CAPITOLO 7

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BOB

Ma come ha potuto dirle una cosa del genere!

Sono talmente avvilito che potrei staccarmi i capelli per quanto li sto tirando con le mani.

- Bob non le dirò nient'altro... ho preso la mia decisione!

- No! Tu non capisci! Adesso penserà che sono stato io a chiedertelo, per poterla avere sotto controllo!

- Vedrai che non è così. E' una ragazza intelligente... sa che non mi chiederesti questo e sa anche che non le avrei chiesto una cosa del genere se non l'avessi ritenuta valida per questo compito. Puoi stare tranquillo.


Mio padre rende tutto così facile, ma in realtà non si rende conto che la nostra storia è sul filo del rasoio.

Torna dai suoi ospiti lasciandomi qui per pensare a ciò che mi ha detto.

Mi si avvicina la ragazza del bar e io ne approfitto per richiamare la sua attenzione e farmi portare un altro scotch.

- Hey Davis... è tutto ok?

- Ethan non è aria!

- Faccia un altro di quello che ha preso il signore qui accanto.


Si mette di spalle sul bancone di fianco a me, in attesa dei nostri bicchieri. Attira la mia attenzione subito, indicandomi il centro della sala col dito.

- Certo che oggi Fitz ha sorpreso un po' tutti... non credi!


Mi volto e guardo in quella direzione, dove mi accorgo che c'è lei che balla col padre in mezzo ad altre persone.

- Ethan se devi fare battute anche tu... sappi che non è il momento!

- Non è una battuta Davis! E' un dato di fatto... comincio a pensare che dai troppo per scontata quella ragazza... e invece è una sorpresa dopo l'altra.

- Ecco a voi i due scotch senza ghiaccio.


La ragazza li appoggia davanti a noi e Ethan ne afferra uno, allontanandosi con il bicchiere in mano verso il suo tavolo.

Il giorno che ho visto Marcie per la prima volta non facevamo altro che prenderla in giro, dava l'impressione di essere la classica ragazza acqua e sapone, troppo perfetta per accontentare sempre i suoi. Da allora è passato un po' e la mia opinione si è capovolta, so che non è assolutamente come i nostri occhi la vedevano.

Vulnerabile... proprio così... la vedevo così vulnerabile, che il solo fatto che mi tenesse testa mi spingeva ad interessarmi a lei.

Forse è vero, la do troppo per scontata, quando in realtà scontata non è!

Ritorno al mio posto, con al centro dei miei pensieri Marcie, la mia piccola Bianca... oggi più che mai... un sorriso mi scappa dalle labbra per il vestito che indossa.

Una volta seduto, dovrei ascoltare come tutti gli altri il discorso di mio padre e invece mi trovo a farmi compagnia il dubbio di che opinione si sia fatta sulla proposta di mio padre. Cerco di incrociare il suo sguardo, so che sta evitando il mio e so che questo la imbarazza, ma credo che potrei impazzire se adesso non mi rassicura del fatto di non pensare che io voglia minimamente controllarla.

Potrebbe essere arrabbiata per questo?

Guardami... piccola guardami...

Come se mi avesse sentito, posa il suo sguardo su di me per un solo secondo. Uno sguardo che dice tutto. E' arrabbiata... anzi per meglio dire sembra infuriata!

Albachiara 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora