Capitolo 14-2

261 16 0
                                    

Aveva rivisto Sara.

Era stata lì, nella sua casa.

Avevano parlato.

E l'aveva toccata.

Sirius doveva continuare a ripeterselo nella mente, perché una parte del suo cervello rifiutava di crederci. Invece era successo veramente. Ed era stato incredibile.

E lui stava andando fuori di testa. O si stava trasformando in un adolescente con una cotta. Perché era bastato prenderle la mano, chiacchierare con lei qualche minuto, respirare il suo profumo, per rendersi conto di subire il suo fascino come quando aveva vent'anni.

Non che avesse avuto molti dubbi in merito. Ma forse non era stato del tutto preparato alla potenza con cui quel sentimento l'avrebbe travolto.

E riecco l'adolescente con la cotta.

"Sirius?"

Ma che cosa fare adesso? Non aveva mai creduto possibile che la sua innocenza venisse dimostrata. Poi non aveva creduto che lei avrebbe accettato di far parte dell'Ordine e nemmeno che avrebbe desiderato incontrarlo. Invece era successo. Tutto quanto era successo. Nel corso di qualche giorno era cambiato tutto e lui non sapeva cosa fare.

"Sirius?"

Un momento era convinto che la cosa migliore fosse procedere con calma, un passo alla volta. Erano entrambi persone molto diverse da quando si erano lasciati quindici anni prima. Ma il momento seguente si ricordava che avevano sprecato quindici anni, per Dio. Quindici anni. Non aveva voglia di aspettare, di fare le cose con calma. Ma perché? A beneficio di chi?

E poi c'era tutta la questione della riservatezza e i segreti con il resto dell'Ordine. Ma perché per una volta le cose non potevano essere semplici.

"SIRIUS!"

"Che c'è?" Sirius si voltò verso James.

"Ti sto chiamando da mezz'ora. Sei su questo pianeta? Devi dirmi cosa vuoi fare con questi?"

Mentre Remus e Lily ridacchiavano sotto i baffi, Sirius sbuffò e si avvicinò a James che stava suddividendo una serie di giornali e riviste su un tavolo.

Erano in quella che suo padre aveva sempre pomposamente definito la biblioteca di casa Black e stavano tentando di venire a capo dell'enorme mole di tomi che conteneva. Sirius però faticava a restare concentrato. Aveva giusto un paio di cose per la testa.

Mentre con James cercava di decidere se valesse la pena tenere tutte quelle vecchie copie della Gazzetta del Profeta, Lily passò alle sue spalle e gli sussurrò, "Ti ricordo che non puoi deludere Hermione. Questo lavoro richiede tutta la tua attenzione." La risatina che seguì però rovinò l'effetto del rimprovero.

Sirius si sfregò gli occhi con le dita e cercò di tornare al presente, mettendo in un angolo della mente tutti i pensieri riguardanti Sara. Tuttavia non poteva mettere da parte quella sensazione di vuoto allo stomaco, né il fatto che la mano con cui aveva stretto quella di Sara continuasse a formicolargli.

Lily però aveva ragione, Hermione non lo avrebbe mai perdonato se non avesse svolto per bene quel lavoro in biblioteca.

Durante le vacanze di Natale, la Signora Weasley aveva detto di voler pulire la biblioteca, la stanza più grande della casa di famiglia dei Black. Una volta sistemata a dovere e disinfestata da qualsiasi cosa di pericoloso sarebbe potuta diventare la sede delle riunioni dell'Ordine della Fenice, una sede a suo parere più consona del tavolo della cucina.

Sirius si era dichiarato d'accordo con lei. Per una volta, era possibile che la stanza in questione non fosse proprio una camera degli orrori. La biblioteca era sempre stata il regno di suo padre, più che di sua madre. Per questo, probabilmente, conteneva solo vecchi libri, pericolosi per il contenuto magari ma non di per sé. Sirius aveva autorizzato la Signora Weasley a farne ciò che voleva, incluso bruciarli tutti.

Alle sue parole però, Hermione era rimasta scandalizzata e sconvolta. Era impallidita e, con la voce tanto indignata da ricordargli la McGrannit, gli aveva detto che, piuttosto che consentirgli di buttare tutti quei libri, li avrebbe presi lei, anche a costo di portarseli tutti a Hogwarts. E così, visto tanto risentimento, Sirius non si era più sentito di prendere il riordino della biblioteca tanto alla leggera e aveva rimandato e rimandato.

