Capitolo 7-3

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Lily aveva impiegato qualche giorno a trovare il momento giusto, ma finalmente aveva l'occasione di parlare con Remus a quattr'occhi. Erano soli in cucina. Molly e Arthur erano andati a dormire subito dopo cena, Sirius era andato a dar da mangiare a Fierobecco nella stanza di sua madre e James l'aveva seguito.

Mentre asciugavano piatti e bicchieri, Lily affrontò l'argomento. "Allora, che cos'è che non dici?"

Remus alzò uno sguardo stupito verso di lei. "Non so di cosa parli."

"Andiamo, Remus. Ho visto come mi hai guardata l'altro giorno, quando parlavamo di Sara. Quando ho detto che mi domandavo come mai Sara avesse deciso di diventare un'Auror, hai fatto una faccia come se non fosse una buona idea parlarne. Quindi?"

Remus sospirò e posò lo strofinaccio. "Ti va un tè?"

Lily fece spallucce. "Certo, se serve a scioglierti la lingua beviamoci questo tè."

Remus prese tempo mettendo il bollitore sul fuoco, preparando la teiera e le tazze di un elaborato servizio di porcellana con lo stemma della famiglia Black. Lily non avrebbe voluto forzargli la mano, ma voleva conoscere tutta la storia e se nessuno si preoccupava di raccontarla, che altro le restava da fare se non chiedere?

Finalmente Remus posò due tazze colme di tè nero sul tavolo e sedette accanto a lei. Gettò un'occhiata in direzione della porta, poi si voltò a guardarla. "Non so da dove cominciare. Cosa vuoi sapere?"

"Perché hai fatto quella faccia? Che cos'è successo dopo che... Dopo." Non riusciva a dirlo ad alta voce, era già abbastanza difficile pensarlo.

Remus strinse le mani attorno alla tazza, lo sguardo fisso sul liquido ambrato. "Lily, devi provare a metterti nei nostri panni. Per me è stato terribile. Voi eravate morti e, per quel che ne sapevo, era morto anche Peter. Ma il peggio era sapere che la causa di tutto era stato Sirius. Ero a pezzi. Eppure, intorno a me erano tutti euforici per la caduta di Voldemort. Non sapevo che cosa fare. Non riuscivo più a dormire. Poi mi sono ricordato che c'era un'altra persona che doveva sentirsi anche peggio."

"Sara."

"Esatto. Se io ero a pezzi, puoi provare a immaginare come stesse lei. Non che la vostra morte non sia stata un duro colpo per me. È stato atroce e inaspettato. Ma io ero più— come posso dire— scafato rispetto alla morte e alla violenza. Lei no, non aveva mai visto da vicino quanto Voldemort potesse essere devastante. Non faceva parte dell'Ordine. Non aveva visto i suoi membri venire decimati. Quando sono andato a trovarla a Hogwarts mi sono spaventato."

Lily sentiva le lacrime pizzicarle gli angoli degli occhi. Il tè giaceva dimenticato accanto alla sua mano, posata sul tavolo. "Spaventato? In che senso?"

"Sara era in infermeria. Sembrava un fantasma. Aveva smesso di mangiare. Parlava appena. Sembrava un guscio vuoto. Nel giro di una notte, la ragazza allegra e vivace che avevo imparato a conoscere era scomparsa. Tutto quello che rimaneva era un involucro pieno di dolore. Credo che non si sia lasciata morire solo perché non aveva la forza di opporre resistenza a Madama Chips, che continuava a somministrarle pozioni per evitare che deperisse ancora di più."

"Dio mio."

"Già." Remus sospirò e chiuse gli occhi un momento. "Quando sono andato a trovarla, ho dovuto dirglielo. È stata una delle cose più difficili che io abbia mai dovuto fare."

"Cosa? Che cosa le hai detto?"

Remus si voltò a guardarla. Nei suoi occhi c'era un dolore che Lily non aveva mai visto. "Che Sirius era il vostro Custode Segreto." Lily si portò una mano alla bocca. "Non volevo rischiare che lo venisse a sapere da altri. Sarebbe stato ancora peggio. Non so se fosse la cosa giusta da fare, onestamente. Non ero granché lucido nemmeno io."

Lily posò una mano sulla spalla di Remus. "Probabilmente è stato meglio così, era giusto che lo sapesse." Lily ci credeva davvero. Aveva consigliato a Sirius di dirle la verità, prima di diventare il loro Custode Segreto. Tuttavia, capiva perché non l'avesse fatto. Aveva troppa paura di metterla in pericolo.

Remus raddrizzò la schiena e distolse lo sguardo, tornando a concentrarsi sul tè. "Che fosse la cosa giusta o no, sono andato a Hogwarts e gliel'ho raccontato. Puoi immaginare come l'abbia presa."

Lily in realtà stentava a immaginarlo. Si sentiva responsabile. Se lei e James non avessero chiesto a Sirius di aiutarli, non sarebbe successo niente.

Remus riprese a parlare. "Quello che non mi aspettavo era la sua reazione. Rifiutò di rimanere a Hogwarts, così la portai con me a Londra. Non avevo idea che sarebbe andata a finire in quel modo, ma alla fine rimase a casa mia per quasi tutto il resto dell'anno. Silente e Madam Chips erano convinti che fosse una buona cosa. Il suo rifiuto di restare a scuola era il primo segno diverso dalla più totale apatia che avesse mostrato da giorni, ma una volta arrivati a Londra è tornata a chiudersi. Ci sono voluti mesi prima che tornasse a una sembianza di normalità."

Lo stomaco di Lily si strinse in un nodo mentre immaginava la scena. Remus e Sara nella stessa casa, chiusi in loro stessi, soli e distrutti. Come aveva fatto ad andare tutto storto a quel modo? "Che cosa è successo dopo?"

Remus si strinse nelle spalle. "Sono riuscito a convincerla a ricominciare a studiare per i MAGO. Non ne voleva sapere di tornare a Hogwarts, ma poteva conseguire i MAGO sostenendo gli esami al Ministero. Una volta preso il via, Sara si è buttata nello studio anima e corpo. E allora ho capito. Per farla uscire da quel guscio dovevo trovarle qualcosa da fare. È stato quando l'ho accompagnata al Ministero per gli esami che ho avuto l'idea. C'era una parete coperta di annunci e uno riguardava gli esami di ammissione per l'Accademia degli Auror."

"E hai pensato che fosse un buon modo per tenerla impegnata?"

"Sì, non c'è formazione più impegnativa che si possa intraprendere dopo Hogwarts."

"E lei ha accettato? Così?"

Remus sorrise, ma gli occhi erano tristi. "L'ho iscritta senza dirglielo. Il giorno dell'esame l'ho portata al Ministero con una scusa, le ho dato i documenti e l'ho praticamente spinta dentro."

"Cosa?"

"Ovviamente si è arrabbiata. Ma poi ha sostenuto l'esame. Ed è entrata." Lily era senza parole. Sara era diventata un'Auror praticamente per caso, solo perché Remus l'aveva spinta a farlo. Incredibile. "Ora capisci perché non volevo parlarne davanti a Sirius? Si tortura già abbastanza così. Non c'è bisogno che sappia quanto Sara sia stata male."

"No, certo." Lily stava cercando qualcosa da dire, quando dall'ingresso arrivò il lamento del ritratto della Signora Black. Guardò Remus. "Tonks." Doveva essere tornata dal Ministero.

Black & White - Una Fan Fiction su Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora