CAPITOLO 28

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Dopo due giorni da quella discussione ha continuato a mantenere la parola data... ovvero  "darmi del tempo per pensare e decidere".

Tutto questo è assurdo! Quelle parole suonano più da minaccia a quanto vedo! Se non sceglierò la sua opzione, cioè abbandonare quella palestra, lui continuerà a non farsi sentire ignorandomi. In questi momenti dimostra quanto non sia maturo nonostante faccia il duro.

Mi ha sempre chiesto fiducia, ma a quanto pare lui non è poi così disposto a concederne a me.

Ora che ci penso... non ho avuto nemmeno modo di fargli sapere la bella notizia sui miei corsi.

La serata credo proseguirà così, mantenendosi umida e piovosa, proprio come tutto il resto della giornata. A lavoro si può dire che ormai il più è fatto, proprio come su richiesta del Signor Davis, con questi ritmi probabilmente riusciremo ad essere operativi al pubblico già dal mese di Gennaio.

Le prime tappe che ha scelto riguardano l'Italia, in onore della moglie che era italiana. Questo mi consentirà, almeno in parte, di visitare luoghi che fino ad ora io ho potuto visitare solo con la mente e la fantasia, anche se nonostante tutto so che devo restare con i piedi per terra visto che saranno solo delle ottime imitazioni.

Dopo tutte queste ore di lavoro, mi accorgo che si è fatto tardi ma preferisco continuare a tenermi occupata con la mente ancora per un po', per questo motivo ho deciso di trattenermi ancora qualche ora.

- Ancora qui Signorina Marcie! Tutti gli altri sono andati via già da un po'!

- Salve Byron!

- Ha intenzione di fare tardi come ieri? Non mi piace saperla tutta sola di ritorno sul treno.

- Stia tranquillo Byron, per oggi ho quasi finito.


In realtà il mio lavoro è terminato qualche ora fa ma, è più forte di me, non posso fare a meno di consultare queste meraviglie.

Questo luogo è stato pensato al dettaglio, e ciò include anche una biblioteca rifornita di un eccellente archivio digitalizzato che ormai amo consultare tutte le volte che mi è possibile. Devo dire che questo è l'orario perfetto! Oltre me e Byron, in giro per il palazzo, non c'è più nessuno.

Byron è l'uomo della vigilanza notturna e abbiamo avuto feeling fin da subito, avrà una cinquantina di anni ed è un tipo di poche parole che ti lascia il giusto spazio.

Ormai fuori è già buio da un po' e forse sarebbe ora di andare, approfittando della pioggia che ha smesso di cadere concedendo una tregua.

Dovrei arrivare in tempo per il treno delle diciannove.

- Buona serata Byron!

- Arrivederci Signorina, alla prossima settimana.


Non mi ci abituerò mai al fatto che non vuole sforzarsi di darmi del tu, alla fine ho dovuto cedere alle sue buone maniere una volta capito il suo modo di fare stile vecchia scuola.

Con un cenno della mano lo saluto prima di immettermi fuori dalla porta girevole del palazzo.

Approfitto della tregua dalla pioggia per fare una passeggiata a piedi fino alla stazione centrale.

Una volta fatto il biglietto non mi resta che aspettare un paio di minuti prima dell'arrivo del mio treno, così per perdere tempo decido di controllare un'ultima volta il telefono per assicurarmi di non aver ricevuto chiamate o messaggi da Bob.

Ovviamente non ho sue notizie! Domani dovrò ricordarmi di chiamarlo per insultarlo... non ci si comporta così! Risistemo tutto in borsa e inizio a prepararmi andando verso il binario.

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