Ora che il giardino di Grimmauld Place era di nuovo in condizioni decenti, però, non aveva più scuse. L'impresa tuttavia era poderosa. Suo padre aveva raccolto negli anni una collezione considerevole, composta non solo di testi di magia oscura, ma anche di storia magica, genealogia delle grandi famiglie di maghi fino agli agli albori della civiltà, incantesimi e pozioni di ogni genere, insomma una biblioteca di tutto rispetto che meritava di essere ripulita e, a sentire Hermione, catalogata.

Anche Lily sembrava condividere questo parere e passava più tempo a sfogliare gli spessi tomi, meravigliandosi per il contenuto, che ad aiutare i lavori.

"Guardate questo," disse con gli occhi sgranati. Si alzò dalla posizione accovacciata che aveva assunto per esaminare uno scaffale in basso e avanzò verso il centro della stanza, un librone rilegato in pelle rossiccia tra le mani. "Non conosco nessuna di queste pozioni. E dire che io ne conosco parecchie. Dev'essere un libro davvero antico."

Remus le si avvicinò per guardare mentre James alzava gli occhi al cielo. "Lily, se leggi ogni libro che trovi non riusciremo mai a finire di pulire."

"Lo so, è che sono così affascinanti!"

"Affascinanti?" Sirius tossicchiò spazzando via uno spesso strato di polvere da un libro rilegato in velluto blu notte. "Più che altro li trovo inquietanti."

In realtà, non era del tutto vero. Per quanto non fosse mai stato un accanito lettore, la conoscenza aveva sempre esercitato un potente fascino su di lui. Forse era uno dei pochi tratti che condivideva con suo padre. Ammonticchiare libri in giro per la grande stanza, suddividendoli per genere e argomento, aveva un sapore diverso da quello provato mentre gettava via i cimeli collezionati da sua madre. Era quasi... rilassante.

Il fatto che verso suo padre non avesse provato l'odio profondissimo che invece aveva sempre caratterizzato il rapporto con sua madre di certo era d'aiuto.

Forse se avesse sposato una persona diversa sarebbe stato anche un padre diverso. E forse lui non sarebbe dovuto scappare di casa. Forse avrebbe avuto una famiglia da cui tornare, a cui presentare gli amici, magari una fidanzata. Sara, per esempio.

Ma sua madre era quello che era e suo padre non aveva mai avuto né la forza né la volontà per contrastarla. Era stato per lui molto più semplice lasciare che fosse sua moglie a gestire la casa, la famiglia, l'educazione dei figli, per lasciarlo ai suoi passatempi e alla sua indolenza. D'altra parte quello che Walburga aveva preteso dal matrimonio era stato semplicemente il nome e il lustro ancestrale dei Black, del marito in realtà le era sempre importato poco.

"Oh per Merlino! Guardate questo!" Lily aveva di nuovo il naso seppellito tra le pagine di un libro. Questa volta si trattava di un volume sottile come una rivista e rivestito di seta verde prato. "Ne avevo solo sentito parlare. Non l'avevo mai visto dal vivo. Alcuni credono che nemmeno esista davvero."

"Che cos'è?" Remus si avvicinò per guardare il libricino che Lily stava accarezzando con timore reverenziale.

"Anche questo è un libro di pozioni. Sono le primissime ricette di alcune delle pozioni più potenti e complesse, le versioni originali, capisci? Sirius? Sirius!"

Sirius aveva gli occhi rivolti alla scena ma era come se il cervello non registrasse quello che vedeva. La sua mente era troppo impegnata. Tra i ricordi non proprio piacevoli della sua famiglia e le riflessioni, molto più piacevoli ma non prive di insidie, sulla sera precedente aveva distrazioni sufficienti.

"Lily, lascia perdere," disse James, la voce ovattata perché aveva la testa infilata tra due scaffali. "Mi sembra evidente che non ascolta."

Sirius stava ascoltando, ma la verità era che non gli importava. Aveva una sola domanda che gli ronzava prepotente nel cervello.

Quando avrebbe rivisto Sara?

Black & White - Una Fan Fiction su Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora