie", giusto per vederlo incollerire.
La verità era che lui aveva paura di affezionarsi troppo a lui e poi successivamente di rimanere ferito da un suo ipotetico allontanamento e l'unico modo che conosceva per rapportarsi con il ragazzo era questo, in una sorta di protezione della propria interiorità già profondamente lacerata. Eppure gli sarebbe piaciuto moltissimo potersi aprire di più con il ragazzo che sentiva di amare più di quanto mai avesse fatto con qualcun altro.
Entrò in casa strascicando i piedi e si rinchiuse subito in camera sua, senza salutare nessuno.
La sua porta si aprì dopo pochi secondi e fece capolino suo padre adottivo, Jordan Greenway.
-Non ti ho dato il permesso di entrare. -disse lui,cercando le cuffie.
-Aitor,cos'hai? Io e Xav siamo preoccupati.
Lui abbassò la testa, rannicchiandosi sul letto.
-Non lo so. Credo di provare amore ma non so come si fa.
Jordan sorrise e si sedette accanto a lui.
-Non avere mai paura, mai. Qualsiasi cosa succeda tu affrontala a testa alta, senza rinchiuderti nel tuo guscio difensivo e senza accontentarti della vacuità di una relazione che potrebbe offrirti molto di più. Ti racconto un episodio che risale a quando avevo circa la tua età. Una volta, quando io e Xavier eravamo al FFI, notai che lui faceva pratica sempre più spesso con Mark Evans, il tuo allenatore, e non più con me. Avevo una paura assurda che mi lasciasse stare definitivamente, non sentendomi all'altezza delle sue aspettative, così iniziai ad evitarlo e a trattarlo male. Non feci mai un errore più grande, d'altronde, perché, nel tentativo di salvaguardare il superficiale rapporto che avevo con lui in realtà lo stavo solamente ledendo e corrodendo di più. Un giorno io e lui litigammo e gli confessai così l'amore che provo per lui. Lui ricambiava ed ero felicissimo, erano tutte paranoie, le mie, perché avevo scelto la strada più facile, chiudere gli occhi e costruirmi una realtà che invece non esisteva ed era frutto della mia testa. Per questo parla direttamente con la persona che ami, senza aver timore di nulla.
Aitor finalmente sorrise, rivedendosi a pieno nel giovane Jordan, e lo ringraziò di cuore.

La mattina dopo Gabi andò alla sede della squadra e trovò la professoressa Celia che sistemava dei fogli in alcuni cassetti.
-Buongiorno Celia.
-Buongiorno Gabi.-ricambiò lei.
Lui si morse le labbra, indeciso sul da farsi.
-H-hai visto Aitor?
-Aitor? Credo di averlo intravisto vicino al cancello.
-Grazie!
Fece per andare via ma Celia lo interruppe, persa nei propri ricordi.
-Sai, Aitor mi ricorda tanto un mio vecchio amico.
Gabi deglutì, in preda alla curiosità, agitando continuamente un piede.
-Chi?
-Si chiama Scott Banyan, probabilmente conosci il suo nome. Era stato anche lui abbandonato dalla sua mamma e non faceva altro che fare brutti scherzi a tutti in continuazione. Io lo rimproveravo per cercare di farlo cambiare e la più grande maturazione l'ho ottenuta attraverso la sua fiducia perché avevo avuto il coraggio e la forza di essere paziente con lui e di esplorare più a fondo il suo animo, diventandone una leale compagna.
Gabi rimase a bocca aperta.
-Scusami Celia..
Corse fuori, imbattendosi proprio in Aitor.
-A-Aitor!
-Gabi..devo parlarti.
-Anche io.
Andarono in un posto più appartato, entrambi ansiosi di poter dire la cosa sbagliata.
-Senti,io non volevo spiarti ma ho capito che sei così per una cosa che ti è successa da piccolo..non voglio offenderti o ferirti,solo che puoi fidarti di me!-disse il rosa tutto d'un fiato.
-Io volevo dirti invece che ho paura di perderti.

-P-paura di perdermi?
-Si.
Gabi fece sedere Aitor sull'erba,fra le sue gambe, poiché si ostinava a non volerlo guardare in volto.
-Eh, che fai?!
-Stiamo così..meglio che litigare, no?
Aitor rise timidamente.
-La verità è che ti amo, confettino.
Gabi sorrise,rossissimo,e lo baciò immediatamente, senza perdere altro tempo.
Aitor rispose prontamente e iniziò una danza di fuoco fra le loro lingue. La mano di Gabi si spostò sul petto del turchese ma lui lo fermò.
-N-non qui..-e ansimò.
Non potevano mai essere più felici.

-angolo autrice-
Spero che la shot sia venuta bene! Mi raccomando,votate e commentate per altre coppie :)
-Manu❤️

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