CAPITOLO 30

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BOB

Questo è il mio posto nel mondo: sotto una coperta con la donna che amo qui tra le mie braccia.

Siamo rimasti su quel tappeto per ore, fino a quando è crollata per la stanchezza di tutta la giornata movimentata che ha vissuto e io ho deciso di portarla a letto.

So che quando si uscirà nuovamente l'argomento di Tyler e della palestra sarà una bomba ad orologeria, ma per il momento mi godo tutto ciò che mi circonda, inclusa la sua visione mentre dorme beatamente.

Ad un certo punto della notte, devo essermi addormentato anche io visto che riaprendo gli occhi mi accorgo che si è fatto già mattina e mi ritrovo i suoi occhioni sorridenti davanti.

- Buongiorno mia piccola Bianca!


Mi studia, come solo lei sa fare, restando appoggiata sul mio petto.

- Il ginocchio? Fa male?

- Sono più forte di quanto tu creda Davis!

- Non l'ho mai dubitato.


E' la verità! Credo di non aver mai conosciuto nessuna ragazza più forte di lei. Sa sopportare e affrontare tutto nel migliore dei modi.

- Che impegni hai per oggi?


Fa finta di pensarci su e poi risponde facendo spallucce.

- Che io sappia nulla di urgente... i miei dovrebbero tornare questa sera da Los Angeles.

- Los Angeles?


Questa notizia mi lascia sorpreso... ma in negativo. Non credevo che fosse rimasta da sola in questi giorni.

- Si sono andati a trovare mia nonna.

- E tu sei rimasta da sola per tutti questi giorni?


Annuisce come se non ci fosse nulla di strano. Mi ribolle il sangue se mi soffermo a pensare che ha lavorato fino a tardi in questi giorni e che poi quando tornava a casa non c'era nessuno ad aspettarla.

Ora capisco le parole di Sean quando mi ha detto di far pace con me stesso ed essere più presente per lei.

Credo non abbia mai tifato molto per me Sean, ma forse adesso che stiamo più a stretto contatto si sarà reso conto di quanto io la ami sul serio e che darei anche la vita, se solo servisse.

In questi giorni ovviamente, anche se ho preferito lasciarle lo spazio che le serviva, chiedevo al suo amico e quando gli impegni me lo permettevano la aspettavo sotto casa per assicurarmi che stesse bene fino a quando la luce della sua stanza non si spegneva. Ma tutto ciò ovviamente posso tenermelo per me.

So perfettamente perché ho voluto del tempo e adesso che ne sono convinto so anche che non voglio più aspettare.

- Perfetto allora avvisa i tuoi di non preoccuparsi se tornando a casa on ti vedono. Avvisali che tornerai domenica sera, resta con me.

- Cosa hai in mente Davis?

- Ti fidi di me?

- Credo di avertelo dimostrato in più occasioni, ma...


Ci pensa su un attimo, un secondo preciso, prima di accontentarmi.

- Ok. Va bene, li chiamo subito. Aspetta! Non ho più il telefono con me...

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