BOB
E' strano ma, nonostante i dolori al costato, sono riuscito a dormire e anche l'infermiera questa mattina mi trova migliorato.
Mio padre è andato a firmare i documenti per essere dimesso e non mi è stato raccomandato altro se non stare lontano dai guai e a riposo.
Mi chiedo come abbia passato la notte quel ragazzo.
Senza pensarci oltre, decido di andare in quel reparto a trovarlo prima di andare via, visto che mio padre perderà ancora un po'. Di giorno è più facile orientarmi per i corridoi e questa volta non mi tocca nemmeno arrivare fino alla sua stanza, visto che lo vedo in sala relax, con lo stesso camice e berretto di ieri sera.
Sta suonando la chitarra davanti un pubblico di poppanti, che però a quanto pare lo adorano.
Finito il suo intrattenimento inizia a raccogliere tutte le sue cose e vedendolo in difficoltà mi avvicino ad aiutarlo.
- Guarda un po' chi si vede! Bob giusto? Di nuovo da queste parti?
- Stavo andando via e passavo di qua per un saluto.
- Sei fortunato allora...
- A quanto pare... tu suoni?
- Mi diletto ogni tanto...
- Anche io suonavo, quando ero più piccolo.
- E perché hai smesso?
- Per mio padre è solo uno stupido passatempo quindi ho deciso di smettere.
Mi guarda col sorriso sulle labbra, come se sapesse a cosa mi riferisco.
Si accorge che mi ferma a fissarla e con educazione mi chiede:
- Vuoi provarla?
Me la porge prima che io possa rispondere e io non esito ad afferrarla! E' molto che non suono, ma sembra solo ieri che ne ho tenuta una in mano.
E' una semplice acustica, personalizzata da qualche adesivo della Stanford University e del gruppo degli Eagles.
Provo gli accordi e quel suono mi fa tornare indietro nel tempo.
- Non sembri così convinto di aver smesso!
Questo ragazzo non mi conosce, ma ha un modo di fare così strano che riesce a prendermi. Gli porgo la sua chitarra, così da essere pronto per andarmene.
- Beh io adesso devo proprio andare.
- Sono felice di averti rivisto! E... Bob... cerca di non metterti più nei guai!
Mi incammino verso il corridoio, per poi rivoltarmi verso di lui.
- Alexander? Mi chiedevo... si ecco mi chiedevo se ti secca se qualche volta passo di qui per suonare insieme, io e te?
- Mi offenderei se non lo facessi Bob!
Un sorriso smagliante gli si forma in volto e io sorrido di ricambio. Sembra proprio un bravo ragazzo. Ritorno nella mia stanza, ancora per poco e come immaginavo mio padre ancora non c'è.
Mio padre è tornato alla sua vita, circondandosi del suo lavoro, mentre Miranda ha ben pensato di lasciare i suoi studi in medicina per girare il mondo... così dice... lasciandomi qui da solo.

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Albachiara 2
ChickLitSEQUEL DI ALBACHIARA " La nostra storia poteva sembrare la classica storia di un amore impossibile. Ero attratto da tutte le cose sbagliate: alcool, droga, le corse. Ero un ragazzo senza Dio e senza ideali. Ho vissuto per anni nel nulla e mi stava b...