CAPITOLO 14

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Mi porge la mano per aiutarmi a scendere dalla macchina, facendomi strada.

Le enormi finestre rendono ben visibile l'interno della casa già dall'esterno e intanto lui mi guarda con un sorriso soddisfatto per il mio stupore.

- Tu vivi qui?


Annuisce e, dopo essersi spazzolato i capelli per farsi coraggio, mi porta dentro. L'interno dell'abitazione è essenziale e ovviamente tutto è ordinato e al suo posto.

- Vieni, andiamo in camera mia... qui potrebbe sentirci mio padre.


Mi porge la sua mano per fare in modo che io lo segua e intanto io continuo a guardarmi intorno restando esterrefatta. Lungo il corridoio, attraverso i finestroni, si riesce a vedere tutto ciò che ci circonda all'esterno.

- Oltre la piscina, in quell'appartamento, vive Walter con la sua famiglia.

- Ah...


Finalmente arriviamo nella sua stanza, stenta ad entrare come se fosse insicuro e una volta dentro posso affermare con certezza che è più grande del salone di casa mia!

Non so cosa sia peggio... se il fatto che la stanza sia così grande o se al suo interno abbia un tavolo da biliardo e uno spazio relax con un mini cinema e diversi divanetti.

Mi accorgo che, mentre ammiro tutto ciò, lui resta fermo a fissarmi.

- Se vuoi... puoi esprimere un giudizio!

- Io... io non saprei che dire... perché hai deciso di portarmi qui... solo adesso?

- Perché ti amo! E perché è giusto che tu inizi a capirci qualcosa... a capire me!


Osservo lo spazio che mi circonda, avvicinandomi verso le finestre e lì vicino c'è appeso un sacco... lo sfioro immaginando lui qui che si allena a tirare pugni, ma lui interrompe i miei pensieri.

- Per quando non posso andare in palestra... mi serve avere la certezza che io possa sfogarmi in qualsiasi momento, sai quando ne ho di bisogno.


Gli sorrido in risposta a ciò che mi ha detto visto che già lo avevo immaginato prima ancora che mi desse spiegazioni. Sul comodino accanto al letto c'è solo una foto, lui e Miranda erano piccoli e ad abbracciarli ci sono sua madre e suo padre. Mi avvicino prendendola in mano.

- Eravate piccoli...


Alzo lo sguardo per rivolgerlo a lui e me lo ritrovo accanto, pronto a prendermi dalle mani la foto e riposarla al suo posto.

- Non siamo qui per vedere foto Marcie... vuoi sapere o no?

- Come dovrei capirti allora... sentiamo?


Si siede sul bordo del suo letto, visibilmente rassegnato e pronto a parlare.

- Chiedi pure... avanti... sarò un libro aperto per te!


Fantastico! Finalmente si aprirà di più con me spontaneamente.

- Perché Tyler ti odia? Cosa puoi avergli fatto di così grave?

- Gli ho portato via il suo grande amore...


... Ecco adesso non sono più così sicura di essere davvero pronta ad ascoltare questa storia...

